Venezia FC: Il Gazzettino - Caso Arechi, è scontro - Corriere del Veneto «Questo è un derby tutto da vivere Sarà una battaglia senza favoriti»

Per questa stagione di ritornare a Salerno non se ne parla proprio. Il Venezia ha appena iniziato la sua battaglia per avere quella giustizia che, come più volte ribadito dal presidente Duncan Niederauer, solo il 3-0 a tavolino ristabilirebbe. Così la pensano in casa arancioneroverde, in una settimana delicatissima che dopo il mezzo flop dell'1-1 al Penzo col Genoa porta al durissimo derby di domenica a Verona (ore 15), prima del quale da viale Ancona partirà il reclamo preannunciato due giorni fa alla Corte Sportiva d'Appello della Figc. Una guerra giudiziaria a tutto campo con la Salernitana, senza esclusione di colpi in quanto così la pensano in laguna costringere il Venezia a tornare all'Arechi dopo la trasferta a vuoto del 6 gennaio (come disposto sabato dal giudice sportivo Gerardo Mastrandrea dopo 50 giorni), significherebbe calpestare la sportività e quel rispetto delle regole che teoricamente dovrebbe valere per tutti.
ACCUSA
L'attacco frontale è presto riassunto, in soldoni per il Venezia la Salernitana avrebbe approfittato dello stop dell'Asl locale per interpretare, anziché applicare, le norme previste e accettate da tutti i venti club di A per gestire le crescenti positività al Covid e le quarantene. Il tutto pur di non rinviare le partite essendo il calendario a dir poco intasato, eventualità non a caso osteggiata apertamente dalla Lega Serie A che è l'altra grande sconfitta dal giudice sportivo avendo dichiaratamente contestato la condotta della Salernitana. La quale, giova ricordarlo, appena tre giorni dopo aver dribblato il Venezia (al contrario presentatosi senza una decina di contagiati un mese fa in casa dell'Inter) era risorta appena tre giorni dopo andando a vincere il 9 gennaio a Verona, con una lista di 22 giocatori sul massimo di 23 concessi tra campo e panchina. Impossibile, peraltro, non ricordare che nella scorsa Serie B i granata si erano visti assegnare dal giudice cadetto (Emilio Battaglia) il 3-0 a tavolino per la mancata discesa all'Arechi della Reggiana, falcidiata da ben 23 positività nel gruppo squadra ma ugualmente mai stoppata dall'Asl emiliana.
CONTRATTACCO
Appreso della volontà del Venezia di ricorrere in appello e poi in terzo grado al Coni, il neo presidente campano Danilo Iervolino (erede di Claudio Lotito al timone granata) ha accusato il sodalizio lagunare durante un'intervista a all'emittente locale LiraTv: «La scelta di fare ricorso non fa molto onore a queste società, perché siamo in una pandemia e in gioco c'è la salute delle persone le sue parole Noi non chiediamo nulla in più di quello che ci spetta, ovvero giocarci le partite sul campo. Tutti sanno come mai la Salernitana non giocò contro Udinese e Venezia, il nostro pool di legali ha fatto un ottimo lavoro. Non è bello che una società voglia punti a tavolino mentre i propri avversari erano a casa, con le proprie famiglie, alle prese con una malattia insidiosa. Considerando che tra le due tifoserie c'è un gemellaggio (in realtà semplice solo rispetto reciproco, ndr) e che lo sport deve essere portatore sano di valori, la mossa del Venezia è un autogol così come lo fu quello della Lega di schierarsi contro una sua società rivolgendosi al Tar contro una autorità sanitaria. Solo in Italia, che tristezza». Intanto ieri al Taliercio è iniziata la preparazione al derby di Verona, dove mancherà il terzino Ebuehi che a causa di una lesione al muscolo semitendinoso della gamba sinistra, potrebbe rientrare non prima di un mese. Il portiere Lezzerini, invece, è stato operato in Finlandia per la lesione completa del tendine del retto femorale destro (stagione è finita).
