Avere un obiettivo è avere speranza
Se
abbiamo una meta, ogni passo che compiamo è più forte e mirato, ma
se perdiamo di vista i nostri scopi avanziamo per inerzia, smettiamo
di sfidarci e la nostra preghiera diventa generica. Viceversa
impegnarci a realizzare i nostri obiettivi porta sicuramente a un
progresso, a crescere e a svilupparci. La stessa cosa accade nelle
attività che portiamo avanti nella nostra organizzazione. Quando poi
la nostra preghiera si realizza, la fede si rafforza e sperimentiamo
una gioia che alimenta in noi un nuovo slancio. Un principio buddista
afferma che “i desideri terreni sono illuminazione”, in tal senso
ognuno è libero di pregare per ciò che desidera, non esistono
regole a riguardo. Recitare Daimoku sinceramente è la via per
manifestare la saggezza del Budda «infinitamente profonda e
incommensurabile» (SDL, 65). È quella stessa saggezza che ci
permette di illuminare le nostre azioni e il nostro atteggiamento,
nel rispetto della natura di budda nostra e di ogni persona, e che ci
fa capire se dobbiamo perseguire quel desiderio oppure se è un
desiderio che non crea valore. Nel romanzo La nuova rivoluzione umana
il maestro Ikeda scrive a riguardo:
«La
nostra saggezza è di per sé illimitata, può rendere possibile ciò
che appare impossibile. Essa scaturisce dal fermo proposito di
raggiungere un obiettivo. Una preghiera combattiva è la madre della
saggezza. Per mettere in pratica la saggezza è necessario il
coraggio, come scrive il Daishonin:
“Una
spada sarà inutile nelle mani di un codardo”. La “spada” del
Sutra del Loto, che è la fonte della saggezza illimitata, non ha
nessun potere se siamo codardi. Spero che raccogliate il coraggio per
sfidarvi e per superare le vostre debolezze, come la tendenza a
evitare le cose che non vi piacciono e a trovare delle scuse per
giustificare la vostra vigliaccheria. Questa è la chiave per fare la
vostra rivoluzione umana e coronare i vostri sforzi»
(NRU,
17, 187)
NR 855
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