Venezia FC: Notizie del 4 luglio 2022

IL GAZZETTINO
JAVORCIC: «PADRONI DEL GIOCO»
Se è vero che non c'è due senza tre, allora Ivan Javorcic può incrociare le dita, sperando che la panchina arancioneroverde continui a portare bene agli allenatori esordienti in Serie B. Da questa mattina nel ritiro di Rogla il 43enne di Spalato inizia a plasmare il suo Venezia, ereditando la panchina da due suoi colleghi pescati come lui in Serie C prima Alessio Dionisi, poi Paolo Zanetti i quali, a prescindere dai rispettivi rocamboleschi addii, nella stagione 2022/23 continueranno ad allenare nella massima categoria a Sassuolo ed Empoli.
«È vero e non ci avevo pensato, arrivo per terzo dopo di loro ma onestamente non so descrivere del tutto il mio rapporto con la scaramanzia è stato al gioco l'ex Sudtirol, prima di salire sul pullman diretto in Slovenia Sicuramente sono curioso, per me questa è una grande sfida data anche dalla storia di questa piazza che merita grande rispetto. Mi attende un percorso stimolante, un'occasione professionale per cercare di migliorare il mio ambiente lavorativo.
ENERGIA
Sono qui da poco, mi ha colpito il dinamismo delle persone perché respiro molta passione e dedizione al lavorare insieme, vedo gente che ci tiene al progetto Venezia e percepisco questa energia».
Chiudendo il parallelo con i suoi predecessori, qualcosa in comune dei concetti dichiarati c'è eccome.
«L'obiettivo è creare un Venezia che abbia una propria identità di gioco, capace di dominarlo nella sua totalità, sia in fase offensiva sia difensiva. In ritiro spingeremo forte, si cercherà di creare una cultura di lavoro basato su intensità, miglioramenti, rapporti solidi all'interno. Occorre sudare più e meglio degli altri, non c'è strada alternativa al lavoro».
Oltre ai quattro nazionali che usufruiscono di qualche giorno in più di vacanza Crnigoj, Joronen, Johnsen e Haps (in ballottaggio con Ullmann per la conferma, dopo l'arrivo di Zabala) alla volta di Rogla non è partito Aramu (in permesso). Tra lui e la vecchia guardia italiana formata da Modolo, Ceccaroni, Vacca e Fiordilino ci sono dei veri intoccabili?
«In questo momento in rosa ci sono elementi che, con la loro storia, hanno dimostrato un certo tipo di solidità. I giocatori però li conosci solo quando li alleni, anche da un punto di vista personale, umano. Di sicuro hanno avuto un certo tipo di peso nel gruppo, ed io sono proprio curioso di toccarlo con mano».
Andersen, Wisniewski e Zabala saranno dei debuttanti nel calcio italiano, a differenza degli altri due innesti Zampano e Joronen che ben conoscono la Serie B e sembrano rappresentare un buon biglietto da visita circa il desiderio del club di competere.
«Normale ricostruire dopo una retrocessione, la società ha lavorato molto bene e dato segnali importanti il plauso di Javorcic Dopo una retrocessione cambia concettualmente tutto tra due categorie molto differenti. Sono arrivati giocatori importanti, c'è da ricostruire e bisogna partire con esperienza, unitamente all'energia che possono dare i giovani».
RITIRO
Si inizia in terra slovena senza attaccanti, dati gli addii di Okereke, Nsame, Sigurdsson e la trattativa fiume col Verona per monetizzare su Henry.
«Ad ora in difesa ci sono le maggiori sicurezze. A centrocampo sarà una questione di scelte, perché tanti ragazzi dopo la A hanno, credo, richieste (Busio e Crnigoj, ndr). L'attacco invece è tutto da costruire, è il settore più difficile e delicato, vogliamo sia competitivo per garantirci competitività e soluzioni tattiche. Infatti sorride chi ha detto che giocheremo col trequartista? Comunque abbiamo le idee chiare».
Dopo l'austriaco Schnegg allo Sturm Graz, il Venezia ha rispedito in patria il belga Heymans definitivo allo Charleroi. Sfumato infine Bayeye, esterno destro 22enne franco-congolese destinato al Torino.
