Il “Monte Sei busi” , alt. m.118, costituisce una delle tante piccole quote del Carso meridionale, che scendono a picco sulla pianura di Vermigliano dominandola completamente. Nel giugno del 1915 gli austriaci ne occuparono il ciglio meridionale in trincee improvvisate, protette solo davanti da abbattute di alberi. Ignoro quale sia stata la resistenza del presidio che le occupava e quali difficoltà abbiamo incontrato i nostri per occuparle. Quel che è certo è che a distanza di un anno quelle trincee embrionali e con le relative abbattute erano ancora intatte e conservavano i cadaveri allineati dei loro difensori tuttora vestiti ed armati di fucile. Le posizioni deve essi si trovavano erano scopertissime e battute dal tiro di infilata delle artiglierie nemiche; recarsi in essi di giorno per raccogliere qualche cimelio di guerra significava esporsi a serio pericolo. Solo di notte era possibile raggiungerle ma non senza qualche rischio. Questo spiega benissimo come dopo circa un anno quel...
Non tutti sanno che... "È una nuvolosa giornata estiva del 1955 nelle campagne belghe a sud di Ypres. Un temporale si sta addensando, l’aria è carica di elettricità statica. All’improvviso la campagna viene squassata da un rombo devastante, il rumore si spande per chilometri. Solo una mucca solitaria sta brucando l’erbetta senza un solo pensiero al mondo. All’improvviso però la campagna viene squassata da un rombo devastante, il rumore si spande per chilometri, troppo assordante per essere un semplice tuono. Le prime persone che arrivano sul luogo non trovano più la mucca, trovano invece un cratere del diametro di 60 metri e profondo oltre 20 metri. Dopo lo sgomento iniziale, un certo senso di sollievo si fa strada tra la folla: la penultima mina di Messines è infine detonata, ne manca solo una e poi il paesaggio smetterà di cambiare." Uno dei grossi problemi che si trovarono ad affrontare gli inglesi durante la Prima Guerra Mondiale fu il fatto che i tedeschi occuparono subi...
Trovammo il 144° fanteria in trincea, era appunto a questo Reggimento che dovevamo dare il cambio noi. I comandanti di reggimento presero la consegna del fronte, poi i comandanti del Batt.ne, e in fine i comandanti di compagnia. In quell'ora, potevano essere le 10 del mattino v'era un bombardamento fortissimo ed era impossibile dare il cambio, perché il nemico, messo in guardia dal movimento avrebbe subito diretto le sue artiglierie verso di noi. Aspettammo nel ridosso di monte Pallone, che scemasse il bombardamento. Infatti dopo un paio di ore di colpi di cannone si fecero più rari, fino a che, ne veniva uno ogni 5 minuti. Cominciamo a dare il cambio ai soldati che si trovavano in trincea. Tutti ci dicevano che non era poi così pericolosa quella trincea. V'erano è vero bombardamenti tutti i giorni, ma siccome la trincea era ben fatta di perdite ve ne erano pochissime. Infatti siamo stati colà venticinque giorni, senza avere perdite forti. Nella mia compagnia v'erano in...
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