Osservatorio italiano del "Campanaro" 2064 m, 2 luglio 1917

La grande offensiva è finita da pochi giorni. L'Ortigara è ancora lì, davanti a noi, che ci sfida beffarda. I reparti di Alpini, Fanti e Bersaglieri reduci dalla battaglia sono ridotti a "scorie", scossi e demoralizzati. Nonostante tutto, quando si incrocia lo sguardo di questi Uomini, nei loro occhi si può scorgere ancora la determinazione e l'eroismo che ognuno di loro, nessuno escluso, ha profuso in tre settimane
 di asperrimi combattimenti. 
Il comando di Divisione ha pensato bene di concedere un meritato "riposo" a queste truppe: scavare e ricostruire le nostre opere difensive, danneggiate dal fuoco nemico durante la battaglia, per 14 ore al giorno!! 
Dove mi trovo adesso, sulla cresta del "Campanaro", ho la possibilità di osservare il martoriato fianco orientale dell'Ortigara e il terribile "Vallone dell'Agnellizza", ribattezzato il "Vallone della morte". Il suo "semplice" attraversamento costava sempre un elevatissimo numero di morti e feriti. Un vero inferno, prima di un altro inferno. 
Il mio reggimento, il 3° della Brigata "Piemonte", durante la battaglia aveva il compito di presidiare la prima linea italiana. Una consegna sicuramente "privilegiata!" 
Mi sistemo alla feritoia dell'osservatorio e, con un potente binocolo, guardo la desolazione del campo di battaglia.
Anche da qui si notano la rovina e la distruzione operate da centinaia di cannoni. Ogni traccia di vegetazione è sparita da tempo, resta solo una distesa rocciosa spaccata e corrosa. Crateri di granate, reticolati divelti e ammucchiati alla rinfusa, materiali vari seminati per i costoni. E corpi, corpi insepolti ovunque! Sotto le quote più alte, su tutto il costone orientale, per tutto il "Vallone della morte", fino al Passo dell'Agnellizza e la q.2003... 
Il cuore si spezza e l'animo si affligge nel vedere con i propri occhi quanti sacrifici sia costata questa tragica battaglia. Centinaia, migliaia di morti...personalmente non avevo mai visto una distruzione simile, davvero sconvolgente! Gli Austriaci si staranno "leccando le ferite", anche loro hanno subito di sicuro delle perdite orribili. I mille Kaiserjäger del 4° Reggimento, catturati il 19 giugno, erano sconvolti e avviliti dal combattimento. 
All'improvviso, verso L'Ortigara, sento un'esplosione. Subito dopo un'altra...cosa succede? Dopo pochi secondi capisco subito quello che sta accadendo. Gli Austriaci stanno potenziando le loro opere difensive. Sembra che stiano costruendo una serie di postazioni in caverna per mitragliatrici, sul costone orientale. Forti della esperienze consumate durante la battaglia, stanno sicuramente rafforzando i punti deboli della loro linea, per meglio contrastare un nostro eventuale nuovo attacco sul filo di cresta dell'Altopiano. L'Ortigara rappresenta un "punto di passaggio" fondamentale per poter avvolgere da nord la linea difensiva austriaca e raggiungere, come prevedeva il nostro piano operativo, il "Costone di Portule". 
Altre esplosioni di mina in sequenza. Sembra di ritornare al giugno scorso. Un mese insanguinato che, tra queste aride cime, verrà ricordato per lungo tempo! 
tratto da Monte Ortigara e dintorni

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