Venezia FC: Il Gazzettino - Un argentino tra i pali, arriva Romero -

Nella sua storia il Venezia di argentini ne ha avuti in tutti i ruoli, dal mitico Piedone Manfredini nella seconda metà degli anni '60, al più recente Franco Zuculini che si è da poco ricongiunto a Joe Tacopina alla Spal. Un portiere albiceleste però mancava all'appello e a colmare la lacuna sarà il 34enne Sergio Romero, fino al 30 giugno scorso e per sei anni al Manchester United, per il quale la chiusura del contratto è ormai una questione di ore nella giornata odierna. Decisivo il faccia a faccia tra le parti avvenuto sabato pomeriggio, in viale Ancona la triade Collauto-Poggi-Menta (quest'ultimo fino a ieri all'estero per visionare varie gare internazionali) attendono in primis il via libera delle visite mediche, dopodiché si procederà alla formalizzazione dell'accordo. Un contratto che difficilmente sarà solo per la corrente stagione, anche se con ogni probabilità vedrà inserita una clausola di eventuale svincolo in caso di retrocessione.
VINCENTE
Del resto per Sergio Romero parla il lungo curriculum, partendo dall'aver difeso cento volte quasi il doppio del mito Ubaldo Fillol la porta della Seleccion argentina del suo coetaneo Leo Messi, oro olimpico a Pechino 2008 (dopo aver vinto il Mondiale Under 20) e vicecampione del mondo nel 2014 in Brasile dopo aver giocato da titolare anche quello del 2010 in Sudafrica. Un innesto dall'indiscusso valore tecnico, con le incognite legate alla condizione fisica e alla lunga lontananza dalle partite, in quanto dal 2014 allo United dov'era volato dalla Sampdoria lo spagnolo De Gea gli ha lasciato uno spazio pressoché nullo in Premier League (sole 7 comparse) pur a fronte di 54 presenze nelle coppe inglesi ed europee. Con un Romero ormai non più ciquito (vale a dire ragazzino, com'era stato soprannominato fin dai suoi inizi nel Racing di Avellaneda) il Venezia corre dunque ai ripari per dubbi esclusivamente o quasi di natura fisica, legati ai problemi alla schiena di Niki Mäenpää e Luca Lezzerini.
Il 36enne finlandese ne aveva sofferto ad inizio stagione tanto da lasciare la ribalta al brasiliano Bruno Bertinato in Coppa Italia contro il Frosinone, nonché arrendendosi dopo aver stretto i denti per l'esordio in campionato a Napoli. Tuttavia già dalla seconda giornata l'allenatore Paolo Zanetti era stato costretto a forzare il rientro di Luca Lezzerini, assente da febbraio per la rottura del ginocchio, positivo a Udine e nel primo tempo di Empoli. Ciò pur avendo dovuto alzare bandiera bianca ripassando il testimone a un Mäenpää ora con l'arrivo di Romero forse già dalla sfida contro la Fiorentina a rischio tribuna per questioni legate alla lista dei senior, dalla quale sono già esclusi lo stesso Bertinato e Dezi.
Intanto come terzo è giunto il 2002 ex Livorno Filippo Neri, con lo svedese Nils Arvidsson (2003) preso in prestito dalla Primavera data la lungodegenza di Lezzerini per la lombosciatalgia.
CRUCIALE
Dopo la sosta del week end appena trascorso per il Venezia si prospetta un fine ottobre cruciale, con quattro gare in 14 giorni. Si riparte tra una settimana (lunedì 18 ore 20.45) in posticipo al Penzo con la Fiorentina dell'ex Maleh, sfida seguita sabato 23 dalla visita al Sassuolo dell'ex tecnico Alessio Dionisi (ore 18 al Mapei Stadium di Reggio Emilia). Appena tre giorni dopo, martedì 26 a Sant'Elena (ore 18), salirà la Salernitana non più fanalino di coda avendo battuto 1-0 quel Genoa che domenica 31 a Marassi ospiterà gli arancioneroverdi, con i quali condivide il quartultimo posto a quota 5 punti (+1 su Salernitana-Spezia e +2 sul Cagliari ultimo della classe e unico team della Serie A senza vittorie). Ieri e oggi Zanetti ha lasciato i suoi ragazzi a riposo, la preparazione riprenderà quindi domani sempre senza i nazionali Busio, Ampadu, Peretz, Crnigoj, Johnsen e Bjarkason.
Marco De Lazzari
