Cambio fronte

A partire dal 9 novembre 1917 il nuovo fronte di guerra venne a coincidere per un lungo tratto con il Piave.
Risalendone il corso dalla foce, attraversava la pianura, costeggiava l’altura del Montello e raggiungeva la grande ansa a Fener, per poi allontanarsi dal fiume e assestarsi sul massiccio del Grappa.
Prima di ripiegare lungo questa linea difensiva si era combattuto prevalentemente in montagna. Per più di due anni il confine tra i due eserciti aveva disegnato una grande esse a partire dal Passo dello Stelvio in Trentino per arrivare alle Alpi Carniche in Friuli e poi al mare. Un saliscendi tra alte vette e vallate. Un fronte di 600 km che si inerpicava ad altitudini anche superiori ai 3000 m. E proprio le cime delle montagne furono oggetto di contesa: occupare una posizione più elevata rispetto all’avversario dava infatti grandi vantaggi. Per questo entrambi gli eserciti avevano incessantemente cercato di raggiungere il maggior numero di passi, forcelle e creste.
E’ chiaro che a quelle altitudini i soldati avevano dovuto imparare prima di tutto ad essere degli ottimi alpinisti.
Combattere in montagna comportava molti pericoli legati non solo al conflitto, ma anche all’ambiente naturale. La neve abbondantissima, quando si distaccava e precipitava a valle, portava con sé ogni cosa si trovasse sul suo percorso. E spesso nemmeno i ricoveri, per altro costruiti magistralmente negli anfratti delle rocce, avevano rappresentato un riparo sicuro.
A volte erano stati i soldati stessi a provocare delle frane: i cunicoli, scavati all’interno delle montagne per avvicinarsi al nemico, avevano richiesto infatti l’uso di potenti mine. Lo scoppio di queste e il conseguente distaccamento di materiale roccioso avevano messo in pericolo la loro stessa vita. In Val Vissada, nel Comelico, una lapide ricorda il luogo in cui diciannove soldati furono travolti da una valanga il 25 febbraio 1916. I loro corpi, recuperati nell’estate successiva, sono sepolti nel cimitero di S.Stefano di Cadore.
Riduzione dal corso Piave e la Grande Guerra, università popolare di Venezia


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