Venezia FC: Pederzoli sabato il ritorno da ex

Il Pordenone è da serie B e ha una mediana migliore dello scorso anno. Già sono due affermazioni di peso, che meritano ancora maggiore importanza visto che a sostenerle è un diretto concorrente, già perno del reparto nella scorsa stagione. Alex Pederzoli si prepara a Pordenone-Venezia da ex. «Personalmente sarà una partita bellissima – comincia la dichiarazione d’amore del centrocampista -: provo un enorme piacere nel tornare al Bottecchia, la piazza calcistica a cui sono più legato. Anche se ci sono stato solo un anno, è stata una parentesi stupenda. Ho lasciato tanti amici, una società fantastica, uno staff con cui mi sono trovato benissimo. Significa pure prima contro seconda, ma torno in un ambiente che ho veramente amato». – Già in ritiro a Piancavallo, soprattutto in occasione delle amichevoli ad Aviano, c’era parecchia gente a bordo campo per lei. A distanza di tempo conferma che non è un rapporto finito con il cambio di maglia? «Ho legato con tante persone, anche fuori dal calcio. È un legame forte, che continuerà. Poi nel pallone non si può mai sapere, certo ho trovato una famiglia». – Uno sguardo indietro: cosa aveva di meno Pordenone per aver scelto Venezia? «È stato un discorso professionale, probabilmente di ambizione della società. E poi, onestamente, non so se avrei potuto far meglio di ciò che era stato fatto. In alcuni momenti della vita bisogna essere onesti e capire che in certe situazioni, piuttosto che rovinarle, è meglio dividersi. Chiaro che per andare via da Pordenone serviva qualcosa d’irrifiutabile». – Uno sguardo avanti: cosa ha Venezia sicuramente di più, che possa lasciarla davanti al Pordenone? «Adesso niente. Abbiamo due squadre praticamente appaiate, con un campionato ancora molto lungo, in cui i valori devono ancora emergere. I ramarri sono fra i 3-4 club che possono vincerlo. Me l’aspettavo, alla luce dei giocatori che hanno preso. Però lo ammetto: tanti di questo tipo non pensavo potessero venire al De Marchi». – Che accoglienza si attende? «Spero bella, ma non mi aspetto niente nella vita. Le persone a cui sono legato le sento a prescindere. Così mi auguro, visto ciò che è stato fatto nel 2015-16». – Da parte di tutti? «Sì. Compreso il presidente, con cui continuo a sentirmi. Potenzialmente poteva bloccarmi, non sciogliendo il contratto. È stato un signore». – Avrà avuto i suoi motivi per farlo. Ma come si è rinforzato, il centrocampo neroverde? «Era già ottimo ed è stato migliorato. Tanto di cappello a chi è riuscito a portare certi giocatori, per le competenze di mister e società. Adesso forse è più completo e dinamico. Però noi eravamo arrivati secondi ed era stato qualcosa di eccezionale».

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