Marco De Lazzari
Oggi primi allenamenti: ecco i 32 convocati
Primi allenamenti oggi ai 1500 metri di Rogla per il Venezia, che suderà all'Unitur Sport Resort fino al 22 luglio per poi trasferirsi dal 25 al 30 ad Auronzo di Cadore. Ancora in fase di definizione le amichevoli, questi intanto i 32 convocati: portieri Bruno Oliveira Bertinato (Bra-Ita 1998), Jesse Joronen (Fin 1993; Brescia), Niki Mäenpää (Fin 1985), Filippo Neri (2002); difensori Pietro Ceccaroni (1995), Ridgeciano Delano Leandro Haps (Sur-Ola 1993), Morré Makadji (Fra-Bel 2004; Primavera), Marco Modolo (1989), Jakob Franz Palsson (Isl 2003; Primavera), Melvin Jacques Jean Remy (Fra 2003; Primavera), Harvey William St Clair (Sco 1998; rientra Triestina), Michael Svoboda (Aut 1998), Maximilian Ullmann (Aut 1996), Przemyslaw Wisniewski (Pol 1998; Gornik Zabrze), Facundo Gabriel Zabala (Arg-Spa 1999; Apoel Nicosia), Francesco Filippo Zampano (1993; Frosinone); centrocampisti Magnus Kofod Andersen (Dan 1999; Nordsjaelland), Bjarki Steinn Bjarkason (Isl 2000; rientra Catanzaro), Gianluca Cristiano Busio (Usa 2002), Domen Crnigoj (Slo 1995), Michael Bruno Dominique Cuisance (Fra 1999), Jack Winston de Vries (Usa 2002; Primavera), Antonio Luca Fiordilino (1996), Patrick Thomas Leal (Usa-Por 2003; Primavera), Damiano Daniele Pecile (Can-Ita 2002; Primavera), Francis Tanner Tessmann (Usa 2001), Antonio Junior Vacca (1990); attaccanti Mattia Aramu (1995), Issa Bah (Lus-Gui 2002; Primavera), Mirza Hasanbegovic (Bos; rientra Kallithea), Dennis Torset Johnsen (Nor 1998; confermato), Hilmir Rafn Mikaelsson (Isl 2003; Primavera). Staff tecnico: allenatore Ivan Javorcic (Cro 1973; Sudtirol), viceall. Alessandro Gamberini (1983; Virtus Verona), prep. portieri Massimo Lotti (1969), prep. atletico Alberto Berselli (1987; Sudtirol), match analyst Alessio Chiarin (1968). (M.Del.)
Attesa per le nuove maglie
Non solo il Venezia Fc, l'estate 2022 ha portato in dote altri due restyling a livello di loghi societari. Promozione fa rima con rivoluzione nel segno della tradizione per il Modena, fresco di ritorno in Serie B dopo sei anni: il club emiliano, infatti, ha sostituito lo scudo gialloblù e l'acronimo Mfc, puntando su un canarino giallo pronto a volare (accompagnato dalla scritta Modena Fc 1912) che da sempre è simbolo e soprannome della squadra. Meno radicali e quasi impercettibili, quantomeno per gli esterni, sono invece i ritocchi apportati allo stemma del Genoa dopo la retrocessione tra i cadetti. Inalterato lo scudo rossoblù sormontato dalla croce di San Giorgio (antico vessillo della Repubblica di Genova), mentre l'immancabile grifone appare ora più aggressivo, con ali spiegate, coda rivolta verso l'alto, sguardo combattivo e artigli affilati.
Dal canto suo il Venezia ha accantonato lo stemma in uso dal 2015, a favore di un V d'oro su sfondo nero e con i colori arancio-verde in evidenza. Rivoluzione completata dal leone marciano non più frontale, bensì stilizzato e di profilo con l'ala a richiamare il classico ferro della gondola veneziana.
Una V utilizzata anche in versione interamente dorata, o comunque monocromatica, sui vari prodotti di merchandising della Kappa che la società ha già messo in vendita. Adesso, dopo le discusse e non del tutto apprezzate scelte varate per la Serie A, l'attesa dei tifosi è tutta per le nuove maglie da gara che il Venezia svelerà per tre giovedì consecutivi a partire dal 7 e a seguire 14 e 21 luglio. (M.Del.)
