Scoperto in Germania il “filo spinato” usato da Cesare contro i Galli.
Il
sito di Bad Ems si trova sull’antico confine settentrionale
dell’Impero Romano, oltre il quale vivevano le tribù dei Galli, di
cui Cesare dà un’ampia descrizione nel suo De
Bello Gallico.
Sin dal XIX secolo gli archeologi hanno indagato questa zona con
l’intenzione di portare alla luce l’accampamento romano, ma è
stato solo grazie a un rinvenimento fortuito del 2016 che si conosce
l’esatta ubicazione e l’estensione di tale accampamento: si
estendeva su un’area di 8 ettari, era circondato da un fossato e da
una serie di circa 40 torri di avvistamento in legno.
Ma
cosa ci dice il filo di ferro, o meglio di legno, rinvenuto nelle
scorse settimane?
Il ritrovamento di chiodi di legno e di una
moneta del 43 d.C. hanno fatto supporre che questo sistema difensivo
sia stato costruito sulla base di quello descritto da Cesare e
utilizzato nella campagna contro i Galli, precedendo di più di 50
anni il sistema di fortificazioni noto come limes che
a partire dal 110 d.C. ha tracciato il confine settentrionale.
In
modo particolare, il comandante della guarnigione voleva impiegati
nella difesa del confine il minor numero di soldati possibile, per
questo motivo vennero realizzate delle trincee nel terreno, in cui
venivano fissati tronchi di alberi molto spessi e affilati; il tutto
veniva poi ricoperti da rami affilati.
Queste
di Bad Ems rappresentano quindi il primo esempio finora noto delle
fortificazioni descritte da Cesare: “Per
questo tagliavano tronchi d’albero o rami, piallavano e affilavano
le estremità, realizzavano fosse profonde, la cui profondità era di
cinque piedi. Le punte dei rami erano poste in file di cinque, così
unite e intrecciate che chi chiunque fosse entrato, rimaneva
infilzato da quegli speroni acutissimi”
(De
bello Gallico,
VII, 72-74).
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