La battaglia di Natale 1917

Il 22 dicembre pomeriggio comincia il bombardamento nemico particolarmente violento su M.Valbella, le Portecche e Buso di V.Frenzèla. Via via vanno aumentando sia l'intensità di fuoco che la frequenza delluso dei grossi calabri. Il bombardamento continua fino alle 8 del 23 dicembre. Alle 9.30 le fanterie nemiche sferrano l'attacco. La nostra artiglieria comincia a rispondere sparando schierata su una linea che va da Kaberlaba a Col Moschin. Verso le 11 gli a.u. Salgono da Val Frènzela alle Portecchie, aprono un varco tra M.Vlabella e Col del Rosso, ne conquistano la cima e scendono verso M.Mèlago prendendo alle spalle la brigata Verona; l'ala destra intanto opera uno sfondamento tra malga Melaghetto e M.Valbella arrivando così alla vasta spaianata che circonda la Busa del Termine.
Perduto il settore centrale, nel pomeriggio gli italiani si schierano in questo modo: C.Echar-M.Tondo-Costalunga-inizio di Val Mèlego-pendici sud di .Melago. Dalla painura vengono mandate i aiuto le brigate Sassari e Perugia nel frattempo ricostuite mentre il 217° rgt. Fanteria con il XXIV reparto d'assalto vengono avviati da Val Magnaboschi a Granezza. A questo punto il nemico sospende gli attacchi. Si saprà in seguito che l'ordine in tal senso era stato dato a Conrad dal Comando supremo dell'esercito imperiale di stanza a Gries, sobborgo di Bolzano. Il perchè di questa decisione non è mai trapelato, né in seguito è apparso nelle memorie scritte dai protagonisti, è rimasto un mistero.
Il 24 dicembre, alle 2, il comando della 2° divisione italiana ordina il contrattacco condotto principalmente dal 5° reggimento bersaglieri comandato dal col.Raggio. Viene attaccato M.Mèlago e, di slancio, anche Col del Rosso. A mezzogiorno gli italiani hanno guadagnato notevole terreno sulla linea C.Echar-Costalunga-Busa del Termine-M.Mèlago-pendici sud di Col del Rosso-Case Caporai-Col d'Echele-Case Grulli. Col del Rosso viene ripetutamente attaccato dal 5° bersaglieri, ma non conquistato.
Il 25 dicembre 1917, non è giornata di tregua, ma di lotta intensa e cruenta: è un “Natale di sangue”. La battaglia riprende vivace e senza sosta su tutta la linea. I reparti della br.Pisa e della br.Regina attaccano Costalunga e M.Valbella. Il XXIV reparto arditi conquista un'importante trincea a M.Mèlago; il 151° rgt. Fanteria con due battaglioni del 5° bersaglieri va all'assalto di Col del Rosso.L'azione procede lentamente, causa l'ostinata resistenza nemica, quando reparti nemici riescono a sfondare le nostre difese di Casa Caporai e ad infilarsi tra Col del Rosso e Col d'Echele. Gli italiani, fattosi buio, devono cautamente ripiegare sistemandosi lungo la linea Val Chiama inferiore – Col dei Noselari - Busa del Termine – Costalunga – C.Echar. Lo sfondamento nemico a Case Caporai ha un retroscena drammatico: fu dovuto all'annientamento del I batt. Del 78° rgt. Fanteria (br. Toscana) ad opera dell'artiglieria austriaca. Sopravvissero soltanto un ufficiale e meno di dieci soldati.
Il 26 dicembre 1917 cessano del tutto gli attacchi austriaci. Non solo gli italiani, ma anche gli austriaci sono stremati e hanno avuto enormi perdite di uomini e di materiali. Gli italiani si attestano sulla linea Capitello Pènnar, M.Tondo, Cima Echar, Costalunga, Busa del Termine, M.Mèlago, Col Cischietto, Col dei Noselari, Pizzo Razèa. Attendono.
Da Altopiano di Asiago 1915-1918 di Gian Luigi Valente

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