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Il buddismo ci insegna a vivere come esseri umani

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In Adottare l'insegnamento corretto per la pace nel paese, il padrone di casa (Nichiren Daishonin) espone l'insegnamento corretto all'ospite in visita. Quando questi reagisce emotivamente e si arrabbia, il padrone di casa rimane imperturbabile. Quando l'ospite sta per andarsene stizzito in preda alla collera, il padrone di casa gli sorride dolcemente e lo invita a rimanere, continuando pazientemente a spiegargli l'insegnamento corretto. Influenzato dalle azioni del padrone di casa, che esprimono compassione e buon senso, e dalla "fragranza" del suo nobile carattere, l'ospite inizia gradualmente ad aprire il suo cuore. Alla fine abbandona il suo attaccamento alle idee errate e ricerca l'insegnamento corretto. Leggere questo trattato è come assistere alla rappresentazione di un dialogo messo in scena davanti ai nostri occhi. BS 184 pag 38

La vera competenza non ha bisogno di ostentazione, e si riconosce l'incompetenza dalla troppa "rumorosità" verbale ed esibizionistica.

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"Camminavo con mio padre, quando all’improvviso si arrestò ad una curva e dopo un breve silenzio mi domandò: «Oltre al canto dei passeri, senti qualcos’altro?». Aguzzai le orecchie e dopo alcuni secondi gli risposi: «Il rumore di un carretto». «Giusto – mi disse –. È un carretto vuoto». Io gli domandai: «Come fai a sapere che si tratta di un carretto vuoto se non lo hai ancora visto?». Mi rispose: «È facile capire quando un carretto è vuoto, dal momento che quanto più è vuoto, tanto più fa rumore». Divenni adulto e anche oggi quando vedo una persona che parla troppo, interrompe la conversazione degli altri, è invadente, si vanta delle doti che pensa di avere, è prepotente e pensa di poter fare a meno degli altri, ho l’impressione di ascoltare la voce di mio padre che dice: «Quanto più il carretto è vuoto, tanto più fa rumore»." Bruno Ferrero

Esistevano i taxi nell'antica Roma?

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Come cucio la guerra

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Un'altra giornata in trincea, il tempo passa velocemente, i soldati entrano ed escono dalla mia bottega ogni giorno, come api. Ormai ogni giorno è uguale, un soldato entra, cucio i bottoni sulla sua divisa ed esce dalla mia baracca e solo Dio sa se rientrerà più. Io sono colui che lascia la propria firma in questo interminabile spargimento di sangue, in ogni divisa di questi soldati c’è la mia creazione più cara, quello che la mia famiglia fa da generazioni. In passato pensavo che come lei avrei gestito un negozio, avrei creato abiti per le signore e signori dell’alta società. Invece sono finito qua, in mezzo alle persone che muoiono, e se non muore il loro corpo allora è l'anima a morire. Nessuno può scappare dal cambiamento della guerra, neanche un umile sarto come me, che ha visto gli orrori di questo conflitto screscere sempre di più. Autrice: Laura Fabbro

Venezia FC: VENEZIA-L.R.VICENZA 2-1 SERIE C1 1989-90 GARA DEL 5 NOVEMBRE 1989 STADIO BARACCA MESTRE

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Roma: i cibi e le fattorie

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La ricchezza di donare. Cosa significa offrire la vita

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Cosa ci faccio con quello che ho? Mi lamento perché è poco, non mi piace, non è giusto, non è bello? Oppure provo a prendere tutto e farne dono così com’è, così come sono? È molto difficile riuscire a parlare di generosità. C’è qualcosa che stride dentro, che fa male. Se ne parlo davvero, se ne parlo con tutto il corpo e il pensiero e la capacità che ho. Generosità, altruismo, compassione, amore. Se lascio che la mia mente se ne imbeva, se lascio che la mente viva davvero quelle parole, che si allarghi il cuore tanto da sentire che quasi esplode, tanto quasi da sentire che la cassa toracica non basta a contenerlo, è difficile parlare di quelle parole. Perché posso nettamente percepire tutti i rischi della retorica, della superficialità, degli inganni che mi abitano. Guardo i vestiti, le case, le strade, le macchine, gli agi che nutrono i nostri pensieri, e leggo nella tessitura della maglietta che indosso – poliammide 84%, elastan 16% – mappe di storie, gli incroci di politiche naziona...