Venezia FC: Venezia top a buttare il cuore oltre l'ostacolo

Per il Venezia quella contro la Feralpi è la vittoria numero 21 in campionato. La squadra di Paolo Vanoli ha dimostrato, ancora una volta, di non mollare mai: ha portato a casa tre punti che regalano matematicamente il terzo posto ai leoni e lasciano ancora accese le speranze di una promozione diretta quando manca ancora una partita da giocare.
«Avessi cambiato Svoboda non avrebbe fatto quello che poi ha fatto (ride, ndr) », queste le prime parole di Vanoli dopo il successo con la Feralpi – dovevo cambiare qualcosa, c'era da vincere per forza questa partita e abbiamo speso tanto, soprattutto considerando la sfida di Catanzaro. I cambi sono stati fatti anche in funzione di quello. Era il momento per ridare ritmo a Jajalo anche dall'inizio, che è diverso rispetto a quando entri. Tessmann ha fatto praticamente tutte le gare e quindi gli ho dato un po'di respiro. Lella aveva fatto una buona partita, gli ho voluto dare continuità. I ragazzi hanno buttato il cuore oltre l'ostacolo, poi purtroppo quando incontriamo squadre con il blocco basso siamo un po'lenti nell'imbucata e ci manca un po'l'uno contro uno. La prossima con lo Spezia sarà un'altra battaglia, ma troviamo una squadra che vuole salvarsi e il destino è nelle mani nel Como»
Un po'di nervosismo da parte sua nella ripresa?
«Con la linea bassa di fronte non andiamo in comfort zone, dobbiamo giocare più dentro. Tante volte Altare aveva varchi importanti quando si alzava, a Lella ho chiesto di attaccare di più dietro perché loro giocavano a uomo, quindi Pohjanpalo doveva andare tra le linee e creava lo spazio che va attaccato. Quando succedono queste cose qua mi viene un po'il nervoso ma capisco anche i ragazzi».
Dopo il gol fatto siete calati?
«Dobbiamo crescere, abbiamo preso gol e siamo tornati a fare cose incredibili, dovevamo continuare già dopo la rete di Joel e questa è mentalità. Quindi complimenti ma sappiamo che possiamo fare ancora un passettino».
Che problemi ha avuto Altare?
«Altare ha avuto un accenno di crampi e Felici puntava spesso quindi ho preferito cambiare»
Gytkjaer e Pohjanpalo sembrano aver trovato l'intesa perfetta
«Ero convinto che questa intesa potesse arrivare, con loro due abbiamo a volte poca profondità e questo può penalizzarci, soprattutto in alcune situazioni. Dopo il gol preso, ho messo Pierini dietro loro due perché in quelle occasioni poteva attaccare a rimorchio e siamo diventati più pericolosi. Talvolta non siamo riusciti per stanchezza, altre per tempi un po'sbagliati. Nel primo tempo ci hanno concesso un po' poco, Pierini comunque ha saputo darci profondità».
Cosa ha pensato nel finale con Svoboda lanciato a rete?
«Non ho pensato, è stato bravissimo e lucido, al suo posto avrei chiuso gli occhi e tirato. Ho sempre detto a Svoboda che gli manca un ultimo step, perché, ma alla fine è stato bravo».
Un Penzo sublime che emoziona vecchi e piccini
Uno stadio Penzo sublime, emozionante e pieno di colori arancioneroverdi, in una giornata baciata dal sole pieno a Sant'Elena.
Decibel altissimi a trascinare i ragazzi di Paolo Vanoli verso una vittoria che lascia aperto il grande sogno della Serie A. Oltre 9.000 spettatori e una tifoseria speciale che è sempre stata vicina alla squadra, ma che in queste ultime tre partite casalinghe si è superata diventato a tutti gli effetti il dodicesimo uomo in campo. Un catino invalicabile a inneggiare i propri beniamini che alla fine del match, tutti insieme, sono andati sotto alla curva Sud in un abbraccio non solo virtuale con la propria tifoseria. Dopo le sfide con Brescia e Cremona è stata un'altra giornata indimenticabile e che, al di là di come finirà la stagione, rimarrà per sempre nel cuore e nella mente di tutti i tifosi del Venezia. Il Penzo ha regalato nuovamente a tutti i presenti eccitazione mista a commozione per quanto era coinvolgente l'atmosfera: un pomeriggio di grande condivisione dove tutti i presenti di sono sentiti parte di un qualcosa di unico e magico. Una squadra, un allenatore e un club che in poco tempo hanno saputo compattare un intero popolo sotto un'unica bandiera che porta tre colori: l'arancio, il nero e il verde.
È stato davvero tutto molto bello. 
Maglia al mitico Bosaglia Il portiere della promozione
Un premio al mitico Bosaglia.L'ex portiere del Venezia Pierantonio Bosaglia prima della gara contro la Feralpisalò è stato premiato con una maglia celebrativa nell'ambito dell'iniziativa che la società sta portando avanti per festeggiare i giocatori che nella storia dei Leoni hanno lasciato maggiormente il segno. Un tripudio totale dello stadio Penzo che ha riabbracciato con grande emozione il "Mitico" Bosaglia ancora amatissimo dal popolo arancioneroverde. Impossibile dimenticare quel giorno, il 16 giugno 1991, al Manuzzi di Cesena quando Bosaglia, nello spareggio per andare in B, fatalità proprio contro il Como, allora allenato da Eugenio Bersellini, parò il rigore al capitano dei lariani Vincenzi. Fu una parata capolavoro che dopo 33 anni viene ancora ricordata da tutti i tifosi del Venezia.

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