Venezia FC: La Nuova Venezia - Il club degli ex United, dopo Taibi c'è Romero, Venezia, che colpo. E così puoi salvarti -

«Romero è un portiere esperto e molto forte, ha fatto esperienze importanti, ha avuto un ottimo rendimento, ed è molto ma molto affidabile nel suo ruolo. Secondo me, si tratta di un bel colpo di mercato per il Venezia, e sono certo che Romero potrà dare un notevole apporto alle prestazioni della sua nuova squadra, in Serie A ci può giocare benissimo».
A parlare di Romero sono i numeri, ma anche un grande ex proprio del Venezia e dei Red Devils, Massimo Taibi, oggi direttore sportivo alla Reggina. «Credo che questa mossa della dirigenza arancioneroverde sia dettata dal fatto che sia Lezzerini che Maenpaa hanno finora avuto vari problemi fisici, ma con Romero hai delle indubbie garanzie. Se starà bene, ritengo che in Italia sia uno dei migliori in questo ruolo». Taibi nel Venezia giocò nella stagione 1998-99, lasciando un segno indelebile nel cuore della tifoseria del Penzo. Ufficialità. Mancavano solo gli ultimi dettagli, come la firma al contratto fino al 30 giugno 2022, ma da ieri mattina Sergio Romero è ufficialmente un nuovo giocatore del Venezia. Superate le visite mediche, il portiere argentino si è messo subito a disposizione di Paolo Zanetti, unendosi ai compagni per iniziare questa nuova avventura in Italia, dopo quella vissuta in due differenti momenti alla Sampdoria.
Per il Venezia è un colpo non da poco: ha aggiunto alla rosa un elemento di grandissima esperienza internazionale. A 34 anni, infatti, Romero è il portiere con il maggior numero di presenze nella nazionale argentina, e arriva da sei stagioni al Manchester United, nelle quali ha vinto quattro trofei tra coppe legate alla Premier e una Europa League. Ex Red Devils come lui. Nel 1999-2000, grazie proprio alle sue prestazioni al Venezia, venne chiamato a Manchester dove fece però solo quattro presenze, e a fine stagione rientrò in Italia per andare proprio alla Reggina, dove oggi ne è uno stimato dirigente. «Che pregi vedo in Romero? Mi è sempre piaciuto, per il senso della posizione soprattutto. Esce con precisione dalla porta, è forse meno spettacolare di tanti altri, ma sa il fatto suo». Nessun paragone. «Paragoni con me non ne faccio, non è bello, e poi riesco ormai a fatica a ricordarmi come ero da portiere. Non è che abbia rimosso i ricordi, ma faccio fatica a pensare a tutti i dettagli della mia carriera. Caratterialmente, spero almeno che sia meno matto di me (sorride Taibi, ndr)».
Con il portiere argentino in comune c'è appunto l'esperienza allo United. «Lui a Manchester si è ritagliato il suo spazio» , prosegue, «e per starci tanti anni o sei bravo o non ci resti. È come l'andare all'Inter, al Milan o al Psg in Francia. Il titolare è sempre un fenomeno, e i portieri di riserva devono essere molto forti per dare garanzie all'allenatore in caso di necessità. Sei anni in una delle squadre più forti del mondo non è cosa certo da tutti, quindi Romero può giocare tranquillamente in A, e a 34 anni avrà ancora davanti 4-5 anni buoni. Buffon gioca in B a 44, e ormai da portiere arrivi a 38-39 anni che sei ancora in campo normalmente. Con l'Argentina ha potuto vivere un'altra grande esperienza. È inutile parlarne, per il Venezia questo è un grande colpo». Miracolo. Quindi una parola proprio sul club di Niederauer. «Sono felicissimo di rivederlo in Serie A, perché merita questa posizione. Un club che per me rimarrà sempre l'Unione, con una tifoseria molto importante. Lo scorso anno Poggi e Collauto hanno fatto un vero miracolo, e hanno una società solida alle spalle, e Zanetti merita questa categoria. Ora il Venezia avrà un campionato difficilissimo, lotterà con 6-7 squadre per salvarsi, ma ha le carte in regola per farcela»
