Felicita' in questo mondo

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Questo passo - " e là gli esseri viventi sono felici a a proprio agio", tratto dalla sezione in versi (Jigage) del sedicesimo capitolo del Sutra del Loto - indica che questo mondo è un luogo dove le persone dovrebbero vivere in uno stato di felicità e di benessere.
Noi ripetiamo queste parole ogni giorno, mattina e sera, durante la lettura di Gongyo.
Secondo il Sutra del Loto il vero significato dell'esistenza umana è che siamo nati per godere della vita, non siamo venuti al mondo per soffrire. Vivere felici e a proprio agio significa gustare e apprezzare il proprio lavoro e la propria famiglia, essere contenti di impegnarsi per aiutare gli altri attraverso le attività buddiste. Persino quando accadono avvenimenti spiacevoli, se lo stato vitale è veramente alto li si vede come qualcosa che rende  più interessante la vita, come un pizzico di sale che esalta il sapore dei cibi. E si è davvero contenti di esistere, qualsiasi cosa accada. Questo passo ci esorta a impegnarci nella pratica buddista per sprigionare unagrandissima energia.
Provare la "gioia senza limiti della Legge" significa assaporare la Legge mistica eternamente immutabile e godere del potere e della saggezza che ne derivano. In opposizione a questo tipo di gioia si può parlare della "gioia che deriva dai desideri", vale a dire dalla soddisfazione che si prova nel realizzare desideri di diverso genere: può anche sembrare autentica, ma di fatto è solo effimera e superficiale. Purtroppo non scaturisce dal profondo e ben presto lascia il passo allo sconforto e all'insoddisfazione.
La fede ci permette di conoscere la gioia eterna che deriva dalla Legge. Noi la otteniamo e la proviamo in prima persona, dipende solo e unicamente da noi. Niente e nessuno può renderci felici se non lo sforzo personale. Di conseguenza non ha senso invidiare o provare rancore per gli altri, o addirittura pensare che la nostra felicità dipenda da qualcuno. [...]
Daisaku Ikeda
"Felicità in questo mondo".B&S n 222 pag 36

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