Gli arti amputati giù dalla finestra

Rotolando lungo la montagna per oltre un chilometro, il fante piemontese si ritrova quasi miracolosamente nel posto di medicazione.
«Con la barella, medicato, mi portano a Piava, due chilometri più in basso. Lì ci sono anche i pezzi dell'artiglieria e i nostri ci hanno messo sopra la croce rossa. Ma gli austriaci se ne accorgono, incominciano a bombardare, noi feriti saremo trecento tutti ammucchiati, ne restiamo vivi trentaquattro. Nella notte ci portano verso Florian [..] Poi arriviamo a Udine, nel campo contumaciale, saremo cinquemila adesso i feriti. In imo stanzone ed primo piano sono sette o otto i medici che operano. C'è una finestra spalancata, e sotto nel cortile c'è un camion. I medici tagliano braccia e gambe, e le buttano dalla finestra, le buttano sul camion perché non puzzino». 
Giovanni Tolosano, fante

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