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Una gigantesca offensiva,24 ottobre 1917

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Ritirata a Slavce (Slovenia) 24 ottobre  – Giornata pessima; vento ed acqua quanta se ne vuole. Gli austriaci unitamente ai tedeschi alleati e con rinforzi bulgari e turchi, intraprendono una gigantesca offensiva su tutto il fronte della seconda armata, giovandosi specialmente della testa di ponte di Tolmino. Il fuoco diventa intenso, tambureggiante; il nemico bombarda anche le nostre retrovie; i grossi proiettili cadono sulla città Cormons facendo vittime anche fra la popolazione civile. 25 ottobre  – Il nemico fortissimo di numero e ben provvisto di mezzi d’offesa riesce a sfondare la nostra prima linea. Tutta la zona di Caporetto, Monte Nero, Tolmino e l’Altopiano di Bainsizza,sono dovuti abbandonare lasciando pur troppo nelle mani del nemico prigionieri e cannoni. Ci ritiriamo sulla seconda linea mentre il nemico prosegue ad attaccare con ingenti masse. Il movimento dei carriaggi, degli autocarri, delle salmerie e delle truppe in ritirata si fa intenso. S’incominciano a sg...

I legionari romani usavano delle sostanze?

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“Cominciate a scavare dove vi trovate perché lì si trova la sorgente!» (SSDL, 2, 188).

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Usare la vita è cominciare a scavare proprio qui dove siamo, non in un posto o una condizione migliore. Questa, qualunque essa sia, è la migliore. Perché è reale, non ideale, è nostra e di nessun altro e noi solo da qui possiamo partire. Usare la propria vita significa spargere la gioia che nasce dalle sofferenze superate, dalla scoperta, ogni volta nuova, della Buddità presente in noi e in ogni singolo essere vivente. «La nostra vita in origine è libera da ogni impurità ed è vasta come l’universo. La rivoluzione umana consiste nel comprenderlo e dimostrarlo» (Ibidem, 189). Allora è possibile vedere tutto sotto una luce diversa: le difficoltà non appaiono più solo come l’effetto delle azioni commesse nel passato ma come condizioni con cui abbiamo desiderato rinascere per adempiere la nostra missione. Il voto del Budda. La Buddità è lo stato vitale nel quale questa consapevolezza è talmente radicata che qualunque difficoltà viene percepita non come l’inevitabile manifestazione del karma...

Il conte di Montecristo

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“ A ogni male ci sono due rimedi: il tempo e il silenzio”. Alexandre Dumas

Ghiaccio e sangue: l’altra guerra che flagellò gli Alpini sugli altipiani

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L’inverno tra il 1916 e 1917 è quello più difficile. A tutti, dai comandi agli uomini al fronte, è ormai chiaro che la guerra sarà lunga, logorante e senza svolte significative. Lungo la linea che divide Regno d’Italia e Impero degli Asburgo, dall’Adamello fino al Carso e all’Isonzo, gli eserciti si fronteggiano a colpi di assalti frontali. Ma in alcuni punti di questo lungo fronte i soldati devono combattere anche contro le avversità della natura. Uno dei punti più sensibili è l’ Altipiano di Asiago . La battaglia degli Altipiani L’entrata in guerra dell’Italia contro gli Imperi centrali viene “salutata” proprio dall’altipiano veneto con un colpo di mortaio da Forte Verena il 24 maggio 1915 e l’inizio delle ostilità sembra dare ragione alle forze italiane. Poi però arriva il maggio del 1916, quando l’esercito di Vienna dà il via all’Offensiva di primavera, nota in Italia come Strafexpedition, la spedizione punitiva che l’Impero lancia contro il Regno d’Italia, ...

I promessi sposi

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“ Si dovrebbe pensare più a far bene che a stare bene: e così si finirebbe anche a star meglio”. Alessandro Manzoni

Venezia FC: SERIE D - PLAYOFF: UNIONE VENEZIA-SANDONAJESOLO 2-3, LE RETI

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