Gli insegnamenti della speranza
"Quando, mentre siamo in questi quattro stati di nascita, invecchiamento, malattia e morte, recitiamo Nam myoho renge kyo, facciamo sì che essi diffondano la fragranza delle quattro virtù.
"NAM" rappresenta la paramita della felicità, "MYOHO" la paramita
del vero io, "RENGE" la paramita della purezza e "KYO" la paramita
dell'eternità"
Recitare il Daimoku di Nam-myoho-renge-kyo è la pratica che ci permette di trasformare la nostra vita, immersa nelle quattro sofferenze universali di nascita, invecchiamento, malattia e morte, in
una vita di suprema dignità interiore e valore che emana la fragranza delle quattro virtù di eternità, felicità, vero io e purezza.
La "paramita della felicità" significa ottenere la vera pace interiore e felicità. "NAM" (che significa dedicare la propria vita) corrisponde alla paramita della felicità. Questo perché, attraverso il potere di una fede basata sulla dedizione alla Legge mistica, possiamo aprire un varco nell'ignoranza o oscurità che è la fonte di tutte le sofferenze e illusioni. Il Daishhoninn scrive: "Non c'è vera felicità per gli esseri umani al di fuori del recitare Nam-myoho-renge-kyo.
La "paramita del vero io" significa conquistare una vera autonomia o identità individuale. La pratica buddista di recitare Daimoku ci permette di superare il nostro io superficiale e limitato (superare cioè l'attaccamento al nostro ego, o piccolo io), per rivelare il nostro io più grande,, o io superiore, che è una sola cosa con la Legge mistica. Perciò "MYOHO" (Legge mistica) corrisponde alla "paramita del vero io".
La "paramita della purezza" significa stabilire uno stato vitale di autentica purezza e integrità, incarnando il principio per cui "le illusioni e i desideri (giapp.bonno) sono illuminazione" "RENGE" (fiore di loto), caratterizzato dall'immagine del candido fiore di loto che sorge immacolato dall'acqua fangosa nella quale cresce è un simbolo o una metafora della Legge mistica capace di far emergere una saggezza pura e insuperata dalla palude delle illusioni e dei desideri.
Infine la "paramita dell'eternità" significa stabilire una condizione di vera eternità nella profondità della nostra vita, interiorizzando il principio secondo cui "le sofferenze di nascita e morte sono nirvana". Grazie alla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo incidiamo nella nostra vita della verità eterna e immutabile, manifestando uno stato vitale che ci permette di vivere in ogni istante con la saggezza che deriva da questa verità che agisce in accordo con le circostanze mutevoli. "KYO", scritto con un carattere cinese che può significare l'ordito di un tessuto o in un telaio, sia il passare del tempo, rappresenta l''eternità che abbraccia le tre esistenze di passato, presente e futuro. Corrisponde alla "paramita dell'eternità".
Anche se la vita umana è transitoria e afflitta dalle sofferenze di nascita, vecchiaia, malattia e morte, i devoti del Daimoku possono far emergere la sublime fragranza di queste quattro virtù atttraverso la loro umanità e nobiltà d'animo.
[...]
Daisaku Ikeda, "Gli insegnamenti della speranza" pp.286,287,288
Commenti
Posta un commento