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La ricchezza di donare. Cosa significa offrire la vita

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Cosa ci faccio con quello che ho? Mi lamento perché è poco, non mi piace, non è giusto, non è bello? Oppure provo a prendere tutto e farne dono così com’è, così come sono? È molto difficile riuscire a parlare di generosità. C’è qualcosa che stride dentro, che fa male. Se ne parlo davvero, se ne parlo con tutto il corpo e il pensiero e la capacità che ho. Generosità, altruismo, compassione, amore. Se lascio che la mia mente se ne imbeva, se lascio che la mente viva davvero quelle parole, che si allarghi il cuore tanto da sentire che quasi esplode, tanto quasi da sentire che la cassa toracica non basta a contenerlo, è difficile parlare di quelle parole. Perché posso nettamente percepire tutti i rischi della retorica, della superficialità, degli inganni che mi abitano. Guardo i vestiti, le case, le strade, le macchine, gli agi che nutrono i nostri pensieri, e leggo nella tessitura della maglietta che indosso – poliammide 84%, elastan 16% – mappe di storie, gli incroci di politiche naziona...

Il taglio del bosco

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"L' uomo che si annoia, che fatica, che soffre, si consola andando col pensiero ad altri momenti della sua vita: tira fuori dal passato ricordi cari, anticipa le dolci aspettative dell'avvenire" Carlo Cassola 

Venezia FC: Avellino-Venezia 1-1 | Missori apre le marcature, Svoboda agguanta il pari | HIGHLIGHTS Serie BKT

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Tronchesi

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7 ottobre 1917 Oggi sono arrivato in prima linea. Ci hanno sistemati in strette trincee, umide e impregnate di marciume. I soldati dicono che è tranquillo, ma sento esplosioni in lontananza. Ho conosciuto i miei compagni, sono molto amichevoli. L’ufficiale ha detto che presto avanzeremo. Sento agitazione, ma anche orgoglio. Tornerò a casa eroe! 8 ottobre 1917 La notte è stata inquieta, l’artiglieria nemica ha colpito ovunque. La terra trema, l’aria è pregna di fumo e polvere da sparo. Stanno finendo le riserve di acqua, il pane è duro come pietra. I soldati parlano tra loro con stanchezza, nessuno ride. 9 ottobre 1917 Ho visto i feriti e morti... li portavano via direttamente dalla trincea. Qualcuno gemeva, qualcuno restava in silenzio. La mia paura aumenta, ma la scaccio via. Mi preparo alla battaglia, presto ci sarà l’assalto. 10 ottobre 1917 L’ufficiale mi ha chiamato. Domani, prima dell'alba mi mandano a tagliare i fili di ferro, per liberare la strada per il nostro assalto del...

Venezia FC: Bosco dello Sport, varato il nuovo viadotto di accesso

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Una gioia da trasmettere

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Kosen-rufu non è un punto di arrivo, è un viaggio. È la strada che percorriamo noi persone comuni quando desideriamo raccontare a chi abbiamo di fronte la grandezza della Legge mistica. Da dove nasce questo desiderio? Nel Buddismo esiste il principio di “rispondere con gioia” e si riferisce alla gioia vibrante che emerge dentro di noi quando recitiamo Nam-myoho-renge-kyo con un cuore sincero. Questa azione ci permette di costruire uno stato vitale incrollabile capace di spingerci ad affrontare e superare qualsiasi difficoltà o sofferenza. Ed è allora che veniamo sommersi dalla gratitudine e dalla felicità di aver incontrato la Legge mistica. «Quando rispondiamo con gioia, non possiamo fare a meno di provare il desiderio di condividere la Legge mistica con gli altri, perciò inizia spontaneamente l’azione di propagare questo insegnamento. Questa azione, a sua volta, porta a ricevere benefici ancora più grandi. Propagare l’insegnamento è un gesto naturale che scaturisce dalla gioia della ...