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Venezia FC: Padova-Venezia, Maniero: “Obiettivi diversi, ma in un derby può accadere di tutto: Gomez può fare la differenza”

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«Padova-Venezia? È un derby storico e ho avuto la fortuna di giocarlo al Padova ai tempi dell’Appiani. Dal punto di vista della classifica per il Padova l’importante a fine anno è salvarsi mentre per il Venezia è essere li con le prime a giocarsi la A, ma in una gara del genere anche se gli arancioneroverdi fossero primi e i Biancoscudati ultimi si azzererebbe comunque tutto: non contano i punti che hai, devi solo pensare a metterci qualcosa in più del solito per vincere una partita che può valere tantissimo per i tifosi e la città. Non è possibile fare pronostici quando si giocano questi derby e sarà così anche sabato. Andreoletti? Già l’anno scorso il mister ha fatto vedere di che pasta è fatto: anche nel modo di esprimersi con i media trasmette sempre serenità e tranquillità a tutti, ed è una dote fondamentale per un allenatore perché poi la trasmette anche ai giocatori. Quest’anno il Padova è partito abbastanza bene, ha tante squadre alle spalle e l’obiettivo primario è tenerle il ...

L'erba posso

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Questa domanda in particolare ci aiuta a entrare nel cuore del problema. Per quale motivo stai praticando il Buddismo? Perché devi, perché vuoi o perché puoi? Qualche anno fa venne pubblicato su questo giornale il memorabile articolo dell'"erba posso" che con una metafora "botanica", prendendo ispirazione dal famoso proverbio: «L'erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re», ci presentava una serie di vegetali: "l'erba devo" con la sua variante strisciante detta "erba del senso di colpa"; l'"erba voglio", coltivata dalle persone "di testa", che usano la forza della volontà razionale come motore della vita salvo poi... bucare la gomma al primo chiodo che il karma piazza sulla strada; infine "l'erba posso" dove questo posso è un «scelgo di fare, è una mia libera decisione, è un mio diritto, e allo stesso tempo è un "sono in grado di farlo, ho la capacità, ho la possibilità di farlo perch...

Chi sogna nuovi gerani?

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"Io sono grato alla Provvidenza dei miei malanni: la sofferenza è un acido che avvelena i muscoli e le ossa, ma ripulisce l'anima e si vede tutto con altri occhi" Giovannino Guareschi

Milite ignoto

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Nonostante l’enorme numero di monumenti costruiti durante la guerra e soprattutto subito dopo la fine di essa, il Milite Ignoto rimane la forma di commemorazione ai caduti più rappresentativa (e caratteristica) della prima guerra mondiale. Si può anzi dire che fu una delle maggiori invenzioni prodotta dalla guerra. Il monumento e soprattutto i complessi rituali con cui viene inumata la salma del soldato senza nome, rappresentano il massimo risultato raggiunto nel tentativo di ricordare pubblicamente e politicamente gli uomini caduti durante il conflitto. L’idea si sviluppò contemporaneamente sia in Francia che in Inghilterra, seguita da tutte le potenze belligeranti, sia vincitrici che sconfitte. Per far capire l’importanza simbolica del Milite Ignoto, basti pensare che ancora nel 1992 l’Australia, appena indipendente, richiese di poter riesumare il corpo di un proprio soldato, che fino allora riposava nei comuni cimiteri del Commonwealth in Francia, per poterlo collocare nell’Australi...

Le tasse nell'antica Roma. Come si pagavano?

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Cimiteri di guerra

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“ Commemorare era un gesto politico: non poteva essere un atto neutrale, e i monumenti ai caduti si fecero portatori di messaggi politici sin dai primi giorni di guerra.” La necessità di costruire dei cimiteri di guerra in cui far riposare i soldati caduti si presentò già dal primo anno di guerra come una necessità, entro il 1915 vennero approvate leggi per la creazione di cimiteri di guerra e la raccolta dei caduti nel campi di battaglia. In Francia accadde ciò per i cimiteri nel 1914 e per la raccolta invece nel 1915, similmente accadde lo stesso per l’Inghilterra, mentre la Germania istituì delle speciali unità dette “Graberoffieziere” (ufficiali incaricati delle tombe) che avevano come compito quello di riunire le tombe individuali e curarne lo stato. Nel 1915 venne approvata una legge in cui si disponeva di riunire le varie tombe, disperse nei luoghi degli scontri, in grandi cimiteri. Contemporaneamente tutti i paesi belligeranti istituivano unità per raccogliere i caduti e accud...

Osate, osate sempre

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"Conosciamo noi stessi solo fin dove siamo stati messi alla prova. Ve lo dico dal mio cuore sconosciuto" Wisława Szymborska