Venezia FC: Il Gazzettino - Le novità possono attendere -

Cinque punti in sette partite, tre squadre alle spalle in classifica (ergo: obiettivo salvezza in pugno), due risultati utili di fila, frutto di altrettanto rimonte. Il primo spicchio di campionato del Venezia, detto che si è trovato nella scomodissima posizione di giocare ben 5 volte fuori casa (e bene ha fatto Zanetti a lamentarsi di aver dovuto andare in campo in posticipo col Torino e in anticipo a Cagliari nel corso della stessa settimana, cosa mai successa ad alcuna squadra) consente di guardare al futuro della stagione, la prima in serie A dopo un lunghissimo ventennio, con un moderato ottimismo. Certo è ancora presto per pronunciare giudizi definitivi, ma detto che le variabili in gioco sono ancora tante (così come le partite da giocare, ben 31), ci sono fondati motivi per vedere il bicchiere mezzo pieno in casa lagunare. Vediamo perchè.
ANTICHE CERTEZZE
Dopo l'avvio choc con il doppio ko a Napoli (0-2) e Udine (0-3), Zanetti ha rapidamente capito che il processo di integrazione dei tanti (troppi?) giocatori arrivati in estate, molto giovani e provenienti da paesi e campionati stranieri dove l'aspetto tattico spesso è un puro optional, era più lento di quanto previsto. In realtà non è stato il campionato, ma l'amichevole malamente persa a Brescia (0-4) ad illuminare il tecnico di Valdagno, che è tornato rapidamente sui suoi passi, rispolverando il blocco storico della promozione in A (Johnsen, Ceccaroni, Vacca, Fiordilino, Mazzocchi, Aramu), innervandolo con chi ha manifestato minori problemi di ambientamento (Busio su tutti, ma anche Caldara, Heymans, Okereke, Henry) e dando così tempo alle new entry di assimilare progressivamente il sistema di gioco, che tante soddisfazioni ha dato lo scorso anno. E su cui continua a puntare il tecnico lagunare.
COSTRUZIONE DAL BASSO
Sistema che necessita attenzione e applicazione continua, perchè la costruzione dal basso, su cui si basa, non ammette errori, dunque gioca solo chi è al 100% (vedi Schnegg, accantonato perchè psicologicamente sta soffrendo l'impatto con la massima serie italiana, altra cosa rispetto alla seconda divisione austriaca da cui proviene). La squadra ha così rapidamente ritrovato compattezza e impermeabilità in fase difensiva e ad Empoli ha raccolto il suo primo (e finora unico) successo in campionato, ma soprattutto ha cominciato ad avvicinarsi alla squadra che il tecnico ha in mente, confermando continui progressi di gioco anche nelle quattro gare successive, indipendentemente dal risultato ottenuto, due sconfitte (Milan e Spezia) e altrettanti pareggi (Torino e Cagliari).
TATTICA
Un po' per scelta, avendo giocatori molto duttili, specie a centrocampo, e un po' per necessità, viste le tante partite ravvicinate (5 gare in 20 giorni), Zanetti ha cercato anche alcune varianti, rispetto al consueto 4-3-3 (o 4-3-1-2, con Aramu che si accentra), sperimentando un centrocampo a due, con due esterni alti come Kiyine e Crnigoj (che in fase difensiva diventa un 4-4-2) e senza una prima punta pesante come Henry (o Forte), preferendo la velocità e l'imprevedibilità di Okereke, per togliere riferimenti alla difesa avversaria. Soluzione che ha funzionato solo parzialmente, perchè sia in casa col Torino sia soprattutto nella trasferta di Cagliari l'interpretazione non è stata ottimale, viste le imbucate prese in zona centrale del campo, priva di un necessaria copertura a causa della cattiva occupazione degli spazi dei centrocampisti. Tanto è vero che in entrambe i casi il ritorno nella ripresa al vecchio 4-3-3 ha portato un evidente miglioramento del rendimento ed ha fruttato in entrambe le partite una meritata rimonta, frutto di un gioco di nuovo fluido e produttivo.
