20 Maggio 1916
La
sera del 20 il bombardamento diviene più intenso e l'attacco più
violento e il nemico irrompe lungo la costa Melon, ne avviene un
corpo a corpo sanguinoso, grida e urla da tutte le parti, in tutte le
lingue e dopo un lungo parapiglia il nemico si ritira sulle vecchie
posizioni. Durante la notte la linea difensiva cede; le piccole
artiglierie nemiche ci battono ai fianchi, si teme l'aggiramento.
A 1/2 notte dopo aver fatto saltare acquedotti e magazzini, il gruppo inizia la ritirata. La 110a è di retroguardia. Rifacciamo la strada dopo aver difeso strenuamente le posizioni affidateci e raggiungiamo le seconde linee costruite mentre noi trattenevamo il nemico. Mentre ci ritiriamo un fortino scaglia con rabbia i suoi ultimi colpi contro il nemico che avanza.
A 1/2 notte dopo aver fatto saltare acquedotti e magazzini, il gruppo inizia la ritirata. La 110a è di retroguardia. Rifacciamo la strada dopo aver difeso strenuamente le posizioni affidateci e raggiungiamo le seconde linee costruite mentre noi trattenevamo il nemico. Mentre ci ritiriamo un fortino scaglia con rabbia i suoi ultimi colpi contro il nemico che avanza.
Dal
diario di Attilio Barbacetto
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