Venezia FC:Il Gazzettino - A Maggio nella migliore delle ipotesi -
Non avendo alcuna certezza sul quando, è inevitabilmente complicato pianificare il come. Ad ogni modo il Venezia e le altre 19 sorelle della serie cadetta devono per quanto possibile tenersi pronte, poiché l'intenzione dichiarata dal presidente di Lega B, Mauro Balata, è quella di veder ripartire il campionato non appena l'allarme-coronavirus avrà smesso di suonare incessantemente.
«Tutti speriamo di poter ricominciare il prima possibile, ai primi di maggio se le condizioni lo consentiranno o magari anche prima se questo terribile avversario sarà sconfitto l'auspicio dell'avvocato Balata Adesso chiaramente è prematuro parlarne, noi seguiamo molto da vicino quello che le autorità preposte ci dicono perché la cosa importante è attenersi alle disposizioni delle autorità. Poi si discuterà sulle modalità da adottare, anche usando lo strumento delle porte chiuse per tutelare ancor di più la salute dei tifosi».
SITUAZIONE
Questa dunque la prospettiva più rosea, sempre che l'evolversi del Covid-19 consenta davvero di evitare lo stop definitivo ai tornei 2019/20. In quest'ottica un passo in avanti è stato compiuto martedì scorso, quando l'Uefa ha rinviato di un anno l'Europeo 2020 per le squadre Nazionali.
Un via libera che consentirebbe alla Serie B di concludersi a fine giugno anziché a fine maggio (ad oggi giovedì 14 la regular season, martedì 26 gli eventuali playout e domenica 31 i playoff). Prospettive ancora del tutto fumose il presidente Figc Gabriele Gravina, del resto, non ha escluso uno sforamento a luglio vale a dire nella stagione 2020/21 tanto da consigliare prudenza al ds lagunare Fabio Lupo, come già espresso nei giorni scorsi al Gazzettino: «Ad oggi non è possibile avere certezze, né fare valutazioni a lungo termine.
È ancora troppo presto per parlare del futuro del campionato, il primo step resta quello del 3 aprile fissato dal Governo per decidere, in base al decorso dell'emergenza-sanitaria, se allentare o dare una ulteriore stretta con nuove restrizioni». Nel frattempo il Venezia, come consigliato dalla Federazione Medico Sportiva Italiana, ha posticipato a data da destinarsi gli allenamenti interrotti dieci giorni fa. «In consiglio direttivo e in assemblea abbiamo stabilito all'unanimità che dobbiamo prioritariamente garantire la salute di calciatori, staff e dipendenti di tutti i club le rassicurazione del presidente Mauro Balata seguendo le indicazioni delle autorità medico scientifiche, e quindi tutelare la regolarità del nostro campionato.
CAMMINO
Questo significa che appena sarà possibile cercheremo di riprendere il nostro cammino dando certezze e regolarità. Il rinvio degli Europei ci permette di avere anche maggiore respiro in vista del ritorno in campo. Ma adesso la cosa importante, e lo ribadisco, è restare a casa per vincere tutti insieme questa importantissima partita». Il numero uno della cadetteria ha allargato lo sguardo al futuro. «Qui siamo di fronte a un problema imprevedibile e assolutamente violento, per questo è necessario un piano Marshall del calcio che possa mettere in campo strumenti straordinari e che consenta la sopravvivenza del sistema Serie B, ma più in generale del sistema calcio italiano. Servono dei fondi straordinari, bisogna attivare degli strumenti di garanzia destinati ai soggetti meritevoli per assegnare alle società associate un ristoro economico connesso al danno economico subìto per effetto dei provvedimenti del Governo». Con la precisazione: «È chiaro però che ogni soggetto deve fare dei sacrifici, non solo le società. Non mi aspetto che lo Stato intervenga direttamente a sostegno del mondo del calcio. Ci mancherebbe visto le attuali priorità, però degli strumenti di defiscalizzazione sarebbero importanti».
