Causalità generale e causalità simultanea

Nei momenti più bui, è molto facile pensare che l'unica spiegazione possibile per le nostre profonde sofferenze sia una qualche orribile causa posta in un'esistenza passata.
Ma il karma pesante non espiato di cui si parla nel Sutra del Nirvana non è altro che l'oscurità fondamentale che alberga nei nostri cuori e che ci impedisce di credere nell'esistenza della natura di Budda.
Il Buddismo è una filosofia fondamentalmente pacifista e qualcuno potrà trovare un po' fuori luogo, in un contesto buddista, l'uso di parole come lotta, battaglia, vittoria.
Ma la lotta che si intraprende davanti al Gohonzon è per sostituire al dubbio e alla sfiducia la nostra natura illuminata e la vittoria non è sugli altri ma sulle nostre tendenze e sui modelli comportamentali che ci hanno portato a essere infelici e insoddisfatti. Il presidente Ikeda spiega: «Trasformare il karma non significa altro che cambiare quelle tendenze vitali interiori che ci tengono intrappolati nella negatività e nell'infelicità, dirigendo stabilmente la nostra vita verso un sentiero positivo. [...] La cosa importante è come noi cambiamo il nostro atteggiamento o determinazione interiore in questo istante. Il motivo di ciò è che noi possiamo creare liberamente il nostro futuro attraverso la determinazione che manifestiamo e le azioni che compiamo esattamente in questo istante» (BS, 131, 20).
Talvolta ci viene detto che il vero problema non è il problema in sé, quanto piuttosto lo stato vitale con cui lo affrontiamo.
Nel Gosho leggiamo spesso che è proprio attraverso le difficoltà che possiamo rafforzarci, e che quindi dovremmo considerarle un'opportunità, ma anche se lo sappiamo bene, di fronte a una difficoltà reale tendiamo a dubitare del Gohonzon e della nostra fede e ci viene da chiederci:
«Perché proprio a me?», «Perché questo problema continua a manifestarsi?».
Sentirsi scoraggiati di fronte a certi problemi è una reazione del tutto comprensibile e umana, ma sfidarli con la pratica buddista ci porta spesso a scoprire che proprio grazie a quella situazione possiamo cambiare atteggiamenti radicati o modelli comportamentali che possono risalire, per esempio,alla nostra famiglia.
Quando nelle difficoltà riusciamo a percepire davvero l'opportunità, siamo sulla strada della trasformazione del karma, ma basta vedere una volta l'opportunità per essere sulla via della trasformazione?
Può accadere che riusciamo a intravedere per un attimo questa occasione per poi scivolare di nuovo nella tendenza di vittimismo («Perché proprio a me?»), o in una reazione emotiva («Perché dovrei essere io a cambiare quando è così chiaro che il problema si risolverebbe se fosse l'altro a cambiare per primo?»), o anche nel pessimismo («Per quanto possa avanzare nella mia rivoluzione umana, questa situazione non cambierà mai»). Soltanto grazie a una pratica energica e coraggiosa possiamo vincere il vittimismo, l'emotività o il pessimismo e cogliere veramente questa opportunità per creare un futuro meraviglioso: un comune mortale si preoccupa del futuro, un Budda agisce per crearlo.
Trasformando così la nostra vita, ogni vittoria non servirà solo per essere sempre più felici, ma anche per mostrare agli altri la prova concreta della grandezza del Buddismo di Nichiren e del potenziale della Buddità di tutte le persone che si basano sulla Legge mistica. Questo ci porta diritti al voto del Budda: vivere in modo da essere esempio e fonte di ispirazione per le persone, aiutandole a comprendere che nella loro vita è insito lo stesso potenziale.
Tratto da : Il Nuovo Rinascimento n° 464

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