Morti come talpe

Angelo Mariani vita in trincea, morti, bombardamenti, fortuna e sfortuna
a Doberdò (GO) il 4 novembre 1916
Notte di bombardamenti e scontri sulle trincee del Carso, intorno a Doberdò. Angelo Mariani cerca invano un angolo tranquillo per dormire un po’.
Raggiunsi così una trincea - e trovatovi un buon baracchino: ideai di entrarvi: ma lo trovai occupato da 3 graduati, li pregai sommessamente di farmi grazia di ospitarmi, i 3 Bravi graduati con tutta delicatezza mi diedero dei dolci spintoni; siccome io mi abbassavo quasi sopra loro per riparami delle schegge, così loro mi spinsero fuori a calci - Ebbene rimanete pure soli, ma vi avverto augurandovi una miglior sorte che non le semplici pedate.
E nonostante la tempesta di granate, arrivai incolume in una dolina. Trovai un posto in un baracchino, e tanto stanco com'ero mi distesi: e vi dormii in santa Pace tutta la notte.
Alla mattina svegliandomi = troncai un sogno dolce: cioè avevo sognato che ero discretamente ricco e conducevo una vita beata con la mia mamma.
Ma una granata scoppiando proprio davanti il mio giaciglio mi fece ritornare a mala pena alla realtà: mi accorsi con dispiacere che anche se avevo caro la vita, anche se grama dovevo stare molto all'erta; fui premuroso di mettere in atto il pensiero che mi venne.
Quando passò un poco il pericolo, con un porta ferito ritornai in trincea. E passai dal punto che la sera prima fui scacciato: è stata veramente una gentile ispirazione, sia pure con modi molo dolci: l'avermi scacciato. Quei 3 Messeri vi hanno trovato la morte come le talpe, erano tutti neri e coperti di polvere: mi fecero raccapriccio, e perciò abbandonai svelto quel posto, che per puro caso di egoismo non è stata la mia tomba.

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