CARATTERE
Proprio la doppia rimonta è un altro indice positivo da valutare in casa lagunare. Andare sotto nel punteggio e trovare comunque subito la forza di reagire immediatamente è segno di carattere. Esattamente quello che chiedeva Zanetti ai suoi giocatori, che nelle prime uscite sembravano invece subire più il corso degli eventi (e la determinazione degli avversari), piuttosto che cercare di imporre il proprio gioco. Sintomo di una crescente sicurezza e autostima, alimentata da due risultati utili centrati. E che ora necessariamente, dopo la meritata sosta, dovrà essere consolidata nelle prossime gare.
Marco Bampa
Zanetti: «Creiamo tanto ma per ora siamo poco incisivi»
È un Venezia che non molla mai. In questo senso sembra non essersi grossa differenza tra Serie A e Serie B, perché Ceccaroni e compagni hanno rimontato lo svantaggio contro Spezia (vanificando tutto al 94'), Torino e Cagliari (stavolta in positivo al 92') proprio come facevano spesso e volentieri al piano inferiore. «È normale, il gap tecnico c'è ed è alto, quindi noi lo dobbiamo accorciare con altre componenti ribadisce Paolo Zanetti come organizzazione, spirito e mentalità. Per me in primis molti dei miei giocatori sono una sorpresa, perché li devo allenare, vedere sul campo per conoscerli partendo dal loro carattere. Devo capire come si adattano in questa difficile categoria, ma sono convinto che in questo Venezia le potenzialità siano molte superiori a quanto si è detto finora. Quando si vanno a prendere calciatori sconosciuti, in campionati che magari ritenuti inferiori alla nostra Serie A, è semplice dare giudizi». Il famoso cartello lavori in corso è dunque tuttora di stretta attualità.
«Certo, c'è ancora molto da fare. Siamo ancora poco incisivi in proporzione a quello che creiamo. E subiamo relativamente poco, ma quel poco lo paghiamo la sintesi del 38enne tecnico di Valdagno Questa categoria pesa, sicuramente le altre avversarie hanno elementi di livello importante, mentre i nostri ci devono arrivare col lavoro e l'esperienza. Anche noi però ne abbiamo più di qualcuno, ma non faccio nomi perché non vorrei si sentissero già giocatori. L'umiltà dev'essere al primo posto nella nostra testa».
CRESCITA
Pur avendo giocato lunedì scorso al Penzo e venerdì in Sardegna, il Venezia pare senz'altro in crescita quanto a intensità, continuità e presenza nelle partite. Tutte doti ben visibili nello stesso Zanetti. «Al pareggio di Busio sembravo Mazzone nel famoso Brescia-Atalanta del 2001? Sicuramente anch'io mi lascio trasportare strappa un sorriso Forse essendo un novello della A non bado molto all'estetica, mi lascio andare, sono me stesso e credo sia giusto così. Sì, i miei ragazzi lo sentono, il trasporto è tanto, se vogliamo salvarci dobbiamo metterci una parte emozionale». Anche a Cagliari, ad esempio, c'è stata una bella differenza tra i due tempi degli arancioneroverdi.
«Nel primo abbiamo fatto bene ma ci è mancata quella scintilla che nella ripresa ci ha fatto disputare una gara straordinaria. La nostra condizione mentale deriva da motivi ben precisi, per esempio dall'aver rischiato di perdere anche col Torino secondi finali come contro lo Spezia. Eravamo scottati, ci sono mancate la lucidità e un pizzico di coraggio, però abbiamo fatto esperienza e a Cagliari ci siamo presi un punto meritato e molto importante». Per salvarsi ora però occorrono i tre punti. «Questo è il mio rammarico, perché veniamo da 4-5 prove notevoli ma abbiamo vinto solo a Empoli. È un passaggio che dobbiamo fare, perché le prestazioni ci fanno stare in partita e fare punti contro squadre probabilmente più forti di noi, però le vittorie sono importanti. Questo è il dato di fatto». (M.Del.)
JOHNSEN CONQUISTA LA NORVEGIA
Le sue prime uscite in Serie A, da grande protagonista malgrado alcuni gol divorati che gridano vendetta, gli sono bastate per tornare dopo due anni nel giro della sua nazionale.
