San Michele, 22-23 luglio 1915
“Secondo
battaglione ritti! Baionetta in canna; pronti per l’assalto;
Savoia!!!” Questo fu il primo grido di guerra! Tutti rispondemmo
con grida altissime! La mia compagnia mosse per prima perché era la
prima del battaglione; io comandavo il primo plotone e di conseguenza
dovetti andare davanti a tutti.
Più
morti che vivi, col colore cadaverico, cominciammo l’ascensione del
monte dalla sinistra; ci arrampicammo come meglio si poteva su quel
terreno argilloso, balzando di macigno in macigno, appiattendovici
ogni qualvolta si sentiva giungere uno shrapnel. Raggiungemmo la
linea di fuoco! Qui aprimmo un fuoco indiavolato; il nemico che si
trovava giù nella vallata aveva intuito il sopraggiungere di nuove
forze, cominciò a ritirarsi; allora avemmo l’ordine di caricarlo
alla baionetta; e balzammo fuori di corsa sfrenata; già cominciarono
a cadere i primi. Il 196° fanteria, aveva avuto il nostro aiuto,
abbandonò la trincea lasciandoci soli sul campo di battaglia, noi
che eravamo nuovi al fuoco, ai luoghi ed alle consuetudini; la nostra
artiglieria ci cooperava magnificamente; ma, appena ci scagliammo
fuori dalle trincee, anziché allungare il tiro, mantenne la medesima
distanza; di conseguenza le nostre granate, dirette al nemico,
caddero su di noi seminando la strage e la morte quasi non bastassero
le fucilate e lea cannonate nemiche. Non fu colpa dell’artiglieria
né la nostra; fu del 196° che, nella fretta di disimpegnarsi dal
fuoco, buttò via i dischi bianchi di segnalazione per l’artiglieria
senza avvisarci: di conseguenza gli artiglieri continuarono il tiro
che tenevano prima del nostro sbalzo avanti! Fu un vero sfacelo. Si
combatteva da otto ore; e si attaccava e contrattaccava continuamente
fin quando riuscimmo a raggiungere la trincea della vallata; il
nemico fuggì precipitosamente; moltissimi si dettero prigionieri,
enorme fu il bottino di armi e munizioni.
Tratto
da In trincea sul San Michele di Michele Lotti
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