Dalla memoria personale alla memoria sociale
La vastità della morte causata dalla guerra non poteva non avere delle conseguenze sulla società che si formò alla sua fine. La morte non era più un’esperienza singola e personale, ma anzi riguardava la società nella sua interezza, ogni uomo era stato toccato direttamente dal lutto e se ciò non era accaduto il mutamento dei rapporti nel mondo in cui viveva gli era ugualmente comune. La massificazione della morte causò una rivoluzione in una società che si era formata sostanzialmente in periodi di pace e nel tentativo di “eliminarla dalla vita”. La massima espressa da Freud nelle sue Considerazioni attuali sulla guerra e la morte del 1915 non poteva far altro che evidenziare il capovolgimento di mentalità causato dalla guerra: “ Sopportare la vita : questo è pur sempre il primo dovere di ogni vivente … Ricordiamo il vecchio adagio: Si vis pacem, para bellum. Se vuoi conservare la pace, preparati alla guerra. Sarebbe tempo di modificarlo così: Si vis vitam, para mortem. Se vuoi poter sop...