Lezzerini: «Grazie a tutti»
Il 19 novembre scorso il Venezia, o forse viene da pensare gli ex direttori Collauto-Poggi, gli avevano prolungato il contratto fino al 2024. Da quattro giorni, invece, Luca Lezzerini è un giocatore del Brescia che lo ha accolto a braccia aperte (assieme a Galazzi e ad una cifra di circa 1.2 milioni) nell'ambito della cessione di Joronen. Evidentemente in laguna non hanno avuto fiducia nel suo pieno recupero dopo i gravi infortuni delle ultime due annate, così al 27enne romano non è rimasto che salutare su Instagram. «Cara Venezia, da dove comincio? Sono arrivato nell'estate del 2018 e insieme ne abbiamo passati di momenti il saluto dopo 70 gare, 24 chiuse senza subire gol La vittoria di Carpi con la tripletta del Cobra (Zigoni, ndr), la retrocessione con la Salernitana, il ripescaggio e la storica promozione in Serie A. Quattro anni ricchi di emozioni, alti e bassi, gioie e dolori». Questi ultimi dovuti alla rottura del ginocchio a Frosinone, poi ai problemi alla schiena, infine allo strappo muscolare nel blitz di Torino vissuto da capitano.
«Difficoltà dovute agli infortuni, ma ho avuto la fortuna di incontrare persone speciali vede il bicchiere mezzo pieno il Lezze I miei compagni, gli allenatori, lo staff, i medici, i magazzinieri. Ognuno di voi mi ha sempre riservato un sorriso, una pacca sulla spalla o un gesto d'affetto. Grazie per avermi reso un uomo migliore. E poi voi tifosi che, nonostante ne abbiate viste tante negli anni, non avete smesso di amare l'Unione e questi tre meravigliosi colori. Avrete sempre un posto speciale nel mio cuore». (M.Del.)
«VOGLIAMO RISALIRE SUBITO»
Zampano: «Ci aspetta uno dei campionati più duri degli ultimi anni, si tratta di una vera e propria A2»
«Ci aspetta uno dei campionati più difficili degli ultimi anni, una vera a propria A2 più che una Serie B. Tante squadre e piazze importanti proveranno a conquistare la promozione, di sicuro anche noi vogliamo risalire subito».
È appena arrivato e già si è caricato il Venezia sulle spalle, un Francesco Zampano che con i suoi 29 anni ma soprattutto 198 partite, 7 reti e 24 assist tra i cadetti è uno dei leader designati del multietnico spogliatoio arancioneroverde. Colori sfidati dal terzino destro genovese solo da avversario, eppur pressoché di casa visto che il suo gemello Giuseppe li ha indossati in stagioni ancora recenti, volando dalla C ai playoff per la A al seguito di Pippo Inzaghi, salutando dopo la momentanea retrocessione in C ai playout 2019 con la Salernitana.
«Certo che sì, con mio fratello ho discusso tanto del Venezia, lui lo porta nel cuore e mi ha parlato molto bene di tutto il contesto. È una piazza ambiziosa, non ci ho avuto bisogno di pensarci molto, anche perché i primi contatti c'erano già stati a gennaio. Appena finito il campionato mi hanno cercato di nuovo e ho firmato subito (un triennale, ndr) perché sono felice di far parte di questo progetto».
Un'operazione dunque, quella che ha consegnato a mister Javorcic uno dei terzini più forti della Serie B, seminata in tempi non sospetti dagli ex Collauto-Poggi ed ufficializzata il 1. giugno, poco più di una settimana dopo aver ammainato due bandiere da parte del presidente Niederauer.
«Fare gruppo è l'aspetto fondamentale per una squadra. Anche al Frosinone avevamo tanti stranieri, tutti bravi ragazzi e professionisti esemplari, con grande voglia di lavorare come sto respirando anche qua nei primi contratti. La maggior parte ancora non li conosco, ma non ci saranno problemi».
Per Zampano quattro campionati col Frosinone, il primo in Serie A (categoria nella quale, compreso Pescara e Udinese, ha giocato 67 gare con 10 assist) con il neo direttore tecnico Molinaro come alter ego sulla corsia difensiva di sinistra.
«Ringrazio Cristian per la sua stima, io giocavo a destro però a volte ero slittato dalla sua parte ricorda col sorriso pochi dubbi sul fatto che mi abbia insegnato tanto. Javorcic? Ci siamo scambiati le prime impressioni, ne parlano tutti bene e ovviamente mi giudicherà e utilizzerà nella maniera più opportuna. La difesa sarà a quattro? Benissimo, io ho giocato anche a cinque, tuttavia mi trovo meglio da terzino in un quartetto».