Marco De Lazzari
«VENEZIA, CREDERE NEI GIOVANI»
Quando giocava era abituato a guardare il campo dalla fascia, da un punto di vista diverso da chi aveva davanti la porta avversaria, ed anche oggi il suo sguardo è diverso da quello della massa. Fabiano Ballarin, classe '73, nato a Padova ma cresciuto a Favaro e tutt'ora residente nel mestrino, ex esterno sinistro del Venezia che ha conquistato prima la serie A e poi la salvezza nella squadra di Novellino e Recoba, dopo una vita da professionista in cui ha anche vestito le casacche di Chievo, Treviso e Belluno, ha abbandonato il mondo del calcio ed ha scelto una vita da imprenditore nel mondo del turismo.
Da una decina di anni è a capo di un'azienda che si occupa di affitti turistici con vari immobili gestiti fra Venezia e Mestre e, nel prossimo futuro, uno sguardo anche verso le Dolomiti dove secondo i suoi programmi proprio alcune di zone di montagna potrebbero essere recuperate da un turismo mirato. Logico che la diffusione del coronavirus abbia colpito in maniera pesante anche la sua attività, il suo giudizio però in questo momento critico per l'economia di tutta Italia e delle città d'arte in particolare, è una voce fuori dal coro, un piccolo soffio di ottimismo in un momento in cui appare tutto nero.
Stiamo vivendo un periodo molto delicato sia sotto il profilo della salute pubblica sia dal punto di vista economico l'analisi di Ballarin però proprio da questo tempo di crisi ci arrivano anche delle indicazioni positive che dovremo tenere in seria considerazione per il futuro.
SITUAZIONE
In questi giorni di stop forzato per tutti per esempio sta traendo un grosso beneficio il pianeta, quasi fosse stata una scelta mirata il coronavirus è andato a colpire con maggior forza alcune zone molto inquinate del pianeta.
I contagi si sono concentrati prima a Wuhan in Cina che è una delle zone più inquinate del mondo e poi in Italia ha avuto la sua maggior diffusione in Pianura Padana, dove tutti siamo abituati a vivere nella morsa dello smog. In questi giorni a Venezia l'acqua sta tornando limpida nei canali, quelli della mia generazione stanno vedendo forse per la prima volta una laguna come ce la raccontavano i nostri nonni. L'obbligo per tutti in momenti di così pesante crisi come questi, è quello di riflettere e cambiare le cose. Sarebbe splendido poter offrire per il futuro una Venezia che oltre che tesoro d'arte possa anche essere anche una città pulita, un esempio verde per tutto il mondo. Stiamo parlando di un piccolo sogno ma che in questi giorni a causa di forza maggiore si sta un po' realizzando, allora dobbiamo pensare che nel futuro sia possibile farlo.
FUTURO
Come? Prima di tutto per i prossimi anni bisogna pensare ad un nuovo modo di viaggiare per la laguna, spazio ai mezzi elettrici e stop all'attuale sistema di trasporti che si basa su energie fossili, ci vorrà del tempo ma questa deve essere la strada.
Intanto è tutto bloccato, quanto tempo ci vorrà per rivedere la Venezia degli ultimi tempi? Stiamo ripercorrendo i tempi cinesi e quindi credo che ormai questa primavera e anche la prossima estate saranno un periodo di fermo, credo che già con l'autunno ricominceremo a vedere la città di qualche mese fa.
Nel frattempo? Approfittiamone per riflettere, l'uomo moderno è molto presuntuoso, questo virus invisibile che ancora non riusciamo a fermare ci deve insegnare che dobbiamo avere rispetto per questo pianeta e per la vita, il business talvolta deve andare in secondo piano. Infine uno sguardo al Venezia calcistico. Non conosco i vertici societari ma so bene chi lavora nel settore giovanile ed è da là che secondo me questa società deve investire. Far crescere nuovi talenti deve essere il futuro, per il resto questo periodo mi ricorda alcune nostre annate di transito, ci vuole pazienza e voglia di costruire.
Paolo Lazzaro
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