Venezia FC: Il Gazzettino - Ultras contro la ripresa "No in campo a tutti i costi"
No al calcio a tutti i costi e, soprattutto, no al calcio senza tifosi. Forzatamente lontani dalle gradinate del Penzo gli ultras del Venezia hanno ritrovato compattezza sottoscrivendo, assieme a 150 gruppi di tutta Europa, un documento di totale contrarietà alla ripresa dei vari campionati. Per la Serie B hanno aderito i supporter arancioneroverdi della Curva Sud Groppello, di Uno Nove Otto Sette nonché i Panthers della Reyer di pallacanestro. «L'Europa è nella morsa del coronavirus, i governi hanno dichiarato il lockdown tutelando così la cosa più preziosa che abbiamo: la salute, primo obiettivo per tutti. Per questo riteniamo più che ragionevole pensare ad uno stop assoluto del calcio europeo riporta il comunicato Stop football no football without fans Chi lo gestisce ha invece fin da subito espresso un solo ed unico obiettivo, ripartire. Siamo fermamente convinti che a scendere in campo sarebbero solo ed esclusivamente gli interessi economici e questo viene confermato dal fatto che il campionato dovrebbe ripartire a porte chiuse, senza il cuore pulsante di questo sport popolare: i tifosi». Gli ultras chiedono agli organi competenti «di mantenere il fermo delle competizioni, fino a che affollare gli stadi non tornerà ad essere un'abitudine priva di rischi per la salute. Se il sistema calcio si trova in tanta difficoltà la colpa è della mal gestione degli ultimi decenni, un sistema basato solo su business ed interessi personali, che se non ridimensionato quanto prima porterà alla morte del calcio stesso. Tutto questo deve cambiare perché il calcio torni ad essere uno sport popolare». Restando alla tifoseria unionista nei giorni scorsi avevano preso un'analoga posizione i Veterani Vmfc 1987. «Visti gli ultimi appelli di Lega, Federcalcio e Assocalciatori al governo per il prosieguo del campionato, esprimiamo tutta la nostra disapprovazione. A malincuore, perché noi ultras amiamo per davvero il calcio e non vediamo l'ora di tornare in curva, ma ci rendiamo conto che è ancora prematuro, forse perché noi dipendiamo solo da un semplice e puro attaccamento ai colori e alla città aldilà dei risultati. Con quale spirito e concentrazione, sebbene siano professionisti, 22 uomini possono scendere in campo? Vale la pena proseguire in maniera così ostinata? E tutti questi pluri-controlli e i conseguenti costi a cui i giocatori verranno sottoposti al fine di garantire giustamente la loro salvaguardia, non sarebbe meglio usarli per gli stipendi di tutte quelle persone che ruotano intorno al mondo del calcio (dai vari staff tecnici ai magazzinieri) o trovare un accordo per aiutare le società di leghe minori che a differenza delle potenze di Serie A rischiano di sparire? Gli ultras vengono indicati come la parte malata del calcio, ma oggi vi proponiamo noi il vaccino per questa stagione: evitate di giocare!».
Marco De Lazzari
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