Venezia FC: Le dichiarazioni di Vecchi, Tacopina e Zenga

«Sono deluso» sono le prime parole di Stefano Vecchi da ex tecnico arancioneroverde «e la classifica parla chiaro. Serviva un po’ più di tempo, i risultati mi sono sfavorevoli, nonostante le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare da inizio stagione, anche se qualcosa si sta sistemando. Sono i rischi del mestiere». Il pareggio interno col Livorno, il successivo sfogo dagli Stati Uniti di Tacopina e l’1-0 rimediato a Perugia, hanno fatto saltare il banco, però ad amareggiare Vecchi sono stati gli ultimi giorni. «Dopo il “Curi”» prosegue «non mi sono sentito difeso e non si è fatto seguito a quanto detto al mio arrivo e sino a poco tempo fa. Che ci potessero essere delle novità, era nell’aria ma da sabato in poi ho avvertito un certa distanza con chi mi stava attorno. Nessuno mi ha avvisato di possibili provvedimenti, non ho avuto comunciazioni ufficiali, non sapevo dell’arrivo del presidente. Ho appreso tutto leggendo i giornali: forse era meglio guardarsi negli occhi e spiegarsi le cose». Giovedì sera Vecchi è andato a letto da tecnico del Venezia, si è svegliato e ha sentito il suono del messaggio al telefonino. «Alle 7.10» racconta «un amico mi ha scritto di essere dispiaciuto dell’esonero, augurandomi di rifarmi da qualche altra parte. Ho iniziato a informarmi, a chiedere in giro e, ripeto, era meglio avvertirmi prima di prendere altri accordi».

Queste le dichiarazioni rilasciate durante la presentazione ufficiale di oggi all’M9 di Mestre di Walter Zenga
Joe Tacopina (presidente Venezia Fc): “Sono sicuro che Walter sia la persona migliore per il Venezia,
veniamo da tre anni fantastici in cui abbiamo conseguito risultati storici per questo club e abbiamo deciso che non potevamo continuare in questa maniera. Abbiamo ritenuto inevitabile cambiare, quando ho visto Zenga nello spogliatoio sono rimasto stregato come lo sono stati i giocatori. Nessuno ha staccato un attimo gli occhi da lui e da quello che dicevo. Credo che Walter sia quello di cui avevamo bisogno, è un allenatore straordinario per il calcio italiano e che può rilanciare il Venezia. Ha un secondo come Benito Carbone che ha fatto tanto nel calcio italiano. Domenica inizia col Verona il nostro campionato e sono sicuro che torneremo presto dove ci spetta”


Queste le dichiarazioni rilasciate durante la presentazione ufficiale di oggi all’M9 di Mestre di Walter Zenga
Walter Zenga (allenatore Venezia): “Molti mi hanno chiamato chiedendomi se sono contento. Se sono qui è ovvio che lo sia, altrimenti non avrei accettato. Col presidente è nato un feeling immediato, io credo che prima di tutto serva il rispetto fra le persone e con Tacopina è nato un feeling immediato. Voglio conoscere i giocatori, che non significa conoscere i loro nomi ma capire se hanno ancora il fuoco dentro, se hanno voglia di vincere. Noi dobbiamo azzerare tutto, prima di tutto dobbiamo farci rispettare. Lo scorso anno vedevo giocare questa squadra seguendo Pippo, perché seguivo questo progetto e mi affascinava e mi dava l’idea che i difensori quando si giocava erano pronti ad affrontare tutti gli avversari. Bisogna ritrovare subito la ferocia che contraddistingueva questa squadra. Voglio gente che venga a fare allenamento e che vuole migliorarsi. Se non vedo questo il giocatore rimarrà a casa e chiamerò un giocatore della Primavera. In questo momento potevo prendere qualsiasi decisione. Non sono ripartito da Crotone perché ero scarico, sapevo di non poter dare quello che volevo. Non ero in grado di dare a loro quello che mi chiedevano, la retrocessione col Crotone mi ha distrutto. Adesso ero pronto per ripartire e faccio un esempio su tutti, ossia Marco Giampaolo. Lui è ripartito dalla Serie C, a noi interessa il progetto e la fiducia, il sentirsi importanti. Ieri ho parlato con St Clair e gli ho detto di guardare l’allenamento, per capire quello che serve. E lui ha capito perché gli ho spiegato. Ho cancellato il mio ritorno a Dubai per non perdere neanche un minuto. Tacopina vuole vedere una squadra che lotta e che ha un’anima, questo mi ha detto. Il contratto è fino al 30 giugno 2020, ma che cazzo te ne frega del contratto? È come il modulo, non conta nulla, tu pensi che io abbia preteso tutti i soldi da contratto? Solo una volta è accaduto, in Arabia Saudita dove non venivo pagato da sei mesi, come il mio staff. L’ultima volta a Venezia è stata nel 1997 con il Padova”

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