Ma vogliano davvero cambiare?
"Ripartire
da zero porta inevitabilmente a una nuova comprensione di se stessi e
della realtà circostante, e quando ci riusciamo è un po' come
venire investiti da una nuova ventata di colori che ci porta a vedere
la vita sotto una nuova luce. Ma è una nostra ricerca, una nostra
scelta, come lo è mettersi in discussione.
L'idea
che abbiamo del karma è viziata dalla nostra cultura; spesso e
volentieri lo consideriamo solo una zavorra che ci appesantisce la
vita e ci fermiamo a questo concetto, trascurando l'aspetto più
importante, quello della sua trasformazione. Ogni istante in realtà
può rappresentare il momento in cui si decide di cambiare la nostra
vita. Trasformare il karma vuol dire cambiare sguardo e scoprire che
dietro a una difficoltà c'è un cambiamento che aspetta di prendere
forma nella nostra vita, generalmente per migliorarla. Anche se molte
volte non riusciamo a credere di essere Budda, il Gohonzon è
l'attestato che Nichiren Daishonin ci ha lasciato per ricordarcelo,
come altresì per ogni situazione che ci crea sofferenza o disagio
esiste una soluzione. Questa nuova prospettiva cambia il significato
della sofferenza: invece di aspettare l'evolversi degli eventi e
subirne le conseguenze, possiamo darci noi un senso aprendo la porta
alla nostra Buddità.
A
volte non ce la facciamo a pensare di essere Budda, è una nostra
resistenza, che è umano avere: trasformare il karma vuol dire anche
riorientare la nostra disposizione interiore di fondo, quel qualcosa
di invisibile ma potente che coinvolge la nostra vita e la dirige in
una direzione ben precisa".
intervento
di Tamiko Kaneda - Estratto di NR n° 430
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