Venezia FC: Il Gazzettino "Zanetti, fai come Mazzone"

«Fiorentina favorita, il Venezia però gioca sempre per vincere. E me l'ha insegnato Mazzone, questo è l'atteggiamento che ci vuole per rimanere in Serie A».
Prevede un faccia a faccia avvincente e da tripla il doppio ex Lulù Oliveira. A detta del falco quello di lunedì al Penzo tra arancioneroverdi e viola (ore 20.45), sarà un match imprevedibile e tutto da gustare anche per la componente ambientale.
«I fiorentini amano la loro squadra, la seguono dappertutto e non mi stupisce affatto che si muoveranno in tanti (750 nel settore ospiti, il massimo oggi consentito, ndr). I veneziani però saranno molti di più, conosco il Penzo e penso che ciò possa contare. È giusto che i tifosi credano nella loro squadra, devono essere i primi ad essere convinti nella conquista di quella salvezza che, per una neopromossa, è il vero traguardo».
SITUAZIONE
Classifica alla mano il Venezia è nella stessa situazione di oltre 22 anni fa, la Fiorentina invece quasi, essendo quinta tra le grandi. «Ricordo benissimo quel 14 marzo 1999 cita la data a memoria il 52enne ex attaccante brasiliano-belga, da tempo trapiantato a Scaltenigo perché con la Fiorentina subimmo un 4-1 dopo il quale in pratica accantonammo definitivamente il sogno scudetto.
Eravamo stati campioni d'inverno, dopo una gara col Milan a febbraio si fece male Batistuta ed Edmundo volò al Carnevale di Rio (fuga prevista dal contratto, ndr), così Trapattoni mi riportò in attacco dopo avermi fatto fare per mesi praticamente il terzino».
Il Venezia di Novellino era invece in netta risalita, ma la Fiorentina pareva comunque favorita avendo recuperato almeno Batistuta ma non Rui Costa.
«Eravamo tanto, troppo offensivi e nessuno copriva a parte Cois che correva per quattro ci scherza su Oliveira L'anno prima avevo fatto 15 gol con Malesani, poi arrivò Trapattoni che voleva il calcio champagne, mentre quel pomeriggio al Penzo la troppa sicurezza ci si rivoltò contro. Al resto ci pensò Recoba, aveva un sinistro fantastico, io ero in barriera e ricordo le sue traiettorie su punizione (con in mezzo il gol di Miceli, ndr) imparabili per Toldo. Ne fece un altro alla fine dopo che avevamo accorciato su rigore con Esposito, quell'anno Zamparini aveva costruito in corsa un Venezia davvero forte».
Come vede lunedì il duello a distanza tra due tecnici emergenti?
«Italiano sta facendo molto bene, ha portato alla Fiorentina un gioco più offensivo dando possibilità anche a chi non giocava. Vlahovic? Mi piace tantissimo, peccato stia deludendo i fiorentini non firmando il prolungamento, evidentemente avrà già un'altra squadra che con un'offerta più alta. Zanetti dimostra di crederci e gioca senza paura, come faceva Carlo Mazzone. Quand'ero al Cagliari ci diceva che nemmeno in casa del Milan avremmo dovuto aspettare di prendere uno schiaffo, prima di svegliarci. Così portavamo a casa punti insperati contro le grandi e ci serviva moltissimo per affrontare meglio le squadre nostro livello. In questo modo il Venezia potrà salvarsi».
Un ricordo oltre alle 17 presenze e 5 reti nella B 2004/05? «Avevo giocato con Allegretti anche a Como, ero appena arrivato e abitavo a Mestre, così un giorno venne a prendermi per farmi conoscere lo spritz: al secondo ero con la testa da un'altra parte ride Positivo l'arrivo di Romero, piano piano arrivano i big che servono per fare paura alle altre avversarie. Il Venezia ha buoni giocatori e un collettivo importante, penso che lunedì un pareggio non farà male a nessuno e anzi sarà utile, ma mi aspetto che entrambe giocheranno per vincere».
Marco De Lazzari
Già venduti 6300 biglietti: il sold out è vicino
Dai tempi della penultima Serie A (stagione 2001/02) il Venezia ha avuto al suo fianco più di seimila tifosi in appena due occasioni. In entrambi i casi era bastata una Serie C1 ma con la presenza del Padova, derbissimo che aveva richiamato 6.833 spettatori nel 2006/07 ai tempi del Di Costanzo show, 6.844 invece nel 2016/17 con al timone Pippo Inzaghi. Quella di lunedì prossimo, in sostanza, sarà appena la terza partita degli ultimi 20 anni con un pubblico tanto numeroso a Sant'Elena. Ieri sera il contatore per Venezia-Fiorentina recitava 6.300 biglietti venduti (ne mancano circa 2000 al tutto esaurito) e si tratta di un dato ampiamente parziale mancando ancora quattro giorni al fischio d'inizio nonché più veritiero (quanto al risveglio degli appassionati lagunari) alla luce del numero chiuso a soli 750 posti nel settore ospiti. Da questo punto di vista la Serie A sta entrando nel vivo e toccherà a Paolo Zanetti e ai suoi ragazzi rispondere presente nel posticipo contro i toscani. La squadra domenica si allenerà sul prato del Penzo, intanto oggi al Taliercio è atteso Busio per chiudere il rientro di tutti e sei i giocatori impegnati durante la sosta nelle loro nazionali. Ieri si è riaggregato Peretz, reduce da 180' pieni con Israele, segno che la condizione c'è, come primo presupposto per quell'inserimento apparso ancora embrionale nel Venezia. Quanto al portiere Romero, ieri la società a domanda diretta ha fatto sapere di non aver ancora preso una decisione circa il suo inserimento tra i convocabili già per la Fiorentina, eventualità che non potrà prescindere dall'esclusione del pari ruolo Mäenpää o di un giocatore senior di movimento. Un indiziato pare essere il terzino sinistro austriaco Schnegg, a casa per scelta tecnica da Cagliari, ma nel ruolo l'incognita è legata inoltre alle condizioni dell'olandese Haps che finora dal suo acquisto è andato in panchina solo ad Empoli, fermandosi poi per problemi muscolari. Sul fronte-nazionali qualche problema di gestione in più di Zanetti sembra averlo il viola Vincenzo Italiano, il quale per domani ha fissato l'allenamento alle ore 20.45. Una mossa non tanto per avvicinare le condizioni ambientali della partita di lunedì sera, piuttosto per agevolare i quattro sudamericani (Pulgar, Torreira, Gonzalez e Quarta) che sbarcheranno in Italia per ultimi, a differenza dei serbi Vlahovic e Milenkovic già in gruppo. A Sant'Elena mancheranno gli infortunati Dragovski e Castrovilli, il primo sostituito tra i pali da Terraciano. (M.Del.)

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