Pausa pranzo 27 maggio 2009

...giornata piena di nuvole e...mi sono fermato, sia pure per pochi minuti, a guardare la loro forma, proprio come facevo da bambino. Le nuvole avevano consistenza di ovatta e mi hanno presentato fiori, monti, animali. Nessun volto noto...nessuna immagina onirica. Solo immagini semplici, forme usuali e senza nessun bisogno di interpretazione. Ed è tornato alla mente papà...così e sempre stato "tanto semplice", quanto non sono mai stato io. Un uomo d'altri tempi che non ha mai imparato a vivere in questo tempo. 
Nessun stress, nessuna fretta, uscito dal mondo del lavoro quando i computer dovevano ancora fare il loro ingresso. Non sapeva neanche cosa fossero. E d'improvviso quella stanza nella casa di riposo...disteso nel letto che mi diceva: "Che forma strana hanno le nuvole.
Tornando a casa, quel giorno giorno che se ne è andato, a mio figlio Federico avevo detto che il nonno si stava organizzando per andare a fare un viaggio tra le nuvole per osservarne da vicino le forme. E lui, come se sapesse già molte più cose di me, mi ha subito risposto: Le guarderemo anche noi da qui, vero papà? Così possiamo vedere se una ha la faccia del nonno".
Ho annuito allora...ora...non potrà più aiutarmi a vedere quella nuvola...
tratto da Federico oltre il buio la vita - la disabilità acquisita nell'età adulta - di Renato Brinis edizioni BookSprint 2021 

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