Valle del Natisone

27 Ottobre 1917 
Comincia l'ascesa di Castelmonte, e lassù in cima si stà del 26 e la notte. E al mattino ecco i tedeschi tentano di avanzare sulla destra e li ricomincia la battaglia. Solo verso le 13 del 27 quando una maledetta palla nemica, che credo palla, mi spezza la coscia sulla gamba sinistra, che dolore ai miei gridi accorrono i soldati e in un telo da tenda mi trasportano in galleria. I soldati sono: Cupo e Banti. Bolini e Volandri quei si bravi ragazzi mi volevano anche medicare ma ecco i tedeschi e li prendono e gli altri nostri si danno a una precipitosa fuga.
Alla sera viene le sua sanità e coi dovuti riguardi ci fanno portare in una chiesetta li si sta tutta la notte in terra. Al mattino arrivano quali angeli consolotari due sacerdoti e due uomini che mi danno un pò di cioccolato e ci promettono di farci portare viveri e conforti. Infatti non è ancora trascorso 2 ore che appare alcune ragazze con fiaschi di latte e vino e ceste di pere e mele e uva e ci sostengono un pò.
Intanto passa anche il giorno 28 fuori piove incessantemente la notte si passa in quel misero giaciglio. E viene il tanto desiderato 29, gli angeli consolatori non mancano anche per quel giorno e giù verso sera ci trasportno un pò in spalla e in carri a Scrutto e alla sera mi medicano solamente e la notte la passo discretamente al mattino del 30 mi portano nuovamente in sala e mi addormentano mi sveglio dopo due ore e mi sento tutto ingessato.
31-1-2-3 Ci viene l'ordine di trasportarci a Cividale e arriviamo laggiù verso le 4 in un bell'ospedale ma dallo strapazzo la mia gamba mi fa male.
4 Oggi è il giorno del mio compleanno come sono costretto a passarlo male
5 Oh quanto soffro anche per non poter scrivere ai miei cari che ormai mi crederanno morto ma pazienza.
6-7 Mi rapisscono il portafogli,qualche malvaggio, mi rincresce non solo pel denaro che era poco ma tenevo tante fotografie dei miei cari che non potrò più avere. Dio beato quanto soffro in questi terribili giorni, non dormo nè giorno nè notte e oltre al grandolore si soffre tutti una fame spaventosa. Madonnina santa quando finirà mai questa vita almeno venisse presto la fine del mese che mi togliessero il gesso e allora la mia tortura sarà più lieve.
Dal diario del caporalmaggiore Bartolomeo Piguzzi, 208° reggimento fanteria, Brigata Taro. Morì il 22 novembre nell'ospedale dell'esercito austro-ungarico di Cividale  


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