Del tutto legittima la soddisfazione di Dennis Johnsen, l'ala sinistra norvegese che ha detto arrivederci al Venezia per rispondere alla prima convocazione in carriera nella nazionale maggiore del suo paese, dopo aver collezionato 17 gare (e due gol contro Danimarca e Russia) nell'Under 21 e due nell'Under 18. Johnsen, infatti, è stato selezionato dal citì Stale Solbakken (assieme ai sampdoriani Strandberg e Thorsby) per le partite di qualificazione ai Mondiali 2022 in Qatar: capolista assieme all'Olanda nel gruppo G, la Norvegia oggi solo 43. nel ranking Fifa che a metà anni '90 aveva scalato fino al secondo posto farà visita venerdì 8 ottobre alla Turchia al Sukru Saracoglu di Istanbul, per poi ospitare lunedì 11 il Montenegro all'Ullevaal Stadion di Oslo.
CONFERME
Se Johnsen è la novità, gli altri cinque arancioneroverdi che hanno fatto la valigia sono ormai degli habitué delle sfide internazionali. Tale va considerato anche Gianluca Busio, aggregato agli Stati Uniti (assieme allo juventino McKennie) nei quali, seppur debuttante, aveva giocato quasi sempre titolare vincendo due mesi fa la Gold Cup, l'equivalente nel centro-nord America dell'Europeo conquistato dall'Italia.
Gli Usa nel loro cammino verso il Qatar se la vedranno con la Giamaica ad Austin (giovedì 7), Panama a Panama City (domenica 10) e Costarica a Columbus (mercoledì 13). Missione Mondiale alle stesso modo per Ethan Ampadu, precettato come difensore dal citì del Galles, Robert Page, per cercare punti pesanti in trasferta contro Repubblica Ceca (venerdì 8 all'Eden Arena di Praga) ed Estonia (lunedì 11 alla Le Coq Arena di Tallinn): assente per infortunio il madridista Gareth Bale, oltre ad Ampadu l'altro italiano è anche in questo caso lo juventino Ramsey.
Un punto fermo di Israele è inoltre un Dor Peretz che in laguna deve ancora lasciare il segno in positivo: gli ostacoli della sua nazionale saranno la Scozia a Glasgow (venerdì 9 all'Hampden Park) e la Moldavia (martedì 12) al Toto Turner Stadium di Be'er Sheva.
La Serie A è poi ben rappresentata nella Slovenia, con il veneziano Domen Crnigoj, gli empolesi Stulac e Stojanovic, il salernitano Belec e l'atalantino Ilicic: in agenda il volo a Malta di venerdì al Ta Qali National Stadium di Attard, quindi i 90' ben più tosti con la Russia, tra una settimana al Ljudski Vrt di Maribor.
EBUHEI
Niente convocazione da parte della Nigeria per Ebuehi (presente invece, ma non impiegato a settembre) e Okereke, Mäenpää dalla Finlandia e non ancora Svoboda con l'Austria, né Heymans col Belgio.
A casa pure l'infortunato Sigurdsson, ma all'Islanda (Under 21) è aggregato Bjarki Bjarkason per le qualificazioni all'Europeo 2023: l'unica sfida in programma si giocherà martedì 12 a Vikingsvellir contro i pari età del Portogallo.
GIOVANI
Nutrito il numero di convocazioni piovute per i primavera lagunari. L'Islanda Under 19 ha convocato Jakob Palsson, Hilmir Mikaelsson e Kristofer Jonsson per tre match valevoli per la qualificazione agli Europei del 2022 in Slovacchia: nel menù tre trasferte, dopodomani in Slovenia, sabato in Italia e martedì 12 in Lituania. Tris di impegni anche per la Finlandia Under 19 di Matias Kivikko, mercoledì contro la Polonia, sabato con l'Ucraina e martedì contro Malta. La Bosnia Under 17, invece, ha chiamato David Camber sempre per le qualificazioni agli Europei, contro Gibilterra (7 ottobre), Finlandia (10 ottobre) e Svizzera (13 ottobre). Infine il portiere rumeno Roman Lazar con l'Under 17 del suo paese si cimenterà in due test con Zimbrau e Milsami Orhe, in attesa del trittico di gare di fine mese con Russia, Germania e San Marino.
