Cambiamento interno

Le esperienze più belle che si fanno davanti al Gohonzon sono senza dubbio quelle condivise con altre persone. Non è un caso che quando recitiamo insieme o per gli altri, la “pratica per se stessi” coincide con la “pratica per gli altri” (principio buddista di shiguio keta )
È facile in questo momento sentirsi come un pesce in un grande mare, circondato da tanti altri pesci che vanno per la loro strada ma si nutrono dello stesso cibo.
È la calda sensazione di "non separazione" da coloro che ci circondano, un concetto che il Buddismo chiama soku (che significa "così com'è, non separato"), che ci accompagna nella nostra rivoluzione umana.
Questo è, infatti, lo scopo della nostra pratica: cambiare interiormente agendo sulle cause interne che ci fanno soffrire fino ad eliminarle tutte e raggiungere quello stato di perenne soddisfazione la cui unica e ultima esigenza è l'eliminazione della sofferenza altrui. (manifestando il nostro Stato di Budda)
NR n198 pag17

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