Venezia FC: Il Corriere del Veneto - Avanti il Venezia -
Finisce con l’apoteosi arancioneroverde il derby playoff della serie B, quando il Chievo sembrava ormai ad un passo a tagliare il traguardo della semifinale con il Lecce. Una partita combattuta fino alla fine, vivace e giocata a ritmi inglesi con capovolgimenti di fronte continui, divertente e mai monotona fin dall’inizio quando in un minuto si passa dal vantaggio veneziano (annullato dal Var per fuorigioco) a quello del Chievo ( su rigore, concesso per un fallo di mani in area). E poi l’extra-time quando in pochi minuti si passa dalla gioia gialloblu alla festa veneziana. Sembrava finita al 103’ quando Mogos ha trasformato il secondo rigore concesso dall’arbitro agli ospiti. Ma la rabbia e la voglia di vincere ha portato i lagunare ad andare oltre ogni ostacolo: prima Maleh, poi Johnsen in contropiede (Forte allo scadere sbaglia il rigore del 4-2) sigillano la qualificazione veneziana.
Bastano dieci minuti per far capire che il derby veneto sarà giocato all’arma bianca. Si parte con ancora in mente la sfida di 12 giorni fa di campionato quando i lagunari vinsero 3-1. Il gol nei primi minuti del Chievo indirizza la gara, non è un caso che i lagunari spingano per tutto il primo tempo sfiorando in un paio di occasioni il pareggio, esponendosi però al contropiede micidiale degli ospiti che al 27 sbagliano il colpo del ko con Canotto che parte dalla propria metà campo resistendo al ritorno di Ricci e Taugordeau fallendo clamorosamente davanti al portiere in uscita. Riavvolgendo il nastro gli arancioneroverdi erano riusciti ad andare in vantaggio dopo cinque minuti con Aramu che gira in rete dall’altezza del dischetto del rigore ma nel passaggio di Forte si trovava in fuorigioco. Non passa un minuto dalla ripartenza che Taugourdeau intercetta col braccio il traversone di Canotto. Inevitabile il rigore, trasformato da Garritano. Il Chievo lascia pochi spazi liberi, costringendo il Venezia ad insistere sui traversoni (Forte non impensierisce Semper) o sui tiri dal limite (Taugourdeau centrale). I più pericolosi sono però i veronesi che approfittano degli spazi che concedono gli uomini di Zanetti, spesso troppo sbilanciati in avanti. Determinante Canotto, in stato di grazia nel momento decisivo del campionato. Sono i pali a salvare i padroni di casa come quando Bertagnoli strozza in gola l’esultanza dopo che Canotto aveva fatto fuori mezza difesa. Ma proprio nel momento in cui i clivensi sembravano vicini al 2-0 ecco arrivare il gol dell’1-1 con il più classico degli autogol di Bertagnoli che devia nella propria porta il traversone di Aramu. I gialloblu subiscono il colpo, gli arancioneroverdi sulle ali dell’entusiasmo cercano il raddoppio (Johnsen in contropiede colpisce male, Forte manda alto) ma sono gli uomini di Aglietti ad essere più pericolosi sfruttando la maggiore velocità. Prima Bertagnoli (Mäenpää vola deviando in angolo) poi Margiotta (che su punizione colpisce l’incrocio dei pali) sfiorano il vantaggio. Si va ai supplementari: al 103’ Di Gaudio viene messo giù in area da Ferrarini, è rigore che trasforma Mogos. Ormai la partita sembra segnata ma al 107’ Maleh approfitta della deviazione della difesa del Chievo per prendere la mira e pareggiare. Il 3-2 arriva al 116’ con Johnsen che si invola in contropiede. Il Venezia festeggia, il Chievo lascia il Penzo affranto.
Francesco Bottazzo
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