Venezia FC: Verso Venezia-Campodarsego

Non perde tempo, Joe Tacopina. Sceso dall’aereo, un passaggio in sede, il pranzo, e poi via al Taliercio. Per salutare Favarin, lo staff e i giocatori, gratificato dal primo posto in classifica, ma con il sogno di iniziare domenica la fuga decisiva verso la Lega Pro. Arriva poco dopo le 14.30, il presidente americano, accompagnato dal segretario generale Davide Brendolin, una sosta sul piazzale, poi all’interno del centro sportivo per parlare ai giocatori. «Felice? Parola grossa. Sono soddisfatto che il Venezia sia ritornato in testa alla classifica, siamo dove dobbiamo essere» si fa capire Tacopina, «adesso dobbiamo completare l’opera. In ogni caso, il progetto Venezia va avanti spedito». Se poi arrivano anche i risultati sul campo tanto meglio. La settimana “horribiis” tra Verona e San Martino di Lupari sembra ormai alle spalle con il Venezia capace di conquistare dieci punti in quattro partite con l’unico mezzo passo falso con l’Abano al Penzo. «Non avevo alcun dubbio che ci sarebbe stata una reazione» aggiunge il numero uno arancioneroverde, «ho grande fiducia nelle capacità di Giorgio Perinetti e c’è un gruppo di giocatori, i “senatori” come Serafini, Fabiano, Maccan, Calzi o Carbonaro, che sono d’esempio per i più giovani. Sanno come comportarsi in determinate situazioni». Domenica lo scontro diretto con il Campodarsego, che potrebbe costituire la svolta della stagione in caso di successo. «Se vogliamo usare il politichese, allora diciamo che dopo la gara di domenica ce ne sono altre nove, se vogliamo metterci in una posizione di privilegio, dobbiamo vincere. Non sarà determinante, però vincere domenica sarebbe molto importante» . Tacopina si aspetta una buona risposta, tipo derby, anche da parte dei tifosi. «Il Venezia ha uno zoccolo duro di tifosi, che ci seguono sempre e ci hanno sempre sostenuto. Domenica l’incitamento della Curva Sud a Noale ci ha fatto sentire a casa nostra. È una partita importante, più gente verrà a sostenerci e meglio sarà».

«Fossi diplomatico direi che «è come tutte le altre». Io però non faccio il politico e so benissimo quanto sia importante una prova di forza del Venezia contro il Campodarsego». La prima cosa che Joe Tacopina ha fatto ieri, subito dopo esser atterrato al Marco Polo da New York, è stata quella di recarsi al Taliercio per abbracciare ad uno a uno dirigenti, tecnici e giocatori. È iniziato così in casa arancioneroverde il conto alla rovescia verso il big match che domenica al Penzo (ore 14.30) opporrà le due pretendenti alla promozione in Lega Pro. «Se sono felice per l’aggancio in vetta? Sicuramente sono soddisfatto, per essere felice però c’è tempo, prima bisogna arrivare al traguardo che ci siamo prefissati – descrive il suo stato d’animo Tacopina -. L’aspetto che più mi conforta è aver visto un Venezia di combattenti, un gruppo compatto nel quale i «vecchi» sono leader e trascinano i giovani. Non ho mai avuto dubbi sul lavoro di Giorgio (il ds Perinetti, ndr) che mi ha sempre fatto dormire sonni tranquilli. Siamo primi, dove dovevamo essere e non è certo una sorpresa, ma l’importante è stare lassù tra dieci giornate». L’avvocato newyorkese ha assistito come sempre dagli States alla partita del suo team. «Con la sconfitta di Verona e il pareggio con la Luparense abbiamo vissuto un momento delicato, la risposta è stata ottima con 10 punti conquistati sugli ultimi 12 in palio. Il calcio è così, per questo ribadisco che il nostro progetto va avanti a prescindere dal risultato domenicale. A Noale mi ha fatto piacere vedere tanti tifosi al seguito, una Curva Sud fortissima che ci ha fatto giocare in casa spingendoci a un successo fondamentale». In realtà anche meglio che in casa, considerate le ultime magre affluenze al Penzo. «Non sono deluso dai nostri tifosi, chi c’è sempre va applaudito e ringraziato. È chiaro però che la passione della gente è una componente chiave del nostro percorso, mi auguro che contro il Campodarsego gli appassionati accorrano in tanti per salire sulla barca arancioneroverde e remare tutti assieme nella stessa direzione. Sono sicuro che i tifosi faranno la loro parte». Al Taliercio il lavoro è ripreso a ranghi pressoché completi, per il tecnico Favarin l’unico dubbio riguarda il terzino Ferrante dopo una botta al ginocchio.
Fonte: La nuova Venezia – Il Gazzettino di Venezia

Commenti

Post popolari in questo blog

Quota 126 del Vippacco

Com’è stata scoperta e decifrata la stele di Rosetta che diede inizio all’Egittologia

Perchè c'erano tanti falli nella Roma antica?