Vittime della Nona battaglia dell'Isonzo - Hudi Log, Castagnevizza (Kostanjevica na Krasu), Slovenia il 27 ottobre 1916
Il
27 ottobre tornammo in linea - per partecipare ad un'altra azione,
già il bombardamento era cominciato e durò fino al 1° novembre e
fu di proporzioni più favolose di quello dell'ottobre; però
l'intensità non fu uniforme per tutto il fronte.
Il
mio Reggimento ebbe il compito di avanzare frontalmente su terreno
difficoltoso e protetto da numerose mitragliatrici nemiche cha da
ogni parte lo dominavano.
In
questo tratto il bombardamento nostro non era stato troppo efficace
ed il nemico quindi era in piena efficienza difensiva.
All'ora
stabilita, le prime ondate uscirono dalle trincee e con slancio
ardimentoso, si gettarono all'assalimento delle linee nemiche per
però non poterono raggiungere: poiché fulminate prima di
giungervi.
Quattro
volte fu ritentato l'attacco, però non sostenuto alla destra, fu
inutile ogni sacrificio e potemmo realizzare solo lievissimi
progressi.
Alla
sera la situazione era incerta, mancavano notizie dei reparti
avanzati e sulla situazione in genere - più ciclisti appositamente
inviativi non ne portarono soddisfacenti – e, le mie mansioni del
Comando tattico, mi imposero un nuovo pericoloso dovere che intuii ed
eseguii di tutta mia spontaneità.
Volevo
accertare e riferire e quindi mi portai con una scorta di tre uomini
sulla linea raggiunta, che siccome non continuativa, ci facilitava il
disorientamento.
La
fucileria era intensa e le pallottole sibilavano basse ed in ogni
direzione mancava il collegamento sulla destra (55 Fanteria) e per
circa 200 metri riscontrai che la linea era libera d'ogni
occupazione. Tornai al Comando e riferii queste poco buone notizie,
fu disposto in proposito e tornai a curare che il collegamento si
stabilisse completamente; un uomo della mia scorta rimase ferito –
io come sempre illeso.
Ripetetti
simili verifiche per due sere ed il mio colonnello (Filippo Armand,
comandante del 201° fanteria dal 9 settembre al 5 novembre 1916,
ferito in combattimento e deceduto all’ospedale da campo 240 il 12
novembre 1916, Ndr), riconoscendo l'utilità del mio ardimentoso
servizio e ricordando i miei meriti dell'azione d'ottobre, dissemi
che m'avrebbe proposto per una ricompensa al valor militare.
La
mattina del 5 novembre egli pure si portò sulle linee avanzate e fu
tragicamente colpito da una pallottola di fucile che dopo pochi
giorni gli tolse al vita. Povero Colonnello Armaud, la sua morte ci
procurò immenso dolore poiché era un eroico Comandante, un valoroso
che ci aveva ispirata fiducia ed ammirazione. In quell'azione il
Reggimento subì circa 600 altre perdite.
Dal
diario di Aldo Bardi militare,
69° reggimento fanteria, brigata Ancona. Poi 201° fanteria, brigata
Sesia, Caporale, sergente maggiore
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