Facile presumere che da gennaio in poi l'ex vivaio sampdoriano abbia seguito con un occhio diverso le sorti di un Venezia avviato verso la retrocessione e che aveva affrontato nell'agosto scorso in Coppa Italia a Ferrara (battendo dal dischetto Bertinato uscendo tuttavia ai rigori).
«A me era successo a Udine di inanellare tante sconfitte di fila, quando succede c'è di messo più un aspetto mentale che fisico, quando entri in quel tunnel lì è difficile uscirne. Non che ne avessi bisogno, ma un cambiamento porta sempre con sé degli stimoli nuovi e spinge a dare il massimo. Io sono stato a lungo e bene a Frosinone, spiace non aver raggiunto i playoff nelle ultime due stagioni».
Zampa rimarca con entusiasmo la competitività della prossima Serie B.
«Sarà un campionato tosto, non bisognerà esaltarsi dopo tre vittorie di fila né perdere la testa qualora i risultati non dovessero arrivare. Quando retrocedi dalla A devi ripartire con la testa giusta, del resto siamo tutti i professionisti e non penso che uno rimanga in B se è scontento. Iniziare la preparazione a luglio è una fatica ormai consueta, proprio questo è il momento di mettercela tutta dal primo allenamento per partire al meglio tra poco più di un mese quando le partite saranno vere».
M. Del Vecchio
Le visite mediche per l'idoneità sportiva
Nelle 48 ore antecedenti la partenza per Rogla sono stati Patrick Leal, Morré Makadji e Issa Bah, tre giovani del nutrito gruppo di Primavera al lavoro in Slovenia, i primi a sottoporsi ai test medici chiusi invece dal botto Jesse Joronen. Una trentina i giocatori arancioneroverdi che si sono sottoposti alle visite di idoneità sportiva al presidio ospedaliero Giovanni XXIII di Monastier, che anche quest'anno ha tenuto a battesimo la stagione del Venezia. «Con il Venezia Fc ogni anno mettiamo a disposizione i nostri specialisti per le visite obbligatorie di inizio attività spiega Matteo Geretto, responsabile sviluppo e comunicazione della Casa di Cura garantendo poi, nell'arco di tutta la stagione qualsiasi tipo di indagine diagnostica, soprattutto quelle che riguardano i traumi che, purtroppo, nello sport sono all'ordine del giorno. Siamo lusingati che la dirigenza della squadra lagunare ci abbia scelto per il sesto anno consecutivo come punto di riferimento medico sportivo per i loro atleti». Calciatori e membri dello staff si sono sottoposti, nel reparto di medicina sportiva diretto dal primario Totò Giujusa, a controllo dell'acuità visiva, spirometria, controllo del senso cromatico, esami di laboratorio, misurazione di peso e altezza, elettrocardiogramma sia di base che sotto sforzo e la visita cardiologica. Oltre al Venezia, il presidio di Monastier è riferimento anche per i cestisti dell'Umana Reyer e della Nutribullet Treviso, per i rugbisti del Benetton e del Mogliano oltre a tante altre realtà agonistiche minori. «È una soddisfazione accompagnare nelle crescita fisica e professionale questi giovani aggiunge Gabriele Geretto, amministratore delegato della Giovanni XXIII Lo sport è nel nostro dna e la nostra struttura è diventata un punto di riferimento per le società che operano in ambito agonistico». (M.Del.)
La sfida di Cernuto a Milazzo
Le 108 presenze in sei stagioni non sono poi moltissime, ma non danno la misura del cuore che aveva fatto di Francesco Cernuto un beniamino. Quello stesso cuore che all'inizio del 2022 ha spinto il 30enne difensore di Milazzo a scendere in Promozione, pur di aiutare la squadra della sua città. Nella quale ora avrebbe un progetto sociale da realizzare col suo coetaneo e conterraneo Jacopo Dall'Oglio (34 gare nel Palermo salito B), sogno che però si è scontrato con la burocrazia al punto di scrivere una lettera aperta.
«Caro sindaco, siamo due ragazzi che, a differenza di quello che si dice sui giovani, la voglia di lavorare ce l'hanno eccome.
