Venezia FC: La Nuova Venezia - Venezia, senza Ebuehi la fascia è scoperta Tocca a Mateju, Ampadu o alla difesa a tre

Viene in mente la solita partita di calcetto tra amici, alla fatidica domanda: chi va in porta? E silenzio. Ecco. In casa Venezia non è ovviamente questione di abnegazione, ma il rebus è simile. Sulla fascia destra, però. Perché l'infortunio occorso a Tyronne Ebuehi contro il Genoa - lesione del muscolo semitendinoso: fino a un mese di stop, Zanetti perde il nigeriano per almeno tre partite - lascia scoperti gli arancioneroverdi. E spinge a escogitare qualche diversivo tattico. Soprattutto ora che il passaggio alla difesa a tre sembrava andare verso il salto di qualità.
L'ha ammesso lo stesso allenatore: «Ho cambiato Crnigoj», nella domenica del Penzo, «siccome non mi stava convincendo nella posizione di esterno. Difficile giocare così senza un terzino destro». E infatti dopo il ko di Ebuehi ha preferito spostare Haps, un mancino, sulla fascia opposta anziché attingere dalla panchina. Anche perché l'alternativa di ruolo ormai è una sola: Ales Mateju, l'ultimo arrivato dal mercato degli svincolati. Fin qui poco fortunato, l'ex Brescia. Subito ha avuto a che fare con il Covid, contro il Genoa era alla prima panchina in arancioneroverde e in questi giorni al Taliercio sta rincorrendo la forma migliore. Soltanto oggi verrà presentato alla stampa: il Venezia ha bisogno di lui ora più che mai. Zanetti intanto ha saputo fare di necessità virtù in più di un'occasione. Ma senza mai fidarsi del tutto. Adattare Ampadu sull'out di destra è una mossa che ha già dato i suoi frutti - si veda Inter-Venezia -, anche se in questo modo gli arancioneroverdi perdono qualcosa in termini di intensità e regia in mezzo al campo. Soprattutto in questo frangente, in cui Vacca non è ancora al meglio. L'altra strada porta a lavorare su Crnigoj: rimandato sì, nell'ultima a Sant'Elena, ma man of the match nella vittoriosa trasferta di Torino. Nemmeno lo sloveno nasce come centrocampista esterno, e assimilare certi automatismi tattici richiede tempo. Haps li ha già. Ma presidiare la corsia debole senza averlo mai fatto con regolarità - in quel caso sarebbe Ullmann a coprire la fascia sinistra - può essere una soluzione d'emergenza, non un piano di lungo periodo. Anche in caso di solita difesa a quattro il problema persiste. Forse con addirittura meno frecce nell'arco, perché Crnigoj terzino sarebbe sprecato. In entrambi i moduli, Mateju invece non avrebbe alcun problema. Le incognite sul nazionale ceco sono semmai di tenuta fisica e tecnica: ha già assaggiato la Serie A con la vecchia maglia - 31 presenze nel 2019/20 - e fino al 31 dicembre scorso, quando ha rescisso il contratto con il Brescia, era titolare nella squadra di Pippo Inzaghi. Sarà lui a far chiarezza sul suo cambio di rotta. E su quel che può garantire al Venezia da qui a maggio, in una volata salvezza che si fa infuocata. Alla fine, si torna sempre lì: la cessione di Mazzocchi sarà anche stata un capolavoro di economia, ma per l'organico di Zanetti inizia a pesare come un macigno. Colpa di una serie di avversità imprevedibili, per carità. Ma la coperta del Venezia, su quella zona di campo, è corta. E non lo scopriamo certo oggi.
Francesco Gottardi
Aggredirono gli ultras ospiti. Daspo a quattro veneziani
Quattro nuovi Daspo per altrettanti tifosi del Venezia. Tre anni lontani dallo stadio e da qualsiasi partita di calcio organizzata in Italia, dai dilettanti alla serie A, dalla Coppa Italia alle partite di Coppa incluse le amichevoli e le partite della Nazionale. Insomma calcio a zero ore per quattro ultras del Venezia. Lo ha deciso la Questura, dopo alcuni episodi di violenza avvenuti prima e dopo Venezia-Napoli del 6 febbraio scorso. Avrebbero aggredito degli ultras partenopei per strappare loro la sciarpa. La Digos e la polizia scientifica avevano annotato e ripreso tutto. Ma non solo. Gli episodi erano stati ripresi dalle telecamere gestite dalla smart control room che hanno consentito in presa diretta di inviare gli agenti sui luoghi dove avvenivano le aggressioni. Oltre a non poter andare allo stadio gli ultras non potranno sostare nei pressi di stazioni, aeroporti, caselli autostradali, autogrill e le strade dove transiteranno o arriveranno tifosi o giocatori di qualsiasi squadra di calcio. Per quanto riguarda il Penzo non dovranno mettere piede su tutta l'Isola di Sant'Elena. Se non rispettano questi divieti saranno denunciati e rischieranno multe che potranno variare da 10 a 40 mila euro. Con questi quattro Daspo sono sedici i divieti di accesso allo stadio, per altrettanti ultras di varie squadre dall'inizio del campionato, emessi dalla Questura di Venezia. Prima di questi quattro c'erano stati i tre in occasione di Venezia-Inter. I precedenti 9 erano stati emessi nei confronti dei responsabili di alcuni comportamenti violenti al termine degli incontri Venezia-Roma e Venezia-Verona. Ora si attendono quelli destinati, almeno altri tre, ai supporter del Genoa. C.M.

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