Svoboda, un perno della difesa: «Sono pronto alla sfida»
Nella scorsa annata in Serie B, aveva debuttato in Italia alla settima giornata entrando per 2' a Chiavari al posto di Johnsen. Da lì Michi Svoboda dovette attendere l'undicesimo turno, lo 0-0 del 19 dicembre al Penzo contro la Spal, per giocare finalmente dall'inizio nel Venezia. Un apprendistato graduale e perfettamente cucitogli addosso da Paolo Zanetti, tanto che oggi in Serie A l'austriaco quasi 23enne (li compirà venerdì) ha addirittura scalzato capitan Modolo, come prima alternativa dei due difensori centrali titolari Ceccaroni e Caldara. Infatti Robocop nelle prime sette gare, dopo l'esordio nella ripresa nel match di Napoli, è stato schierato nell'undici di partenza nel secondo ko di Udine e nei due più recenti 1-1 con Torino e Cagliari.
«Penso di essere pronto per giocare in Serie A non ci gira intorno Svoboda All'inizio anch'io ho faticato, in particolare all'esordio in casa del Napoli tutti erano un po' nervosi e non abbiamo reso come avremmo potuto. Adesso però il nostro livello tecnico è cresciuto, voglio continuare così e giocare il più possibile aiutando la squadra a salvarsi. Questa società merita di stare in Serie A».
Rispetto alle sue 23 presenze nella scorsa stagione in cadetteria, quali le principali differenze che sta riscontrando al piano superiore?
«Nella massima serie ci sono tanti valori, ma anche in Serie B ce n'erano eccome. In generale vedendo i giocatori il livello medio è aumentato, quindi va da sé che anche il coefficiente di difficoltà è cresciuto. La differenza più significativa è proprio la qualità generale, finora l'avversario più impegnativo da affrontare è stato senz'altro Pussetto dell'Udinese perché è forte in tutto, ha velocità e sa tenere la palla. Ovvio, anche Milan e Napoli hanno attaccanti con grandi qualità, vedi Insigne che può sempre inventare un gol dal nulla».
Prima della sosta, nel pareggio di Cagliari, lo stesso Svoboda ha perso una volta la marcatura con Keita Balde ed è stato punito dal momentaneo vantaggio rossoblù.
«Sapevamo che affrontare il Cagliari sarebbe stato difficile, perché pressa alto e toglie spazio per impostare il gioco. Nel primo tempo non abbiamo tenuto la palla come avremmo voluto, ma in 2-3 occasioni abbiamo alzato il ritmo e la differenza si è vista. Poi nella ripresa abbiamo fatto molto meglio conquistando un pareggio meritato. Per fortuna mister Zanetti è stato profetico, aveva detto speriamo di esser noi a segnare all'ultimo minuto nella prossima partita e così è stato al 92'. Un 1-1 molto importante, a Cagliari era fondamentale non perdere, affrontando una diretta concorrente per la salvezza. Bene averlo tenuto dietro anche per preparare con lo spirito migliore la sfida con la Fiorentina nella quale cercheremo altri punti».
Da un austriaco all'altro, Schnegg sta faticando.
«Parlo molto spesso con David in campo e fuori, lo faccio in tedesco per aiutarlo e gli dico di avere pazienza, perché so che in Italia non è facile quando non parli ancora la lingua. È agli inizi e ha fatto bene finora, ma senz'altro può migliorare». (M.Del.)
GOL FATTI, VENEZIA ULTIMO
Benino in difesa, cosi cosi a centrocampo, male in attacco. Il Venezia visto all'opera nelle prime sette gare di campionato ha mostrato queste tre facce: detto che comunque ad oggi sarebbe salvo (unico obiettivo ragionevolmente perseguibile), adesso arrivano anche le statistiche di FBref a certificare quanto già a occhio nudo era emerso, dando concretezza con i numeri ad alcune delle caratteristiche proprie della squadra di Zanetti. Vediamole.
RETROGUARDIA