L'entusiasmo dei tifosi per il posticipo, venduti già 4.643 biglietti
Non è da escludere che lunedì si vada verso il tutto esaurito della capienza consentita: 8. 362 posti. Per il posticipo contro la Fiorentina (ore 20. 45) sono stati venduti 4. 643 biglietti: la curva sud e ospiti sono quasi sold out, e da qui a lunedì, visto l'entusiasmo, si potrebbe arrivare a numeri davvero interessanti. Pietro Ceccaroni, intanto, non vede l'ora di sfidare la Fiorentina. «Abbiamo sfruttato questo periodo molto lungo, tra anticipi e posticipi, per lavorare su tanti aspetti e analizzare le partite fatte finora», osserva il difensore ligure, «volevamo capire dove migliorare, o quanto di buono fatto per portarlo avanti. Ci stiamo allenando con molta intensità, visto che in Serie A appena concedi qualcosa ti puniscono subito. Dobbiamo limare i dettagli, cercare di non commettere errori banali, specie quando attacchiamo. Siamo messi bene in campo, e non dobbiamo più prendere gol in contropiede. L'arrivo di Romero? La carriera parla per lui, è un portiere di assoluto livello. Ne abbiamo già due molto forti, ma con la sua esperienza di sicuro arricchirà la squadra».
Con la Fiorentina si presenterà il problema Vlahovic, e proprio Ceccaroni dovrà cercare di limitarlo. «È un attaccante molto difficile da studiare perché sa fare tutto, è molto completo. È all'inizio della sua carriera, ma per marcarlo serve un lavoro di squadra, e questo la dice lunga sul suo livello. Abbiamo però già dimostrato che, da squadra, possiamo rendere la cosa difficile a tutti. Sarà invece bello rivedere Maleh, che spero giochi. Assieme abbiamo fatto due stagioni splendide, ha dato tantissimo per questa maglia e ci dispiace che sia andato via. A Venezia è cresciuto tantissimo, ha sempre ringraziato tutti coloro che lo hanno aiutato ad arrivare in un club così importante come la Fiorentina. Se giocherà, speriamo sia in una giornata no, visto il suo valore ormai. Poi gli augureremo il meglio per tutto il resto del campionato». Ceccaroni che parla pure dell'allenatore Paolo Zanetti e del sogno azzurro. «Devo tantissimo a Zanetti, gran merito della mia crescita è sua. In allenamento mi aiuta molto sotto l'aspetto tecnico-tattico, ma pure per quello caratteriale. Sto cercando di diventare un punto di riferimento in campo anche per i giovani, ora che non sono più un ragazzino, e per i nuovi arrivati nel gruppo. La Nazionale? È un sogno che ho da quando sono piccolo, e sognare non costa nulla».
Simone Bianchi
Busio arriverà solo venerdì dopo Usa-Costarica
A volte i posticipi servono quando ci sono di mezzo le Nazionali. Così Paolo Zanetti avrà 24 ore di tempo in più per fare smaltire a Gianluca Busio il fuso orario e le fatiche del viaggio di ritorno dagli Stati Uniti. Il diciannovenne di Greensboro sarà l'ultimo dei sei nazionali del Venezia a far rientro a Mestre, dopodomani, visto che nella notte tra mercoledì e giovedì sarà impegnato a Columbus (Ohio) contro il Costarica, ultimo match del trittico contro Giamaica e Panama (Busio in panchina). Partita di fondamentale importanza per gli Stati Uniti dopo la sconfitta di Panama City. Sta peggio la Fiorentina che ha convocati i sudamericani Gonzalez e Quarta (Argentina), Pulgar (Cile) e Torreira (Uruguay). Crnigoj (Slovenia al capolinea dopo l'1-2 di Maribor con la Russia, 18' in campo) e Ampadu (90' in Estonia, Galles in corsa con la Repubblica Ceca per il secondo posto) sono già rientrati ieri pomeriggio, oggi tocca a Johnsen, esordio in Nazionale da 26' contro il Montenegro) e Bjarkason (Islanda under 21), domani a Peretz.
Michele Contessa

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