Noi siamo due sportivi perché, anche se può sembrare strano, a certi livelli lo sport diventa un vero e proprio mestiere fatto di sudore sacrifici e privazioni fin dalla giovane età. E proprio perché si tratta di un mestiere come tanti altri, non riusciamo a capire perché a Milazzo non veniamo trattati alla pari degli altri lavoratori». L'obiettivo di Cernuto è aprire un centro sportivo per far giocare i bambini. «I pizzaioli aprono pizzerie, i panettieri panifici, le imprese edili costruiscono nuovi palazzi.
Noi sono anni che con educazione e nel rispetto delle norme cerchiamo solo informazioni utili, per attuare un piccolo impianto dove poter realizzare il nostro sogno da ragazzini, insegnare calcio ai più piccoli ed essere un punto di riferimento per lo sport nella nostra città. Perché a Milazzo non si può fare?». Una domanda accorata, dopo la quale Ciccio ha auspicato un segnale per non doversi spostare nei comuni limitrofi. (M.Del.)
Scibilia e il progetto Catania
A casa sua nell'estate 2015 aveva avuto un ruolo centrale traghettando il Venezia dall'era russa di Yury Korablin, spentasi in Serie C, a quella americana di Joe Tacopina ripartita dalla Serie D. Un film che Dante Scibilia, dg arancioneroverde fino al repulisti iniziato da Duncan Niederauer due anni fa, sta ora rivivendo in una piazza importante come Catania. Fallito prima di Natale, il club etneo è stato escluso in corsa dalla scorsa Serie C, ma nella stagione 2022/23 ripartirà dalla D grazie al nuovo corso avviato dal Pelligra Group, colosso australiano nel ramo dell'edilizia-urbanistica che Scibilia affianca come advisor unico. «Un progetto dalle grandi potenzialità che speriamo di cogliere e sviluppare ha spiegato il commercialista mestrino in conferenza stampa Quello del neo proprietario Ross Pelligra (di origini siciliane e ad un passo pure dalla Pallacanestro Varese, ndr) è un investimento personale, passionale ed emotivo. C'è grande responsabilità, la avvertiamo e cercheremo di lavorare ogni giorno seguendo il percorso prefissato».
L'ex dg lagunare era al fianco di Tacopina già nel gennaio 2021 quando aveva firmato un preliminare di acquisto del Catania, operazione poi sfumata con Big Joe a rilevare invece la Spal (dove Scibilia è responsabile amministrativo) prossima avversaria del Venezia. «Il progetto-Pelligra vuole far sviluppare la società velocemente e in maniera autosostenibile attraverso la crescita del territorio calcistico siciliano. Vogliamo interagire con la città e fare calcio in maniera professionistica sin dall'inizio, al di là della categoria». (M.Del.)
Nel ballo delle punte la società è in ritardo
Parte il ballo delle punte. Il colpo più importante l'ha fatto finora il Genoa, assicuratosi Massimo Coda, il bomber del Lecce, uno che in Serie B i gol li segna sempre (101).Il suo nome era stato accostato anche al Venezia, ma evidentemente la valutazione di un milione e mezzo ha un po' spaventato il club. Un altro team che l'affare l'ha già messo a segno è il Modena, assicuratosi Diego Falcinelli, in uscita dal Bologna.Un altro prospetto che potrebbe essere al caso del Venezia è quello di Gianluca Lapadula. Il peruviano era stato praticamente preso a gennaio da Poggi e Collauto - poi l'operazione fu bocciata da Niederauer, su suggerimento di Menta, per prendere Nsame. Il Cagliari si è tolto dalla corsa che attualmente vede in lizza Cremonese e Parma. A frenare il Venezia è sicuramente il suo ingaggio: al Benevento ha siglato un contratto fino al 30 giugno 2023 di un milione e 600 mila euro. Un'altra punta del Benevento in uscita è Gabriele Moncini, sul quale si sono fiondati Bari e Frosinone. Un colpo da 90 sarebbe quello di Ernesto Torregrossa, della Sampdoria, ma che dovrebbe tornare al Pisa, dove ha trascorso l'ultima parte della scorsa stagione. Matteo Brunori, di proprietà della Juventus, invece, non si muoverà dall'ambizioso Palermo. La suggestione di un ritorno in laguna di Francesco Forte non sembra avere credito, anche perché il Benevento, se lasciasse partire Lapadula e Moncini, dovrebbe tenersi qualche punta. Alla fine si virerà su punte straniere, questa almeno è l'impressione.
In attacco c'è solo Johnsen bisogna prendere almeno due elementi per competere
Alessandro Ragazzo

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