Malga Re di Castello (m 1943 s.l.m.)

In Adamello il primo importante scontro armato diretto tra i due schieramenti fu un’imboscata in val di Fumo, sulle rive del lago di Campo. Qui si erano accampate due compagnie di alpini del battaglione Edolo e una di fanti della brigata Palermo sconfinate fin dai primi giorni di guerra in territorio austriaco provenendo dalla val Saviore (valle Camonica) attraverso il passo di Campo, senza incontrare resistenza nemica. L’obiettivo era quello di proteggere gli impianti idroelettrici del lago d’Arno che infatti gli Austriaci tenteranno poi di distruggere. Gli Austriaci s’erano dislocati non sul crinale ovest, dove correva il confine politico, ma sul crinale est di val di Fumo, della val Daone e della val di Ledro, costringendo in questo modo gli Italiani, che si erano assunti la funzione offensiva, a procedere dal basso, su terre - no scoperto, verso posizioni strategiche dominanti: impresa militare quanto mai ingrata ed in fondo disperata. L’Austria aveva deciso di arretrare il suo confine entro quei territori dove la difesa presentasse minori difficoltà di movimento, di collegamento e di rifornimento. Entro la prima decade di giugno le forze contrapposte avevano ormai preso stabilmente posizione e il fiume Chiese segnava pratica - mente il nuovo confine fra le due parti avverse. La consegna degli Austriaci era quella di difendere il confine ed il territorio ad ogni costo, per gli Italiani era quella di avanzare per liberare il Trentino. Nella notte e fino alle prime luci dell’alba del 4 luglio 1915 un re - parto di una sessantina di Austriaci attaccò all’improvviso. Sotto il fuoco incrociato di due mitraglie, presi alla sprovvista in una situazione di campo aperto, 11 alpini vennero uccisi e ne vennero feriti 52, tanto che gli Italiani furono costretti, dopo un breve e inutile tentativo di difesa, a ritirarsi dal Corno d’Aviolo. Gli scontri proseguirono nei due giorni seguenti ma stavolta gli al - pini riuscirono a rintuzzare gli assalti austriaci. Dopo questi eventi si decise anche di mettere sulle creste, lungo la linea di confine, a difesa dei passi, delle piccole postazioni formate da due alpini e da un fante e collocate alla distanza di circa 500 me - tri una dall’altra. Gli scontri si fecero sporadici, poi, con l’arrivo del - la neve, gli alpini si ritirarono al Passo di Campo per tutto l’inverno
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