Marco De Lazzari
Il doppio ex fa le carte alla sfida di domenica: «Conta molto per tutti, occhio a Barak e Henry»
Filippo Maniero, domenica c’è Verona-Venezia, una partita che la vedrà nelle vesti di doppio ex. Che cosa ci possiamo attendere?
«È una partita molto importante soprattutto per il Venezia. I punti da ora in avanti pesano e il margine di errore si è ridotto».
Il Venezia non ha vinto neanche uno scontro diretto, eppure è ancora pienamente in corsa. Come la vede?
«Lotterà fino alla fine per salvarsi. Ha attraversato un lungo periodo difficile, ma da quando il calendario ha regalato impegni più alla portata la situazione è migliorata. La vittoria di Torino è stata molto importante, sarebbe servito tantissimo vincere anche contro il Genoa».
Il Verona può cercare un aggancio all’Europa da qui a fine stagione?
«È dura ma non impossibile, ho visto la partita con la Roma, ha giocato benissimo. Per quasi 70 minuti ha dominato e avrebbe meritato il successo pieno».
Quali giocatori gialloblù secondo lei potrebbero decidere il risultato?
«Uno come Barak è una sorpresa assoluta a certi livelli. È pronto per il salto di qualità e per giocare in una big. Ha fatto passi in avanti straordinari, segna molto, ha grande padronanza del gioco e riesce sempre a entrare nel vivo della manovra».
E nel Venezia?
«A gennaio è arrivato un giocatore importante come Nani, che deve avere il tempo di mettersi al pari dei compagni. Il mercato di gennaio è sempre difficile, devi acquistare giocatori pronti e non è semplice perché quelli forti, chi li ha, se li tiene. Altrimenti devi tirare fuori tanti soldi, per questo difficilmente le operazioni a gennaio spostano gli equilibri».
Sfida dei bomber fra Simeone e Henry: come finirà?
«La vita di un attaccante è particolare, puoi segnare a raffica per qualche settimana e poi non buttarla dentro per tre mesi. A Simeone più o meno è andata così. Per Henry è diverso, ha avuto bisogno di un periodo di adattamento, adesso mi sembra invece che abbia svoltato».
Il Verona segna moltissimo, il Venezia invece va in gol molto poco...
«Al Venezia hai pochi palloni giocabili. Quando lotti per la salvezza, ed è capitato anche a me, ci sono partite in cui non ti arriva un pallone, o hai una sola occasione e la devi sfruttare. È diverso in una squadra che gioca in modo corale e molto offensivo, com’è ad esempio il Verona, che ha tanti giocatori che possono andare a segno».
Tra Caprari e Aramu chi farà la differenza?
«Caprari ha un rendimento elevatissimo, è uno dei migliori nel suo ruolo. Però anche Aramu ha avuto un buon impatto con la A».
Quanto potrebbe influire il pubblico in un derby come quello di domenica?
«Con il Verona ricordo perfettamente un derby con il Vicenza allenato da Guidolin, loro erano primi in classifica. Lo stadio era una bolgia, da giocatore ti dava una spinta enorme, il pubblico gialloblù è fantastico. Io ho vissuto anche anni bellissimi al Venezia e sono sicuro che domenica sarà spettacolo sugli spalti del Bentegodi».
All’andata il Verona realizzò una clamorosa rimonta, passando da 3-0 a 3-4. Come se lo spiega?
«Una partita pazzesca e un risultato che difficilmente si verifica con quella progressione. Mi è difficile spiegare cosa sia accaduto, ma i fatti dimostrano come non si debba mai dare nulla per scontato nel calcio. Anche quando sembra finita, la situazione può ribaltarsi».
Domenica come finirà?
«Vedo una partita molto aperta. Il Verona sulla carta è favorito, ma il Venezia venderà cara la pelle».
Dimitri Canello

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