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La rete idrica dell'antica Roma

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Le malattie in trincea

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Mentre i soldati italiani combattevano contro il nemico nelle trincee, un altro pericolo li decimava  senza distinzione di divisa : le malattie. Le condizioni igieniche disastrose, il freddo, la fame e il sovraffollamento nei campi militari crearono il terreno perfetto per la diffusione di  epidemie devastanti . Il nemico più letale della guerra non fu sempre il piombo, ma spesso il  tifo, la malaria, la dissenteria e perfino l’influenza spagnola . Dunque parliamo delle malattie della Grande Guerra. cizia delle trincee: un covo di nfezioni Le trincee italiane erano un luogo  estremamente insalubre . Fango e rifiuti umani  – Le latrine erano rudimentali, spesso scavate vicino ai dormitori. Invasione di topi  – I roditori si nutrivano di cadaveri e trasmettevano malattie. Acqua contaminata  – Le fonti d’acqua erano spesso infette da batteri letali. Le condizioni favorivano la diffusione di infezioni  intestinali e polmonari  che spesso si rivel...

Smettere di incolpare gli altri per i problemi e riconoscere la causa interiore.

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"Per favore non dimenticate mai che la base della pratica è non abbandonare mai il Gohonzon e continuare a recitare Nam-myoho-renge-kyo nella gioia e nel dolore. A chi tende a lamentarsi dico sempre: «Invece di soffrire, pratica!» Anche se ripetete centomila volte 'soffro per questo, soffro per quello' non riuscirete mai a superare i vostri problemi. Nella mia vita ho parlato a un gran numero di persone e ho visto che tutti danno la colpa dei loro guai al fratello, alla madre, al marito, al datore di lavoro. Nessuno dice mai "è colpa mia, sono io che non vado bene". Insomma non riescono a capire che la causa è dentro di loro. Quando piove e l'acqua rimane in terra si tende a dare la colpa alla pioggia. Ma la verità è che l'acqua rimane dove c'è una conca nel terreno. Se invece di una conca c'è un piccolo poggio l'acqua scivola via. Il "difetto" non sta forse nel suolo? Tutti si emozionano quando leggono la prefazione al romanzo La ri...

Venezia FC: Venezia, la squadra abbraccia i tifosi in Piazza Ferretto a Mestre: “Un’unione magica”

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Il Venezia FC ha celebrato insieme ai propri tifosi il tradizionale momento dedicato agli auguri di Natale, un’occasione di incontro e condivisione tra squadra e tifosi arancioneroverdi. Lunedì 22 dicembre, a partire dalle 18:30, la Prima Squadra e la dirigenza del Club sono salite sul palco di Piazza Ferretto, a Mestre, per salutare i sostenitori e festeggiare l’avvicinarsi delle festività natalizie. Durante l’evento, i presenti hanno potuto incontrare da vicino i giocatori, scattare fotografie, ricevere autografi e vivere momenti di autentica vicinanza con la squadra; in scaletta anche un simpatico quiz a premi tra giocatori e piccoli grandi tifosi. È stato anche possibile acquistare il merchandising ufficiale e i biglietti per la sfida Venezia FC – Virtus Entella, in programma sabato 27 dicembre alle 15:00 allo stadio Pier Luigi Penzo. L’incontro si è rivelato un’occasione speciale per ritrovarsi, condividere la passione per i colori arancioneroverdi e scambiarsi gli auguri di Natal...

L’esistenza quotidiana del soldato in trincea nella Grande Guerra

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Scesi dal treno a Monfalcone, appunta Giani nel suo taccuino, i soldati sono costretti a giornate intere di marcia, attraversando i paesi del Friuli, per raggiungere i fronti o spostarsi da una zona ad un’altra. Lo zaino pesante rende il passo grave e provoca un dolore insopportabile alla schiena, molti, non reggendo più la fatica e con le piaghe sulle spalle, seminano per strada gli oggetti superflui in esso contenuti per alleggerirne il peso e continuare il cammino. Il suolo si riempie così di camicie, spazzole, libri, oggetti non indispensabili in guerra, ma che hanno un valore affettivo per chi li possiede ed è costretto a gettarli via. Quando la truppa si ferma per riposare all’ombra, nei pressi di una fontana, la sete pare insaziabile, le scarpe premono sulle piaghe dei piedi gonfi e le gocce di sudore rigano il volto. Non c’è tregua per i soldati, che terminata la marcia cominciano a scavare trincee. La stanchezza fisica comincia a farsi sentire, dal momento che gli sforzi belli...

Un altro giro di giostra

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La malattia di cui oggi soffre gran parte dell’umanità è inafferrabile, non definibile. Tutti si sentono più o meno tristi, sfruttati, depressi, ma non hanno un obbiettivo contro cui riversare la propria rabbia o a cui rivolgere la propria speranza. Un tempo il potere da cui uno si sentiva oppresso aveva sedi, simboli, e la rivolta si dirigeva contro quelli. Si sparava a un re, si liberava la Bastiglia, si assaltava il Palazzo d’Inverno e si apriva così la breccia di un secolo. Ma oggi? Dov’è il centro del potere che immiserisce le nostre vite?   Bisogna forse accettare una volta per tutte che quel centro è dentro di noi e che solo una grande rivoluzione interiore può cambiare le cose, visto che tutte le rivoluzioni fatte fuori non han cambiato granché. Tiziano Terzani