Occupazione di Asiago

Sul far della sera del 28 maggio, mentre sfilacci di nebbia pigramente indugiavano tra valli e cime quasi a cercare tregua nel loro peregrinare, una lama di fuoco sfonda ad occidente la pesante nuvolaglia
ed accende l’altopiano, radendo spietatamente superficie e profili.
E in questo momento solenne che un piccolo reparto austriaco penetra tra le rovine di Asiago, il capoluogo dei Sette Comuni. Il martirio della graziosa cittadina, iniziato due settimane prima, in questo preciso istante tocca il vertice d’uno strazio durerà un tempo infinito, giorno per giorno, mese dopo mese, anno dopo anno fino ad un livido mattino di novembre in cui un tricolore issato fra le tormentate macerie scoccherà la scintilla di mille e mille luci, che illumineranno il cammino della speranza e della rinascita.
G.Pieropan, Le montagne scottano, Milano, Mursia, 1979, p.31

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