Venezia FC: Corriere del Veneto - Bettarini: "Venezia, servono tanti Johnsen"

Stefano Bettarini, lei è doppio ex di Cagliari-Venezia. Ha visto la partita venerdì?
«Certo, ero particolarmente interessato, visto che si tratta di due squadre in cui ho giocato».
Che idea si è fatto?
«E’ incredibile che il Cagliari sia ultimo in classifica. Con quell’organico dovrebbe stare molto più in alto, ma se le difficoltà persistono per il secondo anno consecutivo, è evidente che qualche valutazione è stata fatta nel modo sbagliato. Devo dire, però, che il Cagliari è stato molto sfortunato venerdì».
A cosa si riferisce?
«Nel primo tempo ha giocato molto meglio del Venezia e, se fosse entrato quel tiro di Marin che ha colpito il palo, a quest’ora staremmo a parlare di un’altra partita. Anche nell’episodio dell’1-1 Busio è stato fortunato, visto che il tiro è stato deviato in modo determinante».
Come ha visto il Venezia?
«Non mi è piaciuto nel primo tempo. Aveva un’impostazione tattica molto difensiva e non mi trova molto d’accordo. In serie A non puoi difendere e basta, il gol così prima o poi lo prendi. Molto meglio, invece, nella ripresa, c’era un’idea di gioco più offensiva, con un buon giro palla e con un riferimento offensivo davanti preciso. Questo ha permesso alla squadra di salire di baricentro e di essere più pericolosa davanti. A parte un’occasione su un cross di Nandez, il Cagliari in attacco non si è quasi più visto».
Che ne pensa di Busio?
«Molto interessante. Sul gol è stato fortunato, ma ha visione di gioco e personalità. Mi è piaciuto molto nella ripresa, quando si è proposto davanti da mezzala, mentre nel primo tempo nei due davanti alla difesa è andato peggio, perdendo anche il pallone da cui è nato l’1-0».
C’è qualche giocatore che le è piaciuto particolarmente di questo Venezia?
«Ci vorrebbero tanti Johnsen... Mi piace proprio, ha strappi importanti, sa saltare l’uomo ed è bravo in campo aperto. Un ottimo giocatore, che è cresciuto tanto nell’ultimo anno e che potrebbe fare un ulteriore salto di qualità, se lavorerà con tanto impegno e seguendo i concetti del suo allenatore».
Il Venezia, secondo lei, può salvarsi?
«Sicuramente lotterà fino alla fine ma non sarà semplice centrare l’obiettivo. Ci sono tante squadre attrezzate nella parte bassa della classifica. Io auguro di cuore al Venezia di riuscire a mantenere la serie A. Se riuscisse a farcela, sarebbe una vera impresa».
Cosa ricorda dell’esperienza in Laguna?
«Il ricordo più bello è senza alcun dubbio la promozione dalla B alla A, con Prandelli allenatore. In quell’anno tutti dicevano che saremmo stati i favoriti. Ce la facemmo raggiungendo il quarto posto, l’ultimo utile per salire di categoria».
Sono passati 19 anni a Venezia senza serie A...
«Sono davvero felice che il Venezia sia tornato tra le big. È una città meravigliosa, che merita senza dubbio di stare fra i giganti del calcio. La nuova gestione è riuscita a centrare la promozione in serie A al primo tentativo. Vedremo se saranno in grado di centrare una nuova impresa anche quest’anno».
Dopo la sosta c’è la Fiorentina al Penzo, altra squadra dove lei ha giocato.
«Quest’anno la Fiorentina è difficile da battere per chiunque: sarà sicuramente una gran bella partita».

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