I bagni nell'antica Roma: come funzionavano?
Nell’antica Roma solo
le case nobili avevano i servizi igienici e tutti utilizzavano
i bagni
pubblici,
seguendo norme igieniche spesso un po’ nauseanti. Una civiltà
antica della quale ci è rimasto senza dubbio il mito ma anche tanta
storia, arte e rovine pronte e rivelare segreti persi nel tempo.
L’antica Roma è
tra i primi elementi d’orgoglio per noi italiani, il grande impero
che creò e pose le basi per tutto ciò che oggi siamo divenuti.
Quella cultura è divenuta parte di noi e anche per questo la
curiosità di conoscerla in modo più approfondito è una costante
senza tempo.
Ci
interessano non solo i grandi momenti della storia, ma anche la vita
di tutti i giorni, gli usi e costumi, la quotidianità. Come si
viveva nell’Antica Roma? Anche i grandi protagonisti della
divulgazione hanno dedicato programmi e approfondimenti a tutto ciò
ma la sete di sapere non trova mai piena soddisfazioni.
Continuiamo
a indagare, a voler sapere e capire e scendiamo sempre più nel
particolare.
Oggi
ad esempio vi illustriamo un dettaglio che potrebbe risultare
veramente curioso. Infatti, l’uso dei bagni nell’Antica Roma, un
insieme di genialità ma anche di un pudore totalmente assente e per
noi, di conseguenza, difficile da comprendere.
All’epoca
dell’Antica Roma avere un
bagno personale in casa era considerato un lusso,
alla stregua di chi oggi può vantarvi una palestra o una spa. I
servizi igienici in casa era dunque privilegio degli altissimi ranghi
della società. Per il resto della popolazione c’erano i
popolarissimi e frequentatissimi bagni pubblici.
Le
cosiddette latrine non erano certo luoghi in cui vigeva un senso del
pudore o una privacy anche solo lontanamente vicina alla sensibilità
odierna. I bisogni si espletavano davanti a tutti, seduti su apposite
panche gomito a gomito con altre persone. Nemmeno una tenda o un
separé per garantire anche il più piccolo riserbo.
I
bagni dell’antica Roma erano sedili forati disposti sopra un canale
in cui scorreva costantemente l’acqua. Qui
cadevano gli escrementi che venivano poi portati via dalla corrente
fino a disperdersi nella cloaca più vicina. Roma poteva infatti
godere di diversi pozzi neri ma anche di un eccellente sistema
fognario. Alla base di quest’ultimo c’era la celebre Cloaca Maxima,
costruita nel VI secolo a.C. e successivamente oggetto di continue
implementazioni.
Le
latrine pubbliche avevano però anche una seconda canalina che
scorreva, per così dire, al centro della sala. Qui scorreva acqua
pulita la cui funzione era di ripulire una spugna montata da un
bastoncino: la carta igienica dell’epoca.
Queste
spugne venivano gettate in un apposito recipiente. Poi da lì dei
servi le avrebbe poi recuperate per lavarle a dovere e prepararle per
un nuovo utilizzo da parte del cliente successivo.
Tutto
ciò ci può apparire arretrato, promiscuo e anche un po’ assurdo
ma per l’epoca i bagni pubblici dell’Antica Roma erano
letteralmente l’avanguardia. Niente
privacy e un’igiene a quanto pare per lo meno dubbia erano il
meglio che il grande Impero poteva offrire nel mondo.
E
noi che ci turbiamo per i bagni delle nostre metropolitane.
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