Il
dono più grande che potresti fare agli altri è comprendere chi
sono, anziché volerli cambiare, assediando le loro sicurezze per
trasformarli a tua immagine e somiglianza.
" 5 aprile. Ricevo l'ordine di recarmi su M. Broi a q. 1100 (a dare il cambio alle truppe che avevano occupato la quota il giorno 4, n.d.A.). Piove, è buio profondo. Parto. Ci arrampichiamo con le mani (...) su per M. Broi, attraverso rocce e boschi fittissimi. I soldati scivolano, cadono, s'insanguinano le mani. Alle ore 5 arrivo come Dio vuole alla quota. " Mentre il ten. Bongiovanni si apprestava a pernottare nel bosco di acacie sul costone sud-orientale di monte Broi, l'instancabile capitano Baseggio meditava nuovi tentativi d'assalto all'agognata chiesa di S. Osvaldo. " Era in me la volontà inflessibile di conquistarla, dovesse costarmi fino all'ultimo uomo, fino all'ultima cartuccia " scriveva nel 1929 l'ufficiale, involontariamente mostrando, se pur ve ne fosse stato bisogno, in quale considerazione egli tenesse le vite dei soldati a lui affidati. La notte passò insonne, con fanti e volontari impegnati nel consolidamento dell...
"Il 14 maggio mi trovavo col mio plotone in un posto di seconda linea in mezzo ad un boschetto dove vi era un gruppo di case isolate denominate Case Castelli. Queste si trovavano sulla Costa della Val Terragnolo a qualche centinaio di metri dal fiume omonimo. Dalla parte opposta della valle ma più in alto proprio sotto le pendici del Monte Finocchio stava la nostra prima linea. Quel giorno io ero di guardia in una trincea sulla sinistra delle case a circa 500 metri di distanza. Sin dalle prime ore del mattino l'artiglieria nemica aveva cominciato a bombardare i paesi di Lisi Moschieri e Toldo continuando ininterrottamente quasi tutto il pomeriggio. Alla sera verso le dieci ci venne il cambio della guardia ed io ritornai alle case dove c'era la riserva. Appena giunto trovai il rancio pronto mangiai con appetito e dopo aver fumato una sigaretta e fatto qualche chiacchera coi compagni essendo l'ora tarda ci avviammo a dormire. Era appena mezzanotte che un improvviso allar...
Ponte di fortuna sul fiume Isonzo Eravamo già oltre la metà del mese di Giugno, quando improvvisamente la sera circa le ore 22, venne l'ordine di partire, viaggiammo su strade tutte sconnesse e piene di buche, a causa della grande quantità di colpi di cannone, che il nemico sparava continuamente, che avevano fatto diventare le strade, quasi impraticabili, ai lati della strada dove noi camminavamo, c'erano appese delle grandi stoie, che servivano per nascondere il più possibile al nemico, impedendole di vedere i movimenti di truppe, e intanto mentre noi ci avvicinavamo, scoppiavano sopra alle nostre teste, diversi scoppi di granate e di scrappel, e si prin[cip]ciò a vedere dei feriti, fra i quali qualcuno anche in modo grave, e disgraziatamente si ebbero anche diversi morti. Quando giungemmo nella trincea a noi assegnata, erano circa le ore una di notte, la località era Castagnevizza, che era una fra le peggiori posizioni di tutta la zona del Carso, quelli che ebbero da noi il c...
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