Guerra sull'Adamello. 25 maggio 1918, Inizia la "Battaglia bianca del Presena."
1)
La cresta del Maroccaro (3052m), sistemata dagli austriaci a "doppio
fronte", difesa da numerose mitragliatrici.
2)
Cima Presena (3068m) e Cima Zigolon (3041m) fortificate con lavori in
cemento e roccia, armate di mitragliatrici e pezzi di piccolo calibro
in caverna.
3)
Le ridotte del "Cornicciolo" (2921m), per gli austriaci la
"Steinhardspitze", e della "Sgualdrina" (3010m),
dotate di mitragliatrici e cannoni di piccolo calibro.
La
cima del "Cornicciolo" era la stazione d'arrivo di una
teleferica proveniente dalla Val Presena, che alimentava tutte le
postazioni della zona (Presena e Zigolon)
4)
le quattro ridottine posizionate attorno ai Laghetti di Presena.
5)
Il Passo Paradiso (2573m)
6)
Le quote dei Monticelli (2619m - 2609m - 2545m - 2432m) potentemente
fortificate e dotate di numerose mitragliatrici e pezzi di piccolo
calibro.
Per
gli italiani era disponibile un imponente schieramento d'artiglieria:
9
pezzi di grosso calibro
117
pezzi di medio calibro
62
pezzi di piccolo calibro
12
bombarde da "240" L.A.
Per
quanto riguarda la fanteria furono impiegati i seguenti reparti
alpini:
Battaglione
"Monte Mandrone"
Battaglione
Skiatori "Monte Cavento"
Battaglione
"Edolo"
Battaglione
"Monte Granero"
Battaglione
"Pallanza"
Il
III° Reparto d'assalto
5
Plotoni d'assalto "Fiamme verdi" (uno per ciascun
battaglione impiegato).
Tre
Plotoni d'assalto dei Battaglioni "Monte Rosa", "Val
Brenta", "Tolmezzo".
Due
compagnie autonome di mitragliatrici (2231^ - 2233^).
Dopo
quattro giorni di furiosi e continui combattimenti sul filo dei
3000m, gli italiani riusciranno a conquistare tutti gli obiettivi
prefissati. Solo l'ultima quota dei Monticelli, la 2432, difesa da
300 austriaci con 12 mitragliatrici, resisterà strenuamente ai
reiterati attacchi degli alpini dell'Edolo e dei reparti d'assalto
"Fiamme verdi".
Le
perdite degli italiani (quelle ufficiali, ma è probabile che siano
state molto superiori) furono di 66 morti (8 ufficiali) 153 feriti e
8 dispersi.
Non
si conoscono quelle del nemico.
Gli
austriaci lasciarono in mani italiane 870 prigionieri (14 ufficiali),
12 cannoni, 14 bombarde e mortai da trincea, 25 mitragliatrici, 700
fucili, 3 teleferiche, 1 perforatrice, 11 apparati telefonici.
Quantità
enormi di munizioni, attrezzi, maschere antigas, elmetti, viveri,
ecc.
Il
successo di questa azione darà agli italiani il pieno dominio del
Passo del Tonale, e l'intero fronte dell'Adamello acquisterà
ulteriore sicurezza e stabilità.
Nell'estate
del 2012, sul ghiacciaio di Presena, affiorarono i resti di due
soldati austriaci caduti in questa battaglia. Nelle fasce di uno dei
due era ancora infilato un cucchiaio. I Caduti avversari
venivano sempre "sepolti" nei vicini crepacci. Questa
abitudine, praticata da entrambi gli eserciti, era l'unico modo
per "bonificare" il campo di battaglia alla fine dei
combattimenti. Clima e ambiente non concedevano altre alternative.
Nei decenni successivi alla guerra la Conca Presena ha restituito i
resti di numerosissimi combattenti, soprattutto dagli anni '80 in
poi, grazie al forte arretramento del ghiacciaio.
Bibliografia:
Luciano Viazzi "I Diavoli dell'Adamello" - Vittorio
Martinelli "Guerra alpina sull'Adamello" vol.2
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