La guerra bisognava farla

Quando gli ufficiali ci spiegavano le ragioni ideali della nostra guerra e la necessità di schiacciare la barbarie e il militarismo degli Imperi centrali, i soldati ascoltavano con profonda attenzione, ammirando la cultura e l’intelligenza dei superiori: ma non ne capivano niente. […] Il voler insistere sarebbe stata fatica sprecata: che importava ai soldati saper per quale ragione si faceva la guerra? L’essenziale era questo: bisognava farla, se no… […] Una volta il Comandante del IX Corpo d’Armata, che io non nomino per scaramanzia, domandò a un soldato della mia squadra: Chi sono gli austriaci? – Eccellenza sì – rispose il soldato. Questa risposta è la definizione di uno stato d’animo.
(Curzio Malaparte, Viva Caporetto. La rivolta dei santi maledetti, Mondadori Milano, 1981, pp. 60-61).

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