Il sistema difensivo italiano alla frontiera con l'Austria Ungheria

Il territorio che andava dallo Stelvio alla Croda Grande era di giurisdizione della 1 armata, comandata dal generale Brussati.
L'armata era composta dalle seguenti unità
3 corpo d'armata (generale Vittorio Camerana), tra il passo dello Stelvio e riva occidentale del lago di Garda con la 6 divisione e la 5 divisione di riserva;
Fortezza di Verona (generale Gaetano Gobbo), tra il lago di Garda ed il passo delle Tre Croci, era composto dal battaglione alpini Verona, dalla 1 -2 compagnia del 114° reggimento di fanteria, dalla 1-2-3 compagnia del 113° fanteria, dalla 28 e 29 batteria da montagna e dalla 29 batteria da campagna;
5° corpo d''armata (generale Fiorenzo Aliprindi), tra il passo delle Tre Croci e Croda Grande, con la 9, 34 e 15 divisione, mentre la 35 era di riserva.
La zona del 3° corpo d'armata aveva alle su dipendenze ben 4 sbarramenti.
Sbarramento Bormio era in stato di difesa dal 22 maggio 1915. Aveva la giurisdizione nella Valtellina ed aveva alle sue dipendenze la 10 compagnia del 6° reggimento artiglieria da fortezza e dal 30 maggio arrivò la 19 compagnia della milizia territoriale.
Le opere del settore erano:
Forte Dosaccio, sopra il paese di Oga, armato con 4 pezzi da 120 mm A;
Batteria di Monte Scale, con 4 pezzi da 75 mm A
Sbarramento Poschiavino era in stato di difesa dal 18 maggio 1915. Aveva la giurisdizione nella valle del Poschiavo vicino a Tirano. Era presidiato dalla 6 compagnia del 6° reggimento artiglieria da fortezza che venne rinforzata il 19 maggio dalle compagnie 26 e 27 milizia territoriale del 1° reggimento artiglieria da fortezza.
Le opere della zona erano:
Forte Canali, armato con 4 cannoni da 149 mm S;
Batteria Croce dei Monti, con 4 cannoni da 149 mm G;
Batteria Corradini, con 4 cannoni da 75 mm A;
Batteria Ronco, con 4 pezzi da 75 mm A.
Lo sbarramento Tonale-Montirolo, aveva giurisdizione nella Val Camonica e nella zona del Tonale.
Le opere della zona erano:
Batteria Dosso Prepazzone, con 4 cannoni da 149 mm A;
Forte Corno d'Aola, con 6 pezzi da 149 mm A;
Batteria Cima Bleis occidentale, con 4 cannoni da 149 mm G e una riserva di 4 pezzi da 75 mm A stanziati fra Temù e Ponte di Legno.
Lo sbarramento delle Giudicarie, era in stato di difesa dal 19 maggio 1915 e in quello di resistenza dal 23 maggio. Le forze a disposizione erano dalla 98 e 99 compagnia presidiaria, 7,8,14 e 19 compagnia di milizia territoriale, compagnie del III° gruppo del 6° reggimento artiglieria da fortezza, più 11 compagnia zappatori del 2° reggimento di milizia territoriale, LIV e LXIV.
Lee opere erano divise in due settori: orientale e occidentale.
Per il primo erano:
Batteria Monte Manos, quota 1404, con 4 cannoni da 149 mm G;
Batteria Monte Manos, quota 1402, con 4 cannoni da 75 mm A;
Forte Valledrame, con 6 cannoni da 149 mm A;
Batteria Antegolo, con 6 cannoni da 75 mmA;
Nel settore occidentale:
Forte Rocca d'Anfo, con 4 cannoni da 149 mm G;
Forte Cima dell'Ora, con 4 cannoni da 149 mm S e 4 cannoni da 149 mm G;
Appostamento di Monte Brele, con 4 cannoni da 75 mm A;
Tagliata Statuto, con 4 mitragliatrici.
Facoltà di Storia – Università Cà Foscari Venezia – docente prof. Casellato Alessandro – partecipante come uditore


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