Venezia FC: Corriere del Veneto - Due ko e zona rossa vicina. Hellas, test da non fallire -

Era stato buon profeta, Paolo Zanetti, quando in occasione della premiazione come miglior tecnico, al Galà del Calcio Triveneto, aveva ammonito tutti: «Occhio con gli elogi — le sue parole — perché adesso ci aspettano quattro partite difficilissime e magari tra un mese siamo qui a parlare di una realtà completamente diversa».
Di partite, nel frattempo, ne sono state giocate due e di punti all’attivo non ne sono arrivati. Troppo forti, del resto, Inter e Atalanta, probabilmente le squadre più in forma del momento. Sei gol subiti, nessuno fatto: questo il desolante responso numerico di due partite in cui la differenza con le big del campionato è stata marcata, da quanto accaduto sul campo, in modo piuttosto netto. Non è tutto da buttare, questo assolutamente no. Nello 0-4 di Bergamo contro l’Atalanta, ad esempio, la squadra era partita di slancio sfiorando subito il gol dopo pochi minuti con Busio ma, colpita a freddo da Pasalic, non è più riuscita a rialzarsi. In un quadro nel complesso molto negativo, non sono dispiaciuti in particolare due giocatori: Thomas Henry e Mattia Caldara.
Può sembrare strano in uno 0-4 che un centrale difensivo finisca fra i migliori, ma la qualità messa in mostra dal difensore arancioneroverde ha ricordato il perché Caldara fosse finito nel giro della Nazionale italiana non molti anni fa. Henry ha sfiorato il gol nel primo tempo, fermato da un ottimo Musso, e ha fatto quello che Zanetti gli aveva chiesto. Ossia vincere il maggior numero di duelli possibile, riuscendo a far salire la squadra e a mettere pressione alla difesa dell’Atalanta. Il francese potrebbe essersi conquistato un’altra chance per domenica contro il Verona, un derby che riveste per forza di cose un ruolo importantissimo nella stagione del Venezia.
È di ieri la notizia che il settore ospiti, dove possono entrare 750 tifosi, è andato rapidamente esaurito. Quanto al resto dello stadio, si suppone che anche stavolta si andrà vicini al sold-out, considerato che l’orario e la collocazione della partita, calendarizzata per domenica alle 15, favoriranno l’afflusso della tifoseria veneziana. Ma ci sono anche aspetti che vanno in direzione contraria alla crescita della squadra. A centrocampo, ad esempio, ancora una volta l’assenza di Vacca è stata pesantissima e, nel complesso, Busio ha accusato più degli altri la fisicità avversaria, come del resto Tessmann. Le cose sono migliorate con l’ingresso di Crnigoj, a oscillare tra la fascia destra e il ruolo di mezzala, ma sembra evidente che la società abbia già individuato il reparto in cui intervenire a gennaio. Si cercherà una mezzala di «corsa», in grado di pungere negli inserimenti e, allo stesso tempo, di garantire prestanza e fisicità in mezzo al campo. Allo stesso modo potrebbe essere acquistato un regista puro, magari pescando nelle rose delle big, tra i giocatori in esubero. E non è escluso nemmeno un intervento in attacco, dove si continua a faticare. La filosofia della società non è quella di prendere giocatori in prestito, ma a gennaio il mercato ha una sua fisionomia e bisognerà adattarsi.
Prima, però, servono altri punti per non ritrovarsi con l’acqua alla gola alla fine di dicembre: dietro l’angolo ci sono Verona, Juve, Samp e Lazio. Missione non semplice ma si sapeva dall’inizio che la strada sarebbe stata in salita.
Dimitri Canello

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