Festa del lavoro: perché si festeggia il Primo maggio
L'1
Maggio è
in molti Paesi del mondo la Festa
dei lavoratori (o
Festa del lavoro). Una ricorrenza ufficiale che si celebra nello
stesso giorno in Italia (dal 1891), a Cuba, in Russia, Cina, Messico,
Brasile, Turchia e in diversi Stati dell’Unione Europea.
Non
negli Stati Uniti, dove il "Labor Day" si festeggia il
primo lunedì di settembre. Ma è proprio qui, a Chicago,
nell’Illinois, che nella seconda metà dell’Ottocento ebbero
luogo i fatti all’origine della data simbolica di questa
ricorrenza.
Perché
il Labor Day si festeggia in un giorno diverso rispetto all’1
Maggio?
Anche
il Labor Day, come la Festa dei Lavoratori in Italia, è una
festività nazionale. Negli Stati Uniti d'America, e anche in
Australia e in Canada, si celebra però il primo lunedì di
settembre.
Nel
2022 cadrà il 5 settembre.
La
ragione per cui si è scelto di festeggiare a settembre è duplice.
La prima, formale, riconduce al fatto che era necessario trovare una
data utile peer coprire il vuoto tra due altre feste
nazionali-federali: il Giorno dell’indipendenza (4 luglio) e il
Giorno del Ringraziamento (24 novembre).
L’altra,
sostanziale, che riconduce la scelta ai fatti storici. La festività,
infatti, ebbe origine in Canada in ricordo delle rivendicazioni
denominate Nine-Hour Movement (movimento delle nove ore) che si
svolsero ad Hamilton e poi a Toronto negli anni Settanta del XIX
secolo. A seguito di quegli eventi, fu stipulato nel 1872 il Trade
Union Act che legalizzò e tutelò l'attività sindacale in Canada.
Dieci
anni dopo il sindacalista statunitense Peter J. McGuire, che era
presente alle celebrazioni di Toronto, decise di organizzare a New
York il primo Labor Day. Era il 5 settembre del 1882.
Nel
1894, poi, su spinta del presidente Cleveland, la festività venne
ufficializzata dal Congresso.
Perché
la Festa dei Lavoratori cade l'1 maggio
In
Italia e in altre nazioni del mondo la data della Festa dei
Lavoratori, il Primo Maggio, è stata ufficialmente stabilita a
Parigi
il 20 luglio del 1889.
A ratificarla furono i rappresentanti dei partiti socialisti e
laburisti europei riunitisi nella capitale francese per il congresso
della Seconda
Internazionale socialista.
Ma
fu un episodio ben preciso a indurre i membri del congresso a
scegliere il 1°
maggio come data simbolo della
celebrazione dei diritti e delle rivendicazioni di tutti i
lavoratori.
Lo
slogan dei lavoratori
"8
ore di lavoro, 8 di svago, 8 per dormire" era lo slogan
coniato in Australia nel 1855 e
condiviso da gran parte del movimento sindacale del primo Novecento.
Furono queste le parole d'ordine che aprirono la strada a
rivendicazioni generali. E alla ricerca di un giorno in cui tutti i
lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e
affermare la propria autonomia e indipendenza.
Primo
Maggio: gli eventi all’origine della Festa del Lavoro
Tre
anni prima che venisse ratificata la Festa del Lavoro, l'1
maggio del 1886 a Chicago i
sindacati organizzarono uno sciopero
generale per
rivendicare migliori e più umane condizioni di lavoro per gli
operai.
A
metà Ottocento, infatti, una giornata di lavoro durava dalle 12 alle
16 ore, la sicurezza non era contemplata e i morti sul lavoro non
venivano neppure conteggiati. La protesta indetta dai sindacati, che
chiedevano la riduzione
della giornata di lavoro a otto ore,
durò quattro giorni e culminò in una vera e propria tragedia.
L’evoluzione
della vicenda, e in particolare le fasi del processo che seguì i
fatti accaduti durante le manifestazioni, innescarono una grande
indignazione anche oltreconfine. E portarono all’attenzione del
mondo la necessità di intervenire sui diritti e la tutela dei
lavoratori.
Il
primo sciopero e i disordini di Chicago
L'1
maggio 1886 cadeva di sabato, allora giornata lavorativa. Quel giorno
dodicimila
fabbriche degli
Stati Uniti e 400
mila lavoratori incrociarono
le braccia. Nella sola Chicago scioperarono e parteciparono al grande
corteo in 80
mila.
Tutto
all’inizio si svolse pacificamente, ma nei giorni seguenti la
tensione si acuì. Il 3
maggio gli
operai di Chicago si diedero appuntamento di fronte alla fabbrica di
mietitrici McCormick per protestare contro i licenziamenti. Qui
vennero attaccati senza preavviso dalla polizia.
L’attacco
provocò quattro
morti e diversi feriti la
notizia si diffuse rapidamente tra i lavoratori della città. Per
protesta il giorno seguente fu indetta una nuova manifestazione
a Haymarket Square.
Il presidio in piazza iniziò pacificamente sotto una leggera pioggia
il pomeriggio
del 4 maggio.
L'anarchico
August
Spies parlava
alla folla sopra a un carro posizionato al lato della strada. Molti
erano i poliziotti in servizio quel giorno per controllare il
presidio, ma tutto sembrava svolgersi nel pieno rispetto delle
regole. Improvvisamente, però, la polizia ordinò alla folla di
disperdersi e cominciò a marciare verso il carro degli oratori.
A
quel punto un
piccolo ordigno fischiò sopra
le teste dei passanti, atterrando vicino alla prima linea della
polizia e uccidendo
un poliziotto,
Mathias J. Degan. In risposta, la polizia aprì il fuoco sulla folla.
Il
massacro di Haymarket Square
Undici
persone in
tutto, fra cui sette
agenti colpiti da
fuoco amico, persero la vita, mentre dozzine di persone rimasero
ferite in quello che è passato alla storia come il massacro
di Haymarket. Sette
persone collegate con le proteste furono arrestate quello stesso
giorno.
Non
c'erano prove che tra gli arrestati vi fosse la persona che aveva
lanciato l’ordigno; tuttavia, la giuria emise verdetti di
colpevolezza per tutti gli imputati. Condanna
a morte per impiccagione per
tutti fu la sentenza. Successivamente, però, per due di loro la pena
fu commutata in ergastolo.
Morendo,
August
Spies,
disse: «verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte
delle voci che strangolate oggi».
L’esito
del processo indignò gli operai di tutto il mondo e i condannati
diventarono i Martiri
di Chicago.
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