Il XV secolo rappresenta per l’Italia un momento di grande sviluppo tanto sul piano economico quanto sul piano artistico e culturale tanto che questo periodo storico è conosciuto con il nome di Rinascimento. La Penisola si lascia progressivamente alle spalle le conseguenze della devastante crisi del Trecento, culmine della quale è stata la tremenda epidemia di peste del 1348, che ha colpito con particolare virulenza la Toscana e Firenze in particolare. Dopo di allora la peste ha assunto il carattere di malattia endemica, in Italia come in Europa, ripresentandosi ciclicamente ogni vent’anni circa ogni volta colpendo più o meno intensamente, motivo per il quale la popolazione stenta a tornare ai livelli del periodo precedente all’epidemia. Politicamente, agli esordi del ‘400, l’Italia conserva il suo tradizionale assetto policentrico, in particolare nel centro-nord della Penisola dove la ormai plurisecolare vacanza del potere imperiale ha favorito, a partire dell’XI secolo, lo sviluppo d
“ La 4° (sezione lanciafiamme) ha al suo attivo, tra gli altri, un famoso turno a Quota 126 del Vippacco. Andarono su in settanta, e poi, chissà per quali strane successioni di passaggi da una dipendenza all’altra vennero dimenticati. Dopo novantadue giorni di trincea, in pieno inverno, si trovò chi poteva assumere la responsabilità di conceder loro il riposo: e calarono giù i dieci superstiti, veri scheletri ricoperti di fango, deboli macchine senza volontà…calarono giù, e dopo poco li rispedirono a quota 89 di Monfalcone" “… La pioggia continua snida dal terreno il puzzo della vecchia orina; e in certi posti si è costretti a strisciare a terra, mettendo le mani sopra ogni genere di roba, magari su qualche decomposto pezzo di soldato.” “ La qualifica di trincea, sulla nostra destra, è un po’ eccessiva: gli uomini hanno come tutto riparo un muretto di pietre accostate alto un palmo e ci stanno dietro supini o stesi sul ventre. I fianchi sono protetti da traverse perpendicolari, al
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