Venezia FC: Se va in vantaggio non riesce a gestire. Il gioco pero' c'e'.
Se c'e' una cosa che e' piaciuta fino adesso del Venezia e' che Di Francesco ha dato un'identita' precisa alla sua squadra che gioca e aggredisce gli avversari, in casa e in trasferta (gia' cinque nelle prime sette giornate), modificando il sistema di gioco (dal 3-4-2-1 al 3-5-2) dopo lo 0-4 sconfortante di San Siro contro il Milan.
Oristano ne ha tratto il maggior beneficio, giostrando piu' a ridosso di Pohjanpalo e la squadra ha aumentato i tiri verso la porta avversaria. La duttilita' di Candela e di Zampano e la crescita esponenziale di Svoboda (convocato per la prima volta con la nazionale austriaca) dopo l'errore grossolano all'Olimpico contro la Lazio sono altri elementi positivi.
Di contro, Di Francesco deve fare i conti con le troppe amnesie sui calci d'angolo (Coco, Fofana,Pisilli e l'autorete di Joronen a Verona sul colpo di testa di Kastanos), pur alternando difesa a zona e difesa a uomo.
A questo bisogna aggiungere tre calci di rigore (Zaccagni, Pulisic e Abraham). In piu' il Venezia deve gestire meglio il momento in cui va in vantaggio: e' stato rimontato da Lazio, Roma e Verona, passando dalla vittoria alla sconfitta.
Sono punti pesanti che evaporano. Il Venezia gioca e crea occasioni da rete, ma si perde troppo spesso sotto porta tanto da aver realizzato soltanto cinque reti.
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