Venezia FC: Allo Zini esodo del tifo: l'obiettivo è fermare Vazquez
Febbre anche da trasferta per i tifosi arancioneroverdi in vista della partita dello Zini contro la Cremonese. Per la finale d'andata, caratterizzata da profili di rischio, si suggerisce la vendita dei tagliandi per i residenti in provincia di Venezia esclusivamente per il settore ospiti e ai soli sottoscrittori dei programmi di fidelizzazione del Venezia FC.
Anche per la sfida del Penzo si suggerisce l'adozione di in sede GOS della vendita dei biglietti per i residenti nella provincia di Cremona esclusivamente anche qui per il settore ospiti e ai soli sottoscrittori dei programmi di fidelizzazione della Cremonese.
AMMENDA . Ennesima ammenda di 2. 500 euro al Venezia: i suoi sostenitori, nella semifinale di ritorno, hanno lanciato un fumogeno sul terreno di gioco, che causava il ritardo dell'inizio della gara di circa un minuto.
SCHERMARE. Uno dei temi della partita è sicuramente come si muoverà il Venezia nel tentativo di schermare Franco Vazquez, il fantasista della Cremonese. El Mudo non dà alcun punto di riferimento all'avversario e tra le linee fa davvero male. Sarà una variabile della quale Vanoli e il suo staff dovranno tenere conto. Certamente l'italoargentino è un calciatore nettamente sopra la media. Gli arancioneroverdi possono sopperire al talento di Vazquez e in quella zona di campo facendo uscire il centrale, in questo caso Svoboda, mentre quando viene in mezzo c'è Tessmann a fare da schermo davanti.
I DUELLI. Sarà una partita con duelli e coppie fisse per tutto il campo. Il Venezia giocherà con il consueto 3-5-2 con l'unico dubbio di formazione che è legato alla maglia di terzo centrocampista titolare. Sono quattro i giocatori che si contendo una maglia: Lella, Ellertsson, Bjarkason e Andersen, alla fine potrebbe giocare il danese. Per il resto, dietro ci saranno Idzes, Svoboda e Sverko, da quinti giostreranno Candela e Zampano. A metà campo Tessmann in regia, Busio nel ruolo di incursore. In attacco Pierini in un ruolo di raccordo tra centrocampo e Pohjanpalo, la prima punta. La Cremonese dovrebbe confermare lo stesso undici visto contro il Catanzaro con l'ex di turno Johnsen ancora in panchina. Difesa a tre composta da Antov, Ravanelli e Bianchetti. Sulle corsie laterali a destra la spinta di Zanimacchia a sinistra quella più frenata di Sernicola. Direttore d'orchestra sarà Castagnetti, che verrà aiutato dalla fisicità di Pickel e dalla fantasia di Bonaiuto, il quale, essendo molto offensivo, si avvicina a Vazquez che si muove senza dare riferimenti precisi, lasciando Coda come unica punta. Le coppie in campo potrebbero essere queste: Idzes/Bonaiuto, Svoboda/Coda, Sverko/Antov; Candela/Sernicola, Andersen/Castagnetti, Tessmann/Vazquez, Busio/Pickel, Zampano/Zanimacchi, Pierini/Bianchetti e Pohjanpalo/Ravanelli.
«Il Venezia impressiona Vanoli, lavoro maniacale e show dei due esterni
Tessmann farà strada»
Andrea Seno, un ex di lunga data, legatissimo al Venezia, è entusiasta del periodo che sta vivendo la squadra di Paolo Vanoli. Dopodomani gli arancioneroverdi si giocheranno il primo atto della finale che vale la Serie A: «Cremonese e Venezia sono assolutamente le due squadre che meritano la finalissima», esordisce Seno, «perché i numeri del campionato hanno detto questo. I ragazzi di Vanoli hanno perso la promozione diretta all'ultima giornata, mentre la formazione del mio amico Stroppa – ho giocato insieme con lui ai tempi del Foggia – ha una rosa eccellente ed è un allenatore che ha già vinto salendo in A con Crotone e Monza. Ero allo stadio nella partita di ritorno Venezia-Cremonese e gli arancioneroverdi hanno vinto con merito disputando una grande partita. Il Venezia è una squadra messa benissimo in campo con giocatori fortissimi, ha un'ottima condizione, pare vadano più forte delle altre arrivando sempre per primi sulle seconde palle. Posso dire che è l'epilogo giusto di questo straordinario campionato».
Cosa potrà fare la differenza in questi 180 minuti?
«La Cremonese in ogni caso è costretta a vincere una partita. Questo sicuramente in partenza è un grosso vantaggio per il Venezia che con due pareggi sarebbe in Serie A. Conoscendo Paolo Vanoli, vedendolo nell'ultimo anno e passa alla guida dei Leoni, ho compreso la sua filosofia. Mi ha colpito che ha fatto vedere al suo gruppo, tramite un video, la Regata Storica per far capire ai suoi ragazzi che in un campionato bisogna rimanere sempre in scia e non mollare mai. Si vede l'atteggiamento di un gruppo di giocatori che non retrocede di un centimetro. Quando vedi il Venezia capisci che c'è un lavoro incredibile dietro da parte di un tecnico molto preparato. Il primo tempo con il Palermo è stato straordinario. Si vede che ci sono dei movimenti eccellenti, degli automatismi perfetti dovuti al fatto che durante la settimana si svolge un lavoro di campo maniacale. Ne parlavo con Stefan Schwoch, accanto a me al Penzo, il lavoro svolto dai due quinti, Zampano e Candela, è impressionante».
Cosa pensa della crescita di Tessmann?
«Il Venezia ha giocatori importanti. Ad esempio la crescita esponenziale di Tessmann è sicuramente molto merito di Vanoli. Gioca da baricentro con una fisicità e una qualità che mette in abbinata, ci sono pochi giocatori di questo genere, mi azzardo a dire anche in Serie A. Questo ragazzo ha una struttura fuori dal comune, non si capisce se è destro o sinistro calcia bene con entrambi i piedi. Se migliora leggermente, ricordando che è un 2001 ed ha ampi margini di miglioramento, sulle letture delle traiettorie in fase difensiva diventa un giocatore, a mio avviso, di livello alto anche in A».
E cosa dice dell'atmosfera del Penzo?
«Al Penzo c'è un'atmosfera fantastica. Sono testimone di un lungo periodo nel Venezia. Sono passato dalla vittoria in A con Prandelli e Novellino e ho respirato quell'entusiasmo lì ai tempi di Recoba e Maniero. Rivedo questo tipo di momento fatto di grande condivisione tra squadra e tifosi»
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