Il passo del gambero

Fare un analisi settimanale del momento sportivo del nostro caro Venezia Fc, risulta oggigiorno assai complicato.
Perché con numeri alla mano potremmo accodarci serenamente a tutti quelli che in questi giorni ci danno per già retrocessi o che semplicemente hanno individuato in Di Francesco il male totale di questo inizio stagione.
Noi che però da sempre vogliamo o proviamo ad essere voce libera e il più possibile indipendente dalle mille dinamiche che ruotano attorno ai nostri colori vorremmo porre all’attenzione quello che invece per noi è il vero problema emerso in questo inizio stagione: ossia la società.
Non possiamo non constatare che dopo 24 mesi in cui a livello societario, manageriale e di marketing non si era sbagliato niente ( evitiamo di parlare dei Ban fifa e del mutismo selettivo del Presidente sui vari debiti dello scorso anno ), in questi primi mesi in serie A si è invece dato vita ad un una serie interminabili di errori o scelte che sembrano un classico passo del gambero.
Partiamo analizzando ( senza essere direttori sportivi con patentino) il mercato estivo della società.
Di fronte ad un budget ridicolo messo a disposizione dalla proprietà americana ( che sulla carta è il più basso o quasi della categoria), il direttore sportivo ha deciso di investirlo scommettendo su giovani talenti, italiani e non , sperando nella buona sorte, tralasciando in maniera incomprensibile ai più l’acquisto di giocatori di esperienza (se si esclude il solo Duncan).
Scelta ancor più scellerata se si pensa che nulla è stato fatto per migliorare la difesa che già lo scorso anno aveva dimostrato lacune tecniche enormi mascherate dalla bravura di Vanoli e da un attacco prolifico.
Questa scelta fatta da Antonelli ad oggi risulta del tutto fallimentare, e non lo dicono questi 4 caproni di Arancioneroverdi utd, ma i numeri impietosi avuti fino ad oggi.
Quindi quando sentiamo qualcuno accusare Di Francesco di “ incapacità “O “ ineguatezza” non solo ci rattrista ma soprattutto ci fa capire come ancora oggi qualcuno non abbia capito come con questa rosa neppure “De Zerbi o Guardiola” avrebbero più punti in classifica.
E il constatare come Antonelli abbia per la prima volta cannato totalmente un mercato ci lascia molto amareggiati.
Sì perché sempre da queste pagine abbiamo sempre detto che fino ad agosto il valore aggiunto di questo Venezia era lui, e dover oggi rivedere il nostro giudizio ci spiazza e ci rattrista.
Se il lato sportivo piange, figlio di scelte incomprensibili, il lato commerciale o identitario del club non ride.
Infatti non possiamo non dirci “disgustati” dalle nuove maglie in vendita.
La cosiddetta “prima maglia “ infatti ha in primo piano un bel leone dello Sri Lanca, che nulla ha a che vedere con la nostra storia e tradizione, la seconda bianca invece assomiglia più a una t-shirt venduta nelle bancarelle ex frutta e verdura di rialto che ad una divisa sportiva degna della nostra tradizione.
Così anche lì si è tornati indietro come un gambero senza un senso logico o forse con una logica molto distante dalla nostra.
In tutta questa confusione la società che il 2 giugno veniva promossa e ci raccontava con super titoloni: “ Andiamo in A per restare”, ci deve ancora raccontare quale percorso intricato ha in mente non solo per non perdere la serie A già a Novembre ma soprattutto su quali basi economiche finanziarie sia interessata a gestire il futuro stadio di Tessera, perché se questo è il modus operandi di pensare ad un grande futuro, allora siamo molto preoccupati.
E domenica 20 arriverà l’Atalanta, speriamo che il povero Di Francesco riesca a trasformare l’acqua in vino e farci ballare fino al mattino.
SEMPRE E COMUNQUE FORZA ARANCIONEROVERDI

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