Marco De Lazzari
Primavera a valanga contro la Reggiana
Secondo settebello e secondo posto per il Venezia. A Campagna Lupia gli arancioneroverdi del cobra Andrea Soncin rullano la Reggiana (allenata da un altro ex bomber, Elvis Abbruscato) balzando a -1 dal Parma. Dopo il 7-1 in casa dell'Entella i lagunari dominano pure gli emiliani, pur avendo trovato il vantaggio solo poco prima della mezzora. È dell'islandese Jonsson il mancino a giro dell'1-0, dopodiché si sblocca l'ex interista Cappadonna con una doppietta, prima sugli sviluppi di un corner (cross di Jonsson), quindi recuperando palla e infilando Marconi. In avvio di ripresa Reggiana con un poker di novità ma il Venezia dilaga: una bella manovra corale viene conclusa dall'italo-canadese Pecile col 4-0 (quinta rete in quattro gare), poi il neo entrato Sandberg cala la cinquina chiudendo un'azione insistita. Nell'ultimo quarto d'ora esulta un altro svedese, Boudri sempre dal cuore dell'area, infine l'esordiente Perissinotto con un sinistro che gli consente di festeggiare il rientro dall'infortunio. Gli altri risultati della 4. giornata: Alessandria-Brescia 1-2, Cittadella-Vicenza 0-4, Monza-Cremonese 3-2, Parma-Como 2-0, Virtus Entella-Udinese 1-1, ha riposato Pordenone. La classifica: Parma 9, Venezia 8, Udinese, Virtus Entella, Cremonese, Brescia e Monza 7, Pordenone, Vicenza e Cittadella 4, Reggiana e Como 1, Alessandria 0. Dopo la sosta del prossimo week end i lagunari faranno visita sabato 16 ottobre all'Udinese (ore 14.30). (M.Del.)
Tanti i tecnici amarcord
Un altro paio di innesti e ce ne sarebbero abbastanza per schierare un'intera formazione amarcord. In vista della stagione 2021/22 che ha già preso il via, è cresciuto ancora il numero di allenatori con trascorsi personali in maglia arancioneroverde. Partendo dalla Primavera, il tecnico vigevanese Andrea Soncin è da quest'anno al timone della stessa formazione nella quale aveva militato nel 98/99 quando in prima squadra furoreggiava il Chino Recoba. Nello staff di Soncin non ha bisogno di presentazioni il mestrino Francesco Benussi (classe '81), preparatore dei portieri e socio nella scuola Imparare a Volare di quel Peppe Aprea che da quest'anno fa crescere i baby estremi difensori delle categorie Under 11-12-13-14. Collaboratore tecnico in Primavera mentre l'ex capitano Evans Soligo è passato a incarichi più dirigenziali che tecnici è poi quel Maurizio Peccarisi che in arancioneroverde aveva concluso la sua lunga carriera di difensore con 11 presenze nella Serie C 2015/16 (l'ultima dell'era russa di Yury Korablin). Stesso incarico in Primavera per Alessandro Turone, figlio del mitico Ramon romanista, visto vent'anni fa con la maglia del Mestre in C2 e già vice di Claudio Foscarini a Vercelli, Livorno, Avellino e Padova. Baluardi del vivaio lagunare sono ormai Nicola Marangon, passato al timone dell'Under 17 con al fianco Jerry Basso (a sua volta uscito dal settore giovanile tricolore), nonché un Andrea Turato che guida l'Under 16 dopo aver vissuto in B i primi anni del post-Zamparini. Ad allenare le altre formazioni sono Massimiliano Saccon (Under 15), Alberto De Nardi (Under 14), Riccardo Nardo (Under 13), Andrea Canato (Under 12) e Jacopo Zennaro (Under 11). Citazione infine per Giorgio Zannier che si occupa del perfezionamento tecnico dei giocatori dall'Under 15 alla Primavera. (M.Del.)

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