“Ho dormito sopra un cadavere” Altipiano della Bainsizza il agosto 1917
Veramente
stavolta ci fermiamo. Siamo sfiniti dalla lunga fatica sopportata e
non abbiamo ancora visto il nemico, né sparato un solo colpo contro
di esso. Durante la notte a sorso, a sorso ho bevuto tutto l'anice
che avevo nella borraccia, quell'anice che da più giorni mi aveva
regalato l'amico Callegaris. Spossato, con le membra indolenzite e le
gambe che a stento mi reggono mi abbandono al suolo. Ho tanto bisogno
di dormire! Ho la sensazione di sentire sotto il corpo un bel morbido
giaciglio, parmi essere coricato su un letto di piume; ma la
stanchezza e l'oscurità non mi danno il tempo di pensare, né
d'osservare su cosa sono coricato. Dormo profondamente le poche ore
che rimangono ancora a questa notte tenebrosa. Verso le quattro del
mattino sento scuotere il mio corpo, apro gli occhi, ma l'oscurità è
ancora completa. È il sergente Rocci che mi chiede se ho ricevuto il
caffè. Rispondo negativamente.
–
Ma
che facevi? tutta la compagnia ha già avuto il caffè. Si sta ora
distribuendo l'acqua. – Dormivo. – Ti farò dare allora dare
doppia razione d'acqua. – Grazie tante!
Non
ho ancora mosso un passo dal luogo in cui mi riposavo. Albeggia.
Scorgo alla prima luce incerta di quest'alba una forma umana stesa ai
miei piedi. Osservo meglio; mi chino..... orrore.... ho dormito sopra
un cadavere austriaco.... le mie mani..... gli abiti..... tutto
intriso di sangue umano, del sangue del nemico morto. Con terrore mi
allontano dal cadavere......
Ma
quì, cadaveri austriaci sono sparsi ovunque. La morte ha svolto un
poderoso lavoro.
Tutt'intorno
sono le macerie delle case sfaldate dai cannoni; la strada è
interamente ostruita da mattoni, pietre, pezzi di muro, calcinacci,
legnami d'ogni sorta e d'ogni colore. Tutto dall'orribile forza
distruttrice è stato scaraventato in aria e tutto si è rigettato
alla rinfusa, come cosa morta, sul terreno ove alloggiava.
Dal
diario di Agostino Tambuscio militare,
275° reggimento fanteria, brigata Belluno, soldato
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