Lamentele e critiche impediscono i benefici
«Non lamentarti con gli altri delle difficoltà che incontri nella vita. Se lo fai non ti comporti da persona intelligente» (I tre tipi di tesori, SND, 4, 177).
Nichiren Daishonin scrisse questo Gosho per Shijo Kingo che si trovava in gravi difficoltà a causa delle calunnie dei suoi colleghi del clan di Ema.
In questa lettera Nichiren Daishonin lo ammonì severamente dicendogli che il fatto di "lamentarsi" con altre persone, anche se erano i suoi familiari, di "autocommiserarsi", di "criticare" e di "odiare" i suoi colleghi e avere risentimento nei confronti del suo signore, non faceva altro che recargli disonore.
Nichiren Daishonin ci insegna che "le lamentele" e "le critiche" distruttive non risolvono nulla anche se abbiamo ragione; un simile atteggiamento debole è semplicemente stupido, non degno di un praticante che dovrebbe essere una persona saggia e intelligente.
Quando ci troviamo di fronte a una difficoltà insormontabile capita spesso di:
1) Lamentarci, pensando che noi siamo le vittime e la colpa è tutta delle altre persone.
Per esempio ci lamentiamo dicendo: «Perché sto recitando tanto Daimoku ma non viene la risposta dal Gohonzon?»
oppure «Perché nessuno mi aiuta a sostenere i membri?» oppure «Perché tutti ce l'hanno con me, anche se non ho fatto nulla di male?» oppure «È colpa sua, se io sto soffrendo».
2) Autocommiserarci, pensando di non essere capaci di risolvere il nostro problema, di non valere niente, negando in questo modo la nostra natura di Budda.
3) Criticare, cioè giudicare negativamente una persona, dicendo delle cattiverie e facendo pettegolezzi. Questo tipo di critica non ha niente a che vedere con la capacità di fare un'analisi critica costruttiva, che è indispensabile per riuscire ad aiutare veramente una persona.
Quindi quando diamo giudizi su una persona dobbiamo sempre chiederci se lo stiamo facendo per aiutarla oppure per parlare male di lei.
Anche nel Gosho si legge: «La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina, la fortuna viene dal cuore e ci fa onore» (SND, 4, 272).Anche il presidente Makiguchi diceva che, per quanto una persona possa dare la colpa agli altri, non dimostrerà la propria innocenza.
E il presidente Ikeda dice: «Con un atteggiamento interiore di lamentela, autocommiserazione e critica si cancella la buona fortuna. Anche le divinità celesti abbandoneranno una persona simile. Anche le persone che la circondano piano piano la ignoreranno. Oltre a perdere ciò che possiede, si troverà in una situazione sempre peggiore».Infatti, moltiplicando mille per zero si ottiene zero. Per quanto ci impegniamo nel fare Gongyo, Daimoku e attività, se ci lamentiamo perderemo i benefici e non realizzeremo nulla. Otterremo sempre zero.
Tratto da : il Nuovo Rinascimento n° 320 Gen-2005
Commenti
Posta un commento