Azione dell’artiglieria austriaca
Ad
un tratto l’artiglieria nemica […] riprende: è un macello, le
granate colpiscono in pieno i folti gruppi dei miei soldati. Corro
nel mezzo […] con Nardone, uno dei miei ufficiali […] facciamo
animo a questo, consoliamo quello, io do ordini precisi ai
portaferiti, ma il cuore mi sanguina.
Ad
un certo punto mi trovo, come serrato in un gruppo di uomini morenti,
che mi afferrano le gambe, mi chiamano con disperate grida, perché
li soccorra. Le grida non umana ricoprono gli intervalli della
battaglia e le pause del fuoco, uscendo un po' da per tutto da quel
misterioso terreno di fosse e di caverne […] Un fumo denso ed acre
avvolge i gruppi degli uomini, striscia basso sopra le sterpi, si
imbottiglia nelle doline e da quel fumo escono continuamente, come
larve di risorti, i soldati che irrompono all’attacco, preceduti
dallo scoppiar delle bombe, inseguiti, stanati, affrontati dalle
scoppiare stridulo delle mitraglie implacabili.
Pollini
da Le veglie al Carso, cit., pagg.128-129
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