Il primo campanello d'allarme era scattato dopo le prime due partite: 2 sconfitte, 5 gol presi (media 2,5). Zanetti ci ha messo una pezza e risultati si sono visti: 7 gol subiti nelle successive 5 gare e media rialzata ad un più consono 1.4, con la retroguardia che è l'11esima meno battuta del campionato. Merito di una fase difensiva più attenta e aggressiva: il Venezia è la squadra con più ammonizioni della Serie A (27, davanti a Fiorentina e Bologna con 22) anche se con 0 espulsioni e seconda per falli commessi (105, dietro al Torino con 131). Altri due 0 nella casella dei lagunari sono relativi ai gol presi da calcio d'angolo (prima è la Juve con 4) ma anche alla porta rimasta inviolata nei 90', primato negativo che condivide con Genoa, Cagliari, Lazio e Spezia (primo il Napoli con 4 clean sheet). Ha subito 1,71 gol di media a partita (13. posto), è 8. sia per tiri in porta subiti (31, in testa lo Spezia con 40) che per percentuale tra tiri e parate fatte (67.7%), mentre è al settimo posto per le parate effettuate.
DRIBBLING &PRESSING
Che il Venezia sia una squadra di carattere, in grado di lottare in mezzo al campo senza tirare indietro la gamba, lo si vede dai contrasti vinti, 74 (6. posto, primo il Milan con 81), mentre è decimo per i contrasti totali, 112, di cui 56 in difesa, 37 a centrocampo e 11 in attacco.
Dove invece mostra lacune sono i dribbling subiti (74), seconda solo alla Lazio (83), ma soprattutto nel pressing: con il 24% è infatti ultimo in Serie A per percentuale di riuscita (con 259 recuperi palla su 1079 tentativi), in una classifica che vede l'Atalanta al primo posto col 33% di pressing riuscito (335 su 1051) e Milan al secondo col 31,4% (353 su 1123). Per forza di cose il pressing veneziano si concentra nella trequarti difensiva (401 tentativi) e centrale (444), e poco in quella offensiva (234), dato su cui Zanetti probabilmente dovrà lavorare. Puntando anche sulla capacità di interposizione dei suoi giocatori, terzi sia per passaggi intercettati (91, dietro a Genoa con 98 e Atalanta con 93) che per tiri intercettati (33, come lo Spezia).
POSSESSO PALLA
Il possesso palla, imprescindibile per la costruzione dal basso cu sui punta Zanetti, non è ancora ai livelli voluti: 44% (16. in campionato, Napoli primo col 59%), e soprattutto si sviluppa soprattutto dietro. Nei tocchi il Venezia è secondo per quelli nella propria area (557, primo il Sassuolo con 635) e nella trequarti difensiva (1551, pari alla Fiorentina, anche qui davanti a tutti il Sassuolo con 1808), mentre è ultimo per quelli nella trequarti offensiva (767, davanti a Cagliari con 824 e Genoa 833), lontanissimo da squadre più dotate e abituate al tiki taka soprattutto offensivo come Napoli (1345 tocchi), Atalanta (1313) o Lazio (1262).
Discreta comunque è la qualità nei passaggi: con l'80% (2399 riusciti su 3000 tentati) i lagunari sono 13esimi, dato non da buttare.
ATTACCO
Qui vengono le note dolenti: Venezia ultimo per gol fatti con la Salernitana (5 in 7 gare), per angoli calciati (21, 3 di media a partita), 17. per tiri tentati (69, 9.86 di media), 18.esimo per tiri nello specchio (20, media 29%), penultimo per percentuale di gol realizzati in base ai tiri, 0,20%, per azioni da tiro (111, come il Verona, media 15.86 a partita) e azioni da gol (10, media 1.43).
Male anche nei dribbling riusciti, terzultimo con 45,7% (48 su 105). E sempre ultimo anche negli expected gol, gli XG, cioè i gol previsti secondo un parametro che indica la probabilità che un tiro si trasformi in gol, in base a posizione del giocatore, parte del corpo utilizzata, tipologia di passaggio e attacco. Il Venezia ha un XG di 7.4, avrebbe dovuto cioè segnare, in base alle azioni da tiro create, più di 7 gol. Avendone segnati solamente 5 è andato al di sotto delle aspettative statistiche (-2.4), segno inequivocabile dell'imprecisione dei suoi attaccanti o della scarsa capacità di sfruttare le occasioni da rete. Ed è proprio questo il cruccio maggiore di Zanetti, ora certificato anche dai dati.
Marco Bampa

Commenti

Post popolari in questo blog

Quota 126 del Vippacco

Com’è stata scoperta e decifrata la stele di Rosetta che diede inizio all’Egittologia

Perchè c'erano tanti